Luglio 2016 - Berberati

 
DA BERBERATI, SCRIVE SUOR ELVIRA TUTOLO:
I KIZITO CRESCONO!

 

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Nota alle foto

1. Nella prima foto: Justin Koye, il quale, grazie all’Opam, ha frequentato il Liceo ricuperando gli anni perduti sulla strada, poi la Haute Ecole de Comptabilité et Géstion a Bangui. Da due mesi lavora come contabile in una ONG Internazionale. Lavora molto e bene. Il suo responsabile mi ha chiamato per congratularsi. Come stipendio riceve 150.000cfa=230 € al mese Inoltre, nel tempo libero per restituire quanto ha ricevuto, insegna come volontario matematica ai ragazzi delle superiori. La sua storia è davvero motivo di speranza per tanti ragazzi.

2. Nella altre foto: Consegna dei diplomi alle ragazze del Centro di Promozione Femminile "Nemesia" inserite nel progetto adozioni di gruppo OPAM,  con Sr. Ruth, direttrice della scuola, Sr. Elvira con una delle neo diplomate.

 

Berberati, 09 Luglio 2016

Carissimi don Aldo e amici dell’OPAM,

da quando sono tornata qui nell mese di dicembre 2015 vivo una situazione molto difficile soprattutto come relazione con le autorità locali politico-amministrative, con i responsabili della MINUSCA (i Caschi Blu dell’ONU), con le ONG Internazionali… Dopo 15 anni di presenza a Berberati non posso più sopportare soprusi, ingiustizie, interessi personali, ecc… Mi sono resa conto che noi Kisito siamo l’unica voce che disturba e io ormai sono l’unica «bianca» rimasta in città. E questo nome «città» ormai mi innervosisce solo a pronunciarlo. La settimana scorsa sono stata aggredita verbalmente in maniera molto forte. Il «tutto» è davvero difficile da portare. Si tratta di una situazione propria di Berberati perché nella Capitale e in altri Centri, comunque, qualcosa si muove. Purtroppo, credo siate informati, di nuovo violenze da parte di bande armate «non identificate» così dicono sul pochissimo pubblicato su Internet, quando in realtà si sa benissimo di chi si tratta. E… lo stesso cliché si ripete: denaro, tanto denaro sta entarndo nella Repubblica Centrafricana ma NIENTE arriva ai nostri poveri. Non posso più sopportare questa situazione! Siamo senza luce (l’ultima ora di elettricità c’é stata in dicembre 2012), senza acqua, con pochissimo scambio commerciale… giusto per sopravvivere. 

Noi, ONG Kizito, siamo sommersi, stritolati nel cuore e nella mente dalle necessità di tante famiglie, di tantissimi giovani. Arrivo a sera sfinita ma è alla sera che accendiamo il gruppo elettrogeno e che quindi abbiamo la corrente per utilizzzare internet. La connessione tra l’altro è molto costosa. I papà e le mamme Kizito sono stati bravissimi a non far pesare questa situazione sui bambini-ragazzi infondendo in casa serenità e coraggio. Loro hanno frequentato normalmente l’anno scolastico che è terminato a fine Giugno e sabato scorso il 02 luglio sono state consegnate schede e pagelle. Come già sapete tutti hanno frequentato scuole private. Tutto ciò che è statale ritarda molto a funzionare, anche perché sono solo tre mesi che il nuovo Presidente è stato eletto! I bambini e ragazzi Kizito nonostante tutto sono felici e riconoscono lo sguardo di predilezione che Dio ha su di loro. Incontrano tanti bambini che non vanno a scuola, pongono domande ai genitori e questi, come ormai da anni, parlano loro dell’OPAM. Durante la preghiera della sera, mi riferiscono i papà, molto spesso pregano per gli Amici dell’Italia, dell’OPAM che li aiutano e che pagano per la loro scuola. Dieci ragazzi del Liceo hanno ricevuto il «Tableau d’Honneur» che è il massimo del risultato. Quattro putroppo devono ripetere la classe, tutti gli altri (28) sono stati promossi e passano alla classe successiva. Sapete bene che qui il Ciclo Elementare è di 6 anni e l’arco delle Superiori dura 7 anni (4 +3) alla fine dei quali, con il BAC (il nostro esame di Stato) si può accedere all’Università.

Nei prossimi giorni incontrerò i bambini e i ragazzi nelle loro rispettive famiglie per una valutazione, per rilevare difficoltà e lacune e per programmare nel concreto il prossimo anno scolastico 2016-2017. Del gruppo dei Kizito-Liceo quest’anno nessuno finisce ma ci sono sempre i sette ragazzi che risiedono a Bangui per gli studi. Ho trovato un gruppo di persone dall’Italia che inviano il denaro per sostenere mensilmente i costi del cibo. Questi ragazzi riescono bene e, seguendo le orme di Justin Koye, desiderano tanto continuare gli studi. Devo cercare un sostegno per pagare iscrizioni, mensilità e tutto quanto richiesto dalle diverse facoltà private (Medicina, Diritto, Contabilità e Gestione ed altre) perché l’Università Statale è lì «solo di nome!

Se poteste aumentare le quote di Adozioni di gruppo ve ne saremmo infinitamente grati perché così riusciremmo a sostenere anche i costi per gli studi di questi giovani e di tanti bambini ancora in attesa.

La tentazione è a momenti forte per me di «tirare i remi in barca» ma poi… credo impossibile abbandonare i miei amici e fratelli proprio in questo periodo tanto delicato in vista di una possibile ripresa.

Grazie all’Opam se ancora potrà sostenerci per la Scuola! Tutte le famiglie vi sono infinitamente riconoscenti per l’amore che manifestate verso i Kizito.

Un abbraccio grande,

Suor Elvira Tutolo