Luglio 2014-Pisa e Congo sempre più vicini

La gioia di rincontrarsi e la fraternità che si allarga abbracciando nuovi amici.

 

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9 Luglio 2014, ore 17:00: la riunione del Gruppo OPAM di Pisa è convocata, eccezionalmente, presso i locali del “Centro Incontro” della Parrocchia di S. Stefano extra moenia.

A distanza di due anni dal precedente incontro, tornano fra noi l’instancabile Don Aldo Martini e l’Abbé Blaise Pascal Elembe, rettore del seminario minore “S. Kisito” di Loto (Diocesi di Kole, nel cuore della Repubblica Democratica del Congo), accompagnati in questa occasione dall’Abbé Stephane Basanga, rettore del seminario “Jean Paul II” di Bokungu (Diocesi di Bokungo Ikela nello stesso paese).

Come i lettori ricorderanno, il villaggio di Loto e in particolare il suo seminario minore sono legati già da tre anni al Gruppo OPAM di Pisa che, sostenendo e realizzando i Progetti 1910 e 1970, aveva contribuito al rifacimento di 6 aule scolastiche 4 delle quali sono state intitolate alla memoria di Don Waldo Dolfi, Sergio Pellegrini, Loredana Penco, Jone Duminuco, fondatori e animatori negli anni passati dell’attività del gruppo, prima della loro scomparsa a poco tempo di distanza l’uno dall’altro. Un terzo intervento, “Progetto 2011”, in corso di finanziamento, prevede la ricostruzione del refettorio.

La partecipazione all’incontro è stata molto numerosa, ben oltre la cerchia dei soci e simpatizzanti che si ritrovano periodicamente, animati dall’attuale responsabile del gruppo, Maria Iacona, che molto si è spesa per diffondere la notizia di questo evento.

Dopo un saluto di Maria e un breve intervento di Don Aldo, la proiezione di un piccolo video realizzato dall’OPAM ha aiutato il pubblico a mettere a fuoco il problema al quale, da 42 anni, l’OPAM è impegnata a dare una risposta: come favorire l’alfabetizzazione e la scolarizzazione delle popolazioni più povere della terra. E veramente ci si accorge come tante volte un’immagine sia più coinvolgente di molte parole. E’ stato poi il turno dell’Abbé Blaise Pascal, che ci ha aggiornati sullo stato dei lavori e sui nuovi progetti, non senza aver portato il saluto suo e della sua comunità di Loto, insieme al dono di un quadro con il “ grazie” dei ragazzi di Loto per il nostro contributo.

Con una ricca serie di fotografie e diversi brevi video il rettore ci ha mostrato come le condizioni di lavoro siano sempre molto difficili a causa delle condizioni ambientali - in primo luogo la mancanza di strade degne di questo nome - che rendono gli spostamenti difficoltosi, perché possibili solo con mezzi di fortuna (soprattutto biciclette), certamente poco idonei per il trasporto sul posto dei materiali necessari alle costruzioni; ecco allora che i giovani studenti imparano a confezionare e cuocere migliaia di mattoni di argilla e a realizzare una sorta di condotta per incanalare l’acqua potabile di una sorgente distante 3 km dal villaggio, permettendo così un approvvigionamento migliore e più accessibile.

Ma insieme con questi segni, che danno grande speranza, restano le condizioni di vita sempre molto precarie, soprattutto a causa delle continue azioni di guerra e delle malattie endemiche, come la malaria, che quest'anno ha purtroppo ucciso Patrick, un ragazzo del seminario; la corsa all’ospedale più vicino, sistemato tra due accompagnatori, tutti sull’unica motocicletta a disposizione, non è valsa a salvargli la vita. E nessuna testimonianza dell’episodio poteva essere più toccante delle foto che l’Abbé Blaise Pascal ci ha mostrato. Al rettore ha fatto eco, con poche parole, il Presidente Don Aldo: sono state per noi parole più che mai di grande sostegno, di esortazione a continuare e ancora di ringraziamento per quanto abbiamo fatto e per la vicinanza dimostrata da noi tutti ai ragazzi del seminario, così lontani da noi, ma che sentiamo vicini almeno con il cuore.

All’incontro è seguita la S.Messa presieduta da Don Carlo Campinotti, parroco di S. Stefano e.m. in Pisa, nonché assistente spirituale dello stesso Gruppo OPAM, e concelebrata da Don Aldo e dai due rettori. Nell’omelia Don Carlo ha sottolineato come spesso – anche sulla scia dei media e per l’influenza che essi esercitano su di noi – siamo portati a mettere in primo piano il male che ci circonda e che si manifesta in mille modi in questo mondo, lasciando invece in penombra tanti elementi positivi e tanti germi di speranza che pure sorgono e crescono silenziosamente attorno a noi. Da qui l’invito a sostenere con rinnovato impegno ogni iniziativa (e ce ne sono tante in corso, tra cui i progetti dell’OPAM) che mira a costruire il bene dell’umanità. Nella Preghiera dei Fedeli, Maria ci ha invitato a pregare per i nostri ospiti e per tutti i ragazzi, compresi i nostri, perché sentano l'importanza di non sprecare la propria vita, di percepirla come un dono, un dono prezioso, che va salvaguardato, va custodito, va fatto lievitare perché porti molto frutto.

Istruzione delle ragazze, fuga dei cervelli dall’Africa, approfondimenti sulle realtà di Kole e Bokungu sono state oggetto del dialogo, subito dopo la Messa, insieme alla storia del Gruppo di Pisa e all’impegno che stava tanto a cuore a Loredana Penco, socia, animatrice e responsabile del gruppo OPAM locale per lunghi anni, incarico che è stato accolto con disponibilità e impegno dall’attuale responsabile Maria Iacona, che ha concluso l’incontro spiegando come si può entrare a far parte del gruppo OPAM di Pisa e illustrando, fra gli impegni del gruppo, anche la presa in carico nella preghiera delle realtà sostenute.

Infatti ogni incontro è introdotto da un breve momento di spiritualità preparato in collaborazione con Neda Baronti, membro del nostro gruppo, ma anche responsabile dell'Apostolato della Preghiera. La preghiera infatti è centrale per creare fraternità e comunione fra Kole e Pisa.

Al calare della sera l’incontro si è chiuso con un momento conviviale, organizzato con la collaborazione di tutti, attraverso la condivisione di piatti preparati a casa per questa occasione; insieme con piatti della cucina toscana, ne sono stati offerti alcuni tipici di Paesi lontani dell’Africa e dell’America Latina, ed anche attraverso questo scambio di cibi si è potuta sentire forte la fratellanza e la vicinanza con tutti.

Umberto Penco

 

La mente mi porta continuamente ai 2 giorni in cui l'Abbè Blaise Pascal, l'Abbè Stephane e don Aldo sono venuti a trovarci a Pisa ed effettivamente sono rimasta contenta di come abbiamo vissuto questo importante incontro. Come responsabile del gruppo sono soddisfatta, in quanto hanno risposto al mio invito persone appartenenti alla Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali ed amici cari, che hanno voluto scambiare due parole con i rettori e don Aldo.

L'interesse da parte loro è stato alto, insieme all'intenzione di avvicinarsi di più a queste realtà dell'OPAM.

Non di minore importanza è stata la collaborazione di convivialità in una cena dove la tavola si è trasformata in un ventaglio di aromi, profumi e colori internazionali.

In tutti quanti ho percepito emozioni, sensibilità e gioia di poter condividere questo momento così forte ed unico, nel quale persone di ogni luogo del mondo si sono trovate a vivere uno scorcio di una grande famiglia senza barriere di qualsiasi genere. Un grazie a Don Aldo, all'Abbè Blaise Pascal e all'Abbè Stephane. Ancora un grazie a tutti quanti hanno partecipato ed anche a chi era assente, ma con il cuore ha provato nostalgia di non essere potuto essere presente.

Un abbraccio a tutti.

Maria Iacona