Prog. 2097 Giugno 2016

LOCALITA' : Mae Suaei (Thailandia)   
DIOCESI:   Diocesi di Chiangmai
TITOLO:   Un aiuto per raggiungere la scuola
COSTO:   3.400 € 
PROGETTO REALIZZATO 

 

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Un aiuto per andare a scuola 

CONTESTO. Gli amici dell’OPAM conoscono bene Fratel Gianni Dalla Rizza, responsabile del “Camillian Social Center” di Chiang Rai, da lui fondato e che l’OPAM sostiene sin dai primi anni soprattutto con le adozioni a distanza. Nel 1982 la forte presenza di malati di lebbra che venivano dalla Birmania e dal Laos e la diffusione del consumo di oppio, spinsero i Camilliani a occuparsi dei bambini che vivevano abbandonati a sé stessi nei lebbrosari. Poi, con il progressivo miglioramento della situazione legata alla lebbra, e con il massiccio arrivo nella zona di popolazioni tribali migranti dai Paesi confinanti, i Camilliani iniziarono ad accogliere nel centro i bambini delle minoranze etniche, povere ed emarginate (le cosiddette “tribù delle montagne”), per occuparsi della loro educazione e garantire loro un’istruzione di qualità. Così, nel 1992, nasceva il “Camillian Social Center.” Le famiglie sono quasi tutte di etnia Akha”, un antico popolo di origine mongola emigrato agli inizi del XX° secolo dalla Cina. Gli Akha” erano privi di documenti di identità, senza diritti riconosciuti, quali l’accesso all’istruzione, alla sanità e discriminati dalle popolazioni locali. Vivono di agricoltura e caccia in villaggi isolati tra le foreste, sulle montagne di una regione nota come il “triangolo d'oro” e diventano manovalanza a basto costo per le coltivazioni illegali di oppio, tra il nord della Thailandia, dove sono circa 70.000, il Laos, la Birmania, la Cina e il Vietnam. Praticano ancora i riti e i costumi tradizionali, tramandati oralmente e legati alla propria religione, lo Zahv”, descritta come un misto di animismo e culto degli antenati.

PROGETTO. Il magnifico lavoro svolto sotto la guida di Fratel Gianni, con la collaborazione di ex studenti e delle suore del Centro, hanno trasformato la struttura, come racconta chi l’ha visitata (vedi la Rivista OPAM/Ottobre 2015), in una vera oasi con le sue case in muratura, la pulizia, il grande orto, i frutteti, le capienti vasche per l’acqua usate anche come piscine dai bambini, i campi da gioco. I bambini, educati, allegri, partecipano attivamente alla vita comunitaria con piccoli servizi: pulizia della biancheria, delle stoviglie, degli spazi comuni. Anche la situazione nei villaggi di provenienza dei bambini sta poco a poco migliorando grazie alle piantagioni di caffè, ananas e mais che assicurano posti di lavoro e forniscono nutrimento che si aggiunge ai prodotti spontanei che offre la foresta. Cominciano a comparire piccole scuole dei villaggi anche se sono molti ancora quelli isolati e privi di infrastrutture, raggiungibili unicamente con un fuoristrada attraverso piste di terra che nella stagione delle piogge si trasformano in pantani.

Ma è urgente contribuire a facilitare in loco la frequenza scolastica dei bambini. Per questo motivo Fratel Gianni ci propone un progetto per garantire l’istruzione a 51 bambini di 4 villaggi di una stessa valle: Ban Pahkiaa, Ban Makampom, Ban Ba Lha Dai, Ban Doignam. I villaggi sorgono a 1200 metri di altitudine e distano 70 Km da Chiang Rai. La scuola più vicina che i piccoli “Akha“ possono frequentare è quella di Mae Suaei che si trova ad una distanza che varia da 11 a 22 km.  Si tratta di una scuola a tempo pieno dove ai piccoli della primaria viene assicurato anche il pranzo gratuito, mentre per quelli delle medie è a pagamento. Il ministero dell’istruzione ha tolto la tassa d’iscrizione e provvede alla fornitura gratuita dei libri. A carico delle famiglie restano le spese del materiale scolastico, dell’uniforme che è obbligatoria, ma sono molte quelle che a causa della povertà non possono affrontarle. Chiediamo agli amici dell’OPAM di sostenere il costo del trasporto con un pick-up attrezzato che per ciascun bambino è di circa 7,4 € al mese per un totale annuo per 51 bambini di 3.400 €. Siamo certi che gli amici dell’OPAM vorranno dare il loro sostegno a questo progetto, aiutando così i bambini delle tribù delle montagne ad andare a scuola rendendo più concreta la speranza di veder migliorare le condizioni sociali e la qualità di vita delle loro comunità.