OPAMDARIO

OPAMdario 2018

 

Dall'editoriale di Don Robert Kasereka Ngongi sulla rivista OPAM di Settembre - Ottobre 2018:

... Da 46 anni l'OPAM, rimanendo fedele alla sua missione,  è impegnata su questi due fronti: da una parte garantire un'educazione di qualità in quelle "periferie esistenziali" tanto care a papa Francesco, vale a dire nelle zone più remote e arretrate del Sud del Mondo, le più dimenticate dai Governi e dalle grandi organizzazioni umanitarie; dall'altra sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema e coinvolgere quante più persone in un impegno concreto perché ciascuno possa dare il suo contributo personale alla realizzazione di un mondo più giusto e più equo per tutti.

E a questi due obiettivi è dedicato anche l'OPAMDARIO 2018 - 2019, il nostro calendario che ha inizio proprio nel mese dedicato all'alfabetizzazione e che segue l'anno sociale e che ha per titolo Adottane tanti. Scopo dell'OPAMDARIO quest'anno è presentare i Centri in cui l'OPAM garantisce il diritto all'istruzione attraverso l'adozione a distanza di un gruppo di bambini o ragazzi.

A differenza delle Adozioni di un singolo bambino, in questo tipo di Adozione scolastica la quota annua di 312 € (26 € al mese) versata da ogni sostenitore va a beneficio di un intero gruppo di bambini e ragazzi che vivono in realtà difficili, dove problemi di comunicazoni ed elevata mobilità delle popolazioni renderebbero difficile l'adozione di un singolo bambino...

...Quelle che presentiamo sono solo alcune delle realtà che sosteniamo ma tante altre sono in attesa di essere avviate. Con il vostro sostegno possiamo rispondere al loro grido di speranza...

 

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Un ostello per combattere la tratta delle bambine

 

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In Myanmar oltre 1 milione di persone, appartenenti a diverse popolazione tribali, vivono senza riconoscimento e senza diritti. Il destino dei loro figli, soprattutto se sono bambine, è drammatico. Infatti nelle zone di confine esiste una vera e propria tratta di minori. Trafficanti di esseri umani, che si spacciano per “benefattori”, si presentano nei villaggi e convincono le famiglie ad affidargli i loro figli promettendo di prendersene cura, di farli studiare o di trovare un lavoro dignitoso per garantirgli un futuro migliore. E invece, passato il confine con la Thailandia, molte bambine vengono usate come prostitute nei bordelli delle città, altri sfruttati in pesanti e rischiosi lavori.

Progetto di adozione. Le Ancelle Missionarie del SS Sacramento per tutelare la vita delle bambine delle famiglie più a rischio hanno aperto un ostello a Htayngalya, villaggio del territorio di Loikaw, al confine con la Thailandia. Qui le piccole tribali possono crescere in un ambiente dignitoso e ricevere un'istruzione. Le ospiti al momento sono 36 di età compresa fra 5 e 13 anni, ma questo numero potrebbe raddoppiare se si trovassero le risorse necessarie. Le bambine risiedono nell'ostello e frequentano le scuole governative. Le suore hanno svolto un'azione di sensibilizzazione verso le insegnanti per convincerle ad accogliere le bambine tribali nelle loro classi. A causa dei pregiudizi, infatti, i tribali sono comunemente considerati d'intelligenza inferiore e incapaci di apprendere. Dopo il primo anno scolastico, vedendo l'ottimo rendimento delle bambine, le maestre hanno avuto la dimostrazione di quanto questo giudizio fosse infondato. Il successo raggiunto ha fatto sì che le famiglie della zona hanno chiesto di poter estendere l’insegnamento del doposcuola anche ai loro figli, una trentina di bambini poverissimi che ora vengono seguiti nello studio e che beneficiano della mensa a pranzo che per molti di loro è il solo pasto completo al giorno.

Istruzione per non diventare un bambino soldato

 

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Nella Repubblica Centrafricana golpes e guerre civili si sono susseguiti sin dall’indipendenza dalla Francia nel 1960, ma mai con una spirale di violenze tanto grave come negli ultimi anni. Dal colpo di stato del 2013 infatti continuano ad esplodere nuovi conflitti mascherati da guerre religiose in una terra in cui cristiani e musulmani convivevano da sempre in armonia, il cui unico vero scopo invece è quello di appropriarsi delle abbondanti risorse naturali.

Progetto di adozione. A Bangui a seguito di questa situazione sono molti i bambini e i ragazzi di strada e questo piccolo esercito è ulteriormente cresciuto con l’arrivo di oltre 20.000 rifugiati giunti in città dopo la distruzione dei loro villaggi. Per loro la scolarizzazione è assai difficile. In questo dramma, l’OPAM aveva finanziato nel 2014 un progetto delle Suore di S. Giuseppe per sostenere agli studi un gruppo di 50 bambini e ragazzi per un intero anno scolastico. Sulla spinta dei risultati positivi raggiunti e perdurando la situazione di violenza e d'instabilità nel Paese, l’OPAM ha deciso di continuare il sostegno alla scolarizzazione dei bambini di strada mediante l’adozione scolastica di un gruppo di circa cinquanta ragazzi e ragazze dai 5 ai 17 anni. Cercheremo così di aprire alla speranza di una vita migliore i cuori di tanti ragazzi strappati alla strada e al rischio di essere arruolati come bambini soldato per combattere nelle bande armate che continuano a seminare violenza e morte.

Un asilo per prevenire l'evasione scolastica

 

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In Guinea Bissau, gran parte della periferia di Bissau  è costituita da “bairos”, baraccopoli prive di corrente elettrica, acqua potabile e strutture igienico-sanitarie. La popolazione che vi abita proviene dalle zone rurali del Paese ed è emigrata in città nella speranza di trovare un lavoro . Purtroppo invece il più delle volte trova miseria, fame e condizioni precarie di vita. Si tratta quasi sempre di famiglie numerose. Molti bambini sin dalla più tenera età contribuiscono in diverse maniere alla sopravvivenza della famiglia: approvvigionamento di acqua, legna, cura dei fratelli più piccoli, lavoretti più o meno occasionali. come cercare qualcosa da recuperare nella discarica di rifiuti. Nonostante l'istruzione primaria in Guinea Bissau sia obbligatoria, andare a scuola più che un diritto è un privilegio: le tasse, la divisa e il materiale scolastico sono a carico delle famiglie che difficilmente sono in grado di pagarle. Quando va bene solo 1 o 2 dei tanti figli, con immensi sacrifici, riescono ad andare a scuola e, in questa scelta, le bambine sono le più penalizzate.

Progetto di adozione. Il precoce inserimento nella scuola sin dall’asilo favorisce la successiva frequenza scolastica non solo del piccolo ma anche dei suoi fratelli. A scuola il bambino riceve un pasto completo e questo, insieme al fatto che la mamma può più facilmente andare a lavorare, migliora le condizioni di vita della famiglia. Il “Jardim Infantil Caterina D’Antini” è una scuola materna legalmente riconosciuta. E’ frequentata da 137 bambini dai tre ai cinque anni divisi in tre sezioni. Attualmente l’OPAM sostiene una sezione composta da 45 bambini. Oltre che a pagare le tasse scolastiche e ad assicurare la refezione, il contributo del sostegno a distanza viene utilizzato per acquistare il materiale didattico, pagare lo stipendio alle 2 insegnanti e acquistare farmaci di prima necessità per i bambini.

Un doposcuola per garantire un’educazione di qualità

 

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Santa Teresa è un villaggio di 11.000 abitanti che si trova a Mindoro Occidentale di fronte all'isola di Iling, nelle Filippine. Per la sua posizione fra mare e montagne la zona è rifugio dei ribelli NPA (New People Army). La gente ha imparato a convivere con questa realtà di pericolo ma da una decina di anni la situazione si è aggravata per la presenza di ex-ribelli che hanno accettato di deporre le armi e di seguire un programma di re-inserimento sociale. Il governo garantisce nei primi sei mesi un minimo di sostentamento ma poi queste persone vanno ad incrementare il numero degli abitanti che fatica attraverso la pesca e un'agricoltura di sussistenza a trovare il necessario per vivere. La vita qui è faticosa: procurare l’acqua, difendersi dagli uragani, raggiungere la scuola, il mercato, l'ambulatorio, affrontare il caldo umido, gestire il clima di insicurezza... e cosi la povertà resta grande.

Progetto di adozione. Il livello delle scuole elementari della zona è molto basso sia per la povertà di mezzi che per il frequente ricambio degli insegnanti che mal si adattano a vivere qui. Per questo le suore hanno avviato un doposcuola frequentato da 81 bambini. Oltre all'accompagnamento scolastico i bambini ricevono un pranzo completo che per molti è l'unico della giornata. Questa iniziativa, sostenuta dall'OPAM dal 2011, ha già dato frutti importanti: miglior rendimento e frequenza scolastica, migliore capacità di socializzazione e riduzione delle malattie, soprattutto la TBC che qui è molto diffusa. Il doposcuola è un riferimento educativo importante. Attraverso le adozioni si assicura lo stipendio alle 2 insegnanti, il materiale didattico, le uniformi scolastiche (cucite durante l'estate da un gruppo di mamme) e la refezione alla quale le famiglie contribuiscono procurando legna e carbone, alcune mamme si alternano in cucina.

Istruzione per i piccoli Kunama

 

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Barentù è una città nella regione sud occidentale dell'Eritrea, una delle zone più povere del Paese. Qui vivono diverse etnie ma la più numerosa e la più antica è quella dei Kunama, un popolo di origine nilota. La loro società è patriarcale anche se l’eredità avviene per via materna. Grande autorità hanno gli anziani. Non vi sono capi villaggi e le decisioni vengono prese collettivamente. I kunama vivono in villaggi di tucul, lavorano i campi in modo comunitario. Professano una religione monoteista, credono nel dio Anna, creatore del cielo e della terra e padre di Adum e di Ana (Adamo ed Eva) che, compiuta la sua opera, si riposa. Curano molto il culto dei morti, che ricordano ai primi di novembre. A motivo della vicinanza al cristianesimo sono tanti quelli che facilmente si convertono. La vita in Eritrea è molto difficile e la popolazione versa in condizioni drammatiche. Il regime dittatoriale e le guerre succedutesi negli anni non creano le condizioni per lo sviluppo della società. E' proprio da questa zona che parte il maggior numero del migranti che si imbarcano per viaggi spesso di sola andata, in cerca di fortuna e molti sono minori.

Progetto di adozione. Assicurare una buona istruzione in loco spesso riesce a far fiorire la speranza e ad impedire che l'Eritrea resti senza giovani capaci e preparati per costruire un futuro diverso. L’OPAM ha adottato a distanza un gruppo di 80 bambini di scuola primaria. Ma tanti sono quelli in attesa di aiuto. La maggior parte di questi piccoli percorre da 10 a 15 Km ogni mattina e altrettanti, terminata la scuola, per ritornare ai loro villaggi. Se provate a guardare a questi piccoli come a vostri figli riuscite a capire cosa significhi per un genitore eritreo l’istruzione per i propri figli e quali sacrifici questi bambini sono disposti a compiere per frequentare la scuola.

Istruzione per i bambini Kisito

 

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Al suo arrivo a Berberati, nella Repubblica Centrafricana, Sr. Elvira Tutolo, missionaria delle Suore della Carità di S. Giovanna Antida Thouret, si è trovata di fronte al dramma di centinaia di bambini abbandonati a se stessi nelle polverose strade della città, molti perché orfani, altri per raggranellare con mille espedienti, non sempre leciti, qualcosa per vivere; altri ancora allontanati dalle famiglie perché ritenuti “sorcier”. Inizialmente Sr. Elvira ha avviato un Centro Culturale e ha iniziato a svolgere con alcuni volontari un servizio per il recupero dei bambini di strada, molti dei quali, alcuni già grandi, non avevano mai fatto un giorno di scuola. Il Centro garantiva loro un pasto al giorno e ne curava l'alfabetizzazione. E’ sorto così il gruppo dei Kisito nel quale questi bambini iniziavano il loro cammino di rinascita. Ma ciò che più di ogni altra cosa sembrava indispensabile era assicurare ad ognuno dei bambini l’affetto di una famiglia. Sr. Elvira ha così iniziato un cammino di formazione umana e spirituale di alcune giovani coppie, affinché maturassero la decisione e le competenze per accogliere nella loro famiglia uno o due di questi ragazzi, per dare loro l’affetto di cui erano affamati e rinsaldare nelle giovani coppie di sposi i migliori valori di cui una famiglia africana da sempre era stata portatrice. Le giovani coppie del Centro hanno risposto con generosità, e molte famiglie che avevano già figli propri, si sono arricchite di figli adottivi, “figli del cuore”, da crescere con amore pur tra mille difficoltà e da reinserire, nel tempo, dove possibile, nelle loro famiglie d’origine.

Progetto di adozione. L’OPAM sin dall’inizio ha scelto di aiutare queste famiglie a portare avanti questo splendido progetto di accoglienza sostenendo i costi per l’istruzione dei loro bambini attraverso l’adozione di gruppo. Attualmente il gruppo seguito è costituito da 140 bambini e ragazzi così suddivisi: 90 bambini di scuola primaria, 38 ragazzi di scuola superiore, 4 ragazze della scuola “Nemesia” di taglio e cucito. 8 ragazzi che frequentano l’Università o corsi para-universitari a Bangui. I bambini crescono in numero e in età e quindi è necessario incrementare il numero di sostenitori.

Istruzione per i bambini dell’isola di Iling

 

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Natandol è un villaggio di pescatori situato nella parte ovest dell’isola di Iling, che dista circa un’ora di navigazione dal porto di San Josè in Mindoro Occidentale nelle Filippine. A Natandol vivono circa trecento famiglie, in condizioni precarie L’acqua potabile è fornita da un pozzo che serve tre villaggi, situato ai confini con il villaggio di San Roque. La fatica di vivere è percepita soprattutto dai più piccoli. Molti di loro devono percorrere in mezzo alla melma lunghe distanze per raggiungere la scuola e la mortalità infantile resta elevata per le condizioni di vita e la mancanza di un presidio medico.

Progetto di adozione. Le Ancelle Missionarie del SS. Sacramento assicurano la scolarizzazione dei bambini della zona. Hanno una scuola materna e gestiscono un doposcuola dove è attivo un servizio mensa. Qui, in due turni, arrivano i bambini della scuola elementare vicina, pranzano e poi c’è chi ritorna a scuola per continuare le lezioni e chi rimane per il doposcuola. L’attività del doposcuola continua ad essere una risposta concreta alle necessità di sostegno e accompagnamento allo studio dei ragazzi dal primo al decimo grado. Prima di rientrare a casa anche i bambini che frequentano la scuola nel turno pomeridiano ritornano al Centro per fare i compiti perché quanto arrivano a casa è già buio e non sarebbe possibile studiare. A Natandol infatti la luce è prodotta da un piccolo generatore per alcune ore la sera e solo nell’area vicino al porto, dove fortunatamente si trova il Centro. L'OPAM si è impegnata a garantire il sostegno scolastico di un gruppo di 127 bambini: 62 che frequentano la Scuola Materna e 65 che frequentano il doposcuola (44 delle elementari e 21 delle scuole medie).

Un tetto e una scuola per non essere più “Ndoki”

 

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A Kisangani, città della Repubblica Democratica del Congo, come sta accadendo in altri contesti urbani, continua a crescere il numero di minori abbandonati per i quali la strada è l'unica casa. La fuga dalle campagne in città in cerca di migliori condizioni di vita, oltre a deludere i sogni di una vita migliore, ha contribuito a spezzare quei vincoli di famiglia allargata africana che in un contesto rurale avrebbero assicurato una famiglia ad ogni bambino anche nelle condizioni più difficili. Ma un altro fenomeno in preoccupante crescita è quello dei "bambini stregone", o “Sorcier”, o "Ndoki". Si tratta di bambini considerati portatori di sventura ai quali viene attribuita la responsabilità delle infinite disgrazie che possono colpire una famiglia che vive in miseria. Per questo vengono disconosciuti dai genitori o dai parenti affidatari e allontanati da casa. La presenza di sette religiose che fanno leva sull’ignoranza e sulla superstizione non fa che contribuire all’acuirsi del fenomeno.

Progetto di adozione. Maison St. Laurant è un Centro di accoglienza per bambini/e di strada fondato nel 2001 dai Dehoniani per ridonare la dignità perduta a questi ragazzi e reinserirli nella società e, dove è possibile, nella famiglia. La maggior parte di questi bambini non è mai andata a scuola o lo ha fatto per pochissimo tempo. L’istruzione dunque rappresenta uno dei pilastri fondamentali della permanenza al Centro che può durare anche diversi anni. I ragazzi più grandi svolgono i corsi di alfabetizzazione all'interno del Centro che assicura anche una formazione al lavoro (falegnameria, sartoria e artigianato). I più piccoli seguono dei corsi di recupero per poter essere inseriti nella classe di coetanei nelle scuole della zona. Nel pomeriggio oltre al doposcuola sono previste attività educative e pratiche, fra cui coltivare un orto che assicura legumi e ortaggi per la mensa. Al momento l'OPAM riesce a farsi carico dei costi per l'istruzione di 26 bambini ma tanti altri sono in attesa di aiuto.

Una scuola per seminare futuro a Plateau de Batéké

 

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Il Plateau de Batéké, nella Repubblica Democratica del Congo, è un altopiano, verdeggiante e fertile dove, sparsa in una miriade di piccoli villaggi, vive una popolazione di oltre 6.000 abitanti. Le famiglie sono molto povere e vivono con i pochi prodotti della terra coltivata con mezzi arcaici e producendo carbone con la legna dei piccoli alberi della brousse che hanno difficoltà a commercializzare per mancanza di vie e mezzi di comunicazione. I villaggi sono sprovvisti di luce e acqua. Mancano ambulatori, farmacie, e per l’acquisto del minimo necessario per vivere bisogna aspettare il mercato settimanale che si svolge nei villaggi più grandi. L’ospedale più vicino si trova a Kinshasa (150 Km). La quasi totalità degli adulti è analfabeta e pochissimi sono i giovani in grado di leggere e scrivere.

Progetto di adozione. Le suore Giuseppine sono arrivate al Plateau per avviare un progetto di formazione agraria. Al loro arrivo non c'erano scuole materne né secondarie e le poche classi elementari erano in realtà capanne di rami e paglia, lontane spesso diversi Km da molti dei villaggi. La qualità dell’insegnamento in queste scuolette è scarsa: l’elevato numero di bambini per insegnante (spesso c’è un solo maestro per una pluriclasse), la mancanza di infrastrutture e materiale didattico, fanno sì che molte famiglie rinunciano a far studiare i propri bambini, anche perché la povertà impedisce loro di pagare il contributo annuo richiesto dallo stato per integrare il misero stipendio degli insegnanti. Per rispondere al bisogno di istruzione, anche con l’aiuto dell’OPAM, le suore hanno aperto una scuola primaria a Mokili Ngonga che è cresciuta nel tempo e dal 2014 ha anche la scuola secondaria. L’ottima qualità dell’insegnamento e la possibilità per i bambini dei villaggi più lontani di vitto e alloggio nella scuola fa sì che le richieste d’iscrizione crescano anno dopo anno. Attualmente l’OPAM sostiene agli studi un gruppo di 120 bambini ma le richieste continuano ad aumentare.

Un sostegno scolastico davvero speciale

 

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Kagheri è una parrocchia del territorio di Lubero nell'est della Repubblica Democratica del Congo. La gente vive di agricoltura e piccolo allevamento ma le precarie condizioni di vita sono aggravate dalla presenza di bande armate che ricattano la popolazione per avere quel poco denaro in loro possesso e se non l'ottengono distruggono i villaggi uccidendo senza pietà adulti e bambini. Accanto al problema dell'insicurezza c'è quello dell'istruzione. A causa della povertà infatti le famiglie non riescono a mandare i propri figli a scuola e spesso i bambini vengono reclutati dalle stesse bande armate che promettono loro un futuro migliore. Per arginare questa situazione è importante assicurare a tutti i bambini la possibilità di andare a scuola e inserire in un normale percorso scolastico quanti l'hanno abbandonata. Nelle 11 scuole primarie del territorio il 22% ha interrotto la frequenza scolastica a causa della povertà per un totale di 666 bambini.

Progetto di adozione. La tassa scolastica che le famiglie non riescono a pagare è di 7 € a trimestre. Per corresponsabilizzare i bambini e le famiglie, invece che la copertura totale delle spese scolastiche si è deciso di assicurare attraverso l'adozione scolastica il pagamento delle tasse scolastiche dei primi 2 trimestri e sostituire l'importo del 3° trimestre con la donazione di una coppia di conigli che sono facili da allevare e si moltiplicano rapidamente. Si calcola che una coppia produrrà in un semestre in media 7-8 coniglietti. Poiché ogni coniglio viene venduto a 1,155 € avviare questo circolo virtuoso consente ai bambini di raggiungere entro il primo anno l'autosufficienza per il pagamento delle tasse scolastiche di un trimestre e nel secondo anno raggiungere la completa autosufficienza.

Tutti a scuola a Morogoro

 

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Kihonda è un insieme di piccoli agglomerati di capanne che si trova nella periferia di Morogoro una cittadina a 250 Km da Dar Es Saalam, in Tanzania. E’ una realtà molto povera, con un alto tasso di disoccupazione e analfabetismo. Qui sorge la missione delle Suore Collegine della Sacra Famiglia che da anni sono impegnate nel campo dell'educazione dei più poveri ed emarginati. “… questi bambini ci prendono il cuore, ci levano il sonno, ci infondono forza per muoverci, parlarne e lottare perché vengano rispettati i diritti umani”. Era così ai tempi di Sr. Drago, iniziatrice del progetto, ed è cosi anche oggi perché le suore sono convinte che l’istruzione sia la chiave della vita e dell’avvenire per tutti i popoli e che ogni bambino abbia diritto a potervi accedere.

Progetto di adozione. Sebbene in Tanzania l'istruzione sia obbligatoria fino a 14 anni, anche nelle scuole pubbliche molti dei costi per andare a scuola restano a carico delle famiglie: la divisa (obbligatoria), i libri, il contributo per il banco, materiale scolastico.... Inoltre nelle scuole governative il sovraffollamento delle classi , la carenza e la scarsa preparazione degli insegnanti offrono un basso livello formativo che disincentiva la frequenza scolastica. Per questo anche con l'aiuto dell'OPAM nel 2005 le suore Collegine hanno costruito la "Corradini Primary School" dove i bambini più poveri possono ricevere un'istruzione di qualità. Oggi la scuola accoglie circa 700 alunni con tre classi di scuola materna e 14 di elementare (due sezioni). Le suore inoltre continuano a farsi carico dei bambini della vicina scuola statale ai quali offrono doposcuola e un sostegno scolastico che spesso si prolunga anche dopo il ciclo primario. L'OPAM sostiene attraverso le adozioni un gruppo di 100 bambini di Morogoro ma il numero delle richieste di aiuto è molto più alto.

Una scuola-ponte per recuperare l’infanzia perduta

 

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Riara Ridge si trova ad una trentina di Km da Nairobi, nel distretto di Kiambu in Kenya, su un altipiano a 2000 metri di altezza. La sua popolazione è costituita da lavoratori stagionali e da famiglie provenienti dal Nord e dall’Ovest del Kenya e dall’Uganda in cerca di lavoro. Pochi sono coloro che possiedono un pezzo di terra. La maggior parte lavora a cottimo nelle piantagioni di tè con misere paghe. Quando termina la raccolta, nelle case di queste famiglie, composte mediamente da 7-9 persone, è una benedizione se si riesce a mangiare un pasto al giorno. Dal 2003 la scuola primaria in Kenya è gratuita ma le famiglie devono acquistare la divisa, provvedere al materiale scolastico e al pagamento delle tasse scolastiche. Il governo dà un libro ogni 3-4 studenti. Ma nessun bambino può accedere alla scuola primaria se non è andato all’asilo… e tutti gli asili sono a pagamento. Intorno a Riara Ridge sono molti i bambini fra 7 e 13 anni che a causa della povertà non vanno a scuola.

Progetto di adozione. Presso la Allamano Children’s Hope le suore ospitano per 2 o 3 anni i bambini che non sono andati a scuola e che per l’età sarebbe impossibile inserire nella prima classe della primaria. Questa scuola-ponte li prepara a sostenere l’esame di ammissione alla IIIa classe di scuola primaria che frequenteranno presso la scuola statale. La Allamano Children’s Hope continuerà a seguire questi ragazzi attraverso un doposcuola, fino alla classe VIIIa quando, superato l’esame governativo, potranno frequentare una scuola professionale e apprendere un mestiere. I ragazzi che mediamente frequentano la scuola interna sono 60-70 ogni anno e quelli seguiti dal doposcuola 150. L’OPAM sostiene un gruppo di 65 bambini della scuola interna di recupero assicurando la copertura dei costi per la divisa, il materiale scolastico, gli stipendi agli insegnanti, il vitto e le cure mediche.