13 Novembre 2013 - Il tifone Yolanda a Natandol

Dopo il passaggio del tifone Yolanda nelle Filippine Suor Rosanna Favero, ci manda le ultime notizie e foto sul villaggio di Natandol, nell'isola di Ilin, a Mindoro occidentale, dove sorge il Centro adozioni OPAM

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Carissimo Don Aldo,

questa volta la mia comunicazione riguarda Natandol, il villaggio dell'isola di Ilin dove l'OPAM da anni promuove l'educazione scolastica, sostiene l'alimentazione e la crescita di quasi duecento bambini e ragazzi. Anche Natandol ha sperimentato la violenza del supertifone Yolanda (nome internazionale Haiyan). Per due giorni non è stato possibile reggiungere il villaggio dove la gente attendeva aiuto, impossibile anche inviare messaggi con il cellulare, un'attesa di notizie che lascia con il cuore sospeso. Poi finalmente la nostra insegnante Violy che abita nella scuoletta è riuscita a mettersi in comunicazione e attraverso messaggi ci ha rassicurate che non c'erano vittime ma molte persone sono rimaste senza casa e senza nulla.

La sera dell' 8 novembre molte persone si sono recate alla scuola (una delle poche costruzioni in cemento), cercando riparo e hanno continuato ad arrivare fino al punto che non ci si poteva sedere perché non c'era posto, ma almeno il luogo era più sicuro delle povere capanne. Violy racconta come: "Ben presto il vento ha iniziato ad aumentare di potenza e si poteva udire la sua voce spaventosa, il rumore degli alberi che cercavano di resistere, gli oggetti che il vento raccoglieva e trasportava con sé. Anche il mare sembrava gridare e si percepiva che le sue onde si facevano sempre più impetuose. Dentro la scuola, al buio, si pregava, i più piccoli avevano paura e piangevano, le mamme cercavano di consolarli ma anche nel loro cuore c'era la preoccupazione per gli altri familiari. Verso mezzanotte abbiamo temuto di non farcela, sentivamo muovere il tetto ed ogni momento sembrava portarlo via. E' durato alcune ore ma è sembrato interminabile. Verso l'alba si è calmato e siamo usciti per vedere, senza riuscire a frenare le lacrime di consolazione e di gratitudine a Dio per essere ancora in vita e di grande tristezza nel vedere la distruzione lasciata dal tifone Yolanda. La luce dell'alba ha permesso di vedere poco a poco un ambente che non sembrava il nostro. Le riserve d'acqua erano finite durante la notte e non c'era possibilità di andare al pozzo per il pericolo dei tanti alberi caduti e rami spezzati lungo il sentiero. Niente acqua, niente caffè e riso. Come fare per i tanti bambini che cominciavano a svegliarsi? Abbiamo raccolto i frutti delle piante di papaya sradicate dal vento e cercato la legna per cucinare mentre cercavamo di capire che cosa era veramente successo. Poi persone sono giunte portando notizie, racconti di tanta paura insieme alla realizzazione del pericolo scampato. Solo dopo due giorni abbiamo conosciuto ciò che è successo in altre province, tanto dolore, morte e distruzione. A nome delle famiglie voglio ringraziarvi per aver pensato a questa scuola che ha offerto riparo a tante persone e per i capannoni che continuano ora ad accogliere chi ha bisogno."

In Natandol molte capanne sono state completamente distrutte, così anche l'edificio che da soli tre anni funge da Scuola Media, è rimasto solo poco che si può recuperare. Anche la nostra scuola ha subito danni che necessitano riparazione, il materiale che avevamo nei due capannoni che funzionano da Feeding e Doposcuola è stato rovinato, si è bagnato anche il riso che si è cercato di usare e distribuire subito. Abbiamo provveduto ad inviare riso ed altri aiuti per far fronte all'emergenza in cui si trovano non solo le famiglie di Natandol ma anche di Tabay, San Roque, Buri, Ansiray, Mangga che ci chiedono aiuto.

 Sr. Rosanna Favero