Marzo 2020

 
LE ULTIME NOTIZIE DI SUOR ROSANNA FAVERO DAI CENTRI DELLE FILIPPINE
E DEL MYANMAR 

 

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 30 marzo, 2020 

Carissimi Amici,  

viviamo tutti una situazione strana, impensata, difficile, ci siamo trovati all’improvviso accomunati dal terribile virus che ha preso possesso dei nostri paesi, lavori e vite. Viviamo lontani e fino a qualche mese fa pensavamo di vivere in luoghi molto diversi, ritmi di vita diversi, impegni stagionali e quotidiani diversi. Molte certezze erano assicurate a chi aveva avuto la fortuna di nascere in un paese economicamente meno povero, chi invece era nato dall’altra parte del mondo si sentiva abbracciato dalla solidarietà, generosità e bontà di tanti fratelli, mamme, papà, nonni, scuole, associazioni seminatori di speranza e fraternità.  

Cosa e’ successo? Cosa sta succedendo? E’ la domanda che ci ripetiamo e che ascoltiamo senza riuscire a trovare una risposta. Le notizie che iniziano e chiudono la nostra giornata sono devastanti. Leggiamo numeri di contagiati, di decessi che ci lasciano senza parole, increduli e impauriti per quello che succederà nelle prossime ore. Abbiamo imparato termini nuovi e sappiamo di vivere un male pandemico. Lo stesso virus ha varcato i confini delle nazioni, ha obbligato a chiudere le vie di comunicazione, i posti di lavoro, le scuole, le chiese. Ci obbliga a stare dentro con la consapevolezza che chi sta fuori sta rischiando la vita per tutti noi.  

La pandemia ha raggiunto il villaggio più remoto della nostra isola e la città dai grandi grattacieli. In quasi tutte le parti del mondo vediamo strade deserte, militari che controllano i nostri spostamenti e gli ospedali come trincee continuamente in stato di emergenza contro un nemico crudele e imbattibile. Ci sono ospedali attrezzati ma incapaci di offrire un posto letto per tutti, ci sono ospedali, come i nostri nelle Filippine più poveri, dove il respiratore e’ un lusso per pochi, dove non ci sono reparti di cura intensiva, dove i medici ed infermieri stessi non hanno strumenti per proteggersi, solo l’amore spesso eroico di fare il possibile in ogni caso che rimane sempre emergenza. Ed e’ per questo che sono morti 12 medici impegnati nell’assistenza alle vittime del COVID 19. Una perdita enorme per il nostro paese dove i medici sono insufficienti. 

Fino ad oggi i contagi accertati sono 1418 e le vittime 71. Sono cifre che si basano sui test effettuati e purtroppo le Filippine avevano a disposizione solo 2.000 test coronavirus. Solo in questi giorni sono giunti dalla Cina delle donazioni di tamponi che il Ministero della Sanità sta consegnando agli Ospedali consigliando la precauzione nell’uso perché non completamente affidabili. 

Il Governo ha preso misure di sicurezza ferree fin dai primi contagi, chiudendo prima le aree contagiate e poi l’intera Luzon, ordinando la chiusura delle scuole a cui ha fatto seguito quella delle chiese e dei luoghi di lavoro. Ora, dopo due settimane la crisi non e’ solo negli ospedali ma in ogni famiglia che, mancando del lavoro, non ha di che sopravvivere. Alla paura del contagio si e’ aggiunta la sofferenza di non avere il riso quotidiano, l’ansia di ciò che riserva il giorno dopo. Si e’ messa in moto la macchina della solidarietà, il governo ha stanziato fondi per l’alimentazione quotidiana di milioni di persone, privati, associazioni, ristoranti e religiosi sono al lavoro per portare sollievo nelle aree più povere, tuttavia giungere al 14 Aprile e’ duro anche perché con la chiusura dei porti e comunicazioni le scorte alimentari sono limitate.  

In Mindoro, dai villaggi riceviamo notizie tramite messaggi da parte dei nostri leaders e dai ragazzi. Oltre a rassicurarci sulla loro salute sempre più frequente e’ la domanda di come state. Le notizie preoccupanti che giungono dall’Italia muovono i loro cuori alla preghiera e speranza di potervi pensare in buona salute. Le scuole sono state sospese a fine febbraio e definitivamente chiuse a metà marzo. Dopo alcuni tentativi di programmare la riapertura dopo il 14 Aprile, il Ministero dell’Educazione ha deciso che l’anno scolastico e’ da considerarsi definitivamente chiuso ed ha dato istruzione per il computo dei voti finali anche se sono mancati gli ultimi esami. Non ci sarà la Graduation (rito conclusivo) in nessuna scuola secondaria o superiore. Gli esiti finali dell’anno scolastico 2019-2020 saranno resi noti quando sarà possibile riaprire le scuole e rimane tuttavia incerta la data dell’inizio del nuovo anno scolastico. 

Tutte le giovani di Angels’Home stanno bene, le suore hanno organizzato dei tempi di studio che certamente saranno loro di aiuto per il prossimo anno scolastico. 

Da parte nostra incoraggiamo i ragazzi a dedicare tempo alla lettura e allo studio. Sappiamo che in famiglia pregano insieme per chiedere al Signore e alla Vergine Maria di porre fine alla pandemia. Seguendo le precauzioni imposte, pescatori e agricoltori possono lavorare e avere così qualcosa per mangiare, tuttavia scarseggiano già altri alimentari e anche il riso e’ razionato. Ma il timore più grande e’ che si moltiplichino i contagi nell’isola che ha strutture sanitarie solo di pronto soccorso. In Mabini c’e’ stato un decesso, un altro contagio e’ stato confermato e si tratta di un giovane sacerdote altri casi sono al momento monitorati. 

In Quezon City dove risiede la nostra comunità e abbiamo la Casa di Accoglienza rimane la stretta quarantena, ogni uscita di casa deve essere approvata dall’autorità locale, difficile l’acquisto di generi alimentari, pochi negozi aperti e con orari ridotti, lunghe code ed e’ consentito l’acquisto di un numero limitato di alimentari. La nostra comunità si e’ impegnata a cucire mascherine che consegniamo alla barrangay per la distribuzione nelle aree depresse e a rischio.  

In Myanmar oggi e’ stata annunciata ufficialmente la chiusura dei confini e sono stati cancellati voli nazionali e internazionali. In Loikaw le nostre suore e le bambine dell’orfanotrofio stanno bene. Per loro la scuola e’ terminata regolarmente tuttavia non sono stati ancora rilasciati i risultati. Si sono dovute cancellare le attività del doposcuola organizzate per i ragazzi del villaggio, riprenderanno appena possibile.  

Tutto ha il colore della provvisorietà, i programmi preparati da tempo sono stati messi da parte, le attività sono state interrotte. All’improvviso “ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda” come ha detto venerdì scorso papa Francesco.  

Sentiamo il vostro conforto e vogliamo anche noi assicurarvi il nostro attraverso la preghiera, l’adorazione eucaristica, l’affetto, l’augurio che “andrà tutto bene”. Grazie! 

Sr. Rosanna Favero