Prog. 2147/Gennaio-Febbraio 2018

LOCALITA' : Bandtenga, Zooré (Burkina Faso)   
DIOCESI:   Arcidiocesi di Koupelà
TITOLO: Formazione di 240 donne burkinabè 
COSTO:   10.008 € 
PROGETTO REALIZZATO

 

 

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Formazione di 240 donne burkinabè 

CONTESTO. L’arcidiocesi di Koupéla, attraverso l’OCADES-Caritas porta avanti da anni un programma originale per attivare Centri di alfabetizzazione e avviamento al lavoro per gli adulti sotto la guida di formatori competenti, programma che gli amici dell'OPAM sostengono da tempo con grande soddisfazione per i miglioramenti conseguiti nell’istruzione e nelle condizioni di vita nei villaggi dove i Centri vengono realizzati. In questo Paese dell’Africa occidentale, fra i più poveri del mondo con oltre 18 milioni di abitanti e circa 60 gruppi etnici, le autorità governative stanno affrontando il problema dell'istruzione della popolazione la cui importanza sulla società, sul cambiamento di mentalità e sui comportamenti delle persone hanno ben chiara. Ma i programmi statali, sostenuti da risorse insufficienti, si scontrano con molteplici problemi, di natura economica e organizzativa, soprattutto nell’alfabetizzazione degli adulti delle zone rurali che vivono in villaggi sperduti sparsi sul territorio. Per questo lo Stato conta molto sull’opera di associazioni private, come l’OCADES, per realizzare programmi di educazione in loco, con Centri dove l’alfabetizzazione di base viene integrata dalla formazione professionale. 

PROGETTO. In questo contesto l’istruzione delle donne è fondamentale per il ruolo che esse hanno nello sviluppo socio-economico delle comunità e del Paese. Il segretario esecutivo dell’OCADES, Abbé Gérard Francis Yougbare, chiede all’OPAM di continuare il sostegno al progetto in due villaggi nel comune di Pouytenga: Bandtenga e Zooré“In entrambi i villaggi esistono già due Centri di formazione al lavoro per le donne - scrive Padre Yougbare - la maggior parte delle ragazze che li frequentano però non sanno far di conto né leggere né scrivere nella lingua materna e tanto meno in francese che è la lingua veicolare. Oltre alla difficoltà nel prendere note, tenere traccia dei punti essenziali delle lezioni teoriche e pratiche, non possono sostenere gli esami per avere un diploma riconosciuto di qualificazione professionale. Nel Centro di Bandtenga, gestito dalle suore francescane, le donne apprendono diversi mestieri (sartoria, tessitura, cucina, orticultura) e vengono preparate per la gestione economica delle famiglie e di piccole attività imprenditoriali. Il ciclo completo dei corsi è di 4 anni, 3 di formazione e 1 di perfezionamento. Qui è previsto un programma di alfabetizzazione continua che si svolge parallelamente ai corsi professionali specifici. Il Centro di Zooré, invece, accoglie gruppi di donne già in grado di lavorare, ma che hanno necessità di migliorare le competenze professionali e soprattutto di alfabetizzarsi. Il programma di alfabetizzazione è di due livelli: iniziale, in lingua locale e complementare, in francese.  Attualmente i due Centri sono frequentati da 240 allieve distribuite nei diversi moduli di formazione: 90 nei corsi di alfabetizzazione, 30 ragazze nei corsi di sartoria, 30 in quelli di tessitura, 30 quelli di cucina che prevedono un modulo per la produzione di “soumbala” (una pasta fermentata che si prepara con il seme del “néré” che viene venduto in palline o in polvere e serve a rendere saporiti i cibi), 60 donne sono addestrate nella gestione delle attività produttive e commerciali. Il costo totale previsto per i 2 Centri è di 10.290 €, il contributo locale è di 282 €. Chiediamo quindi ai benefattori dell’OPAM un aiuto di 2.886 € per il Centro di Bandtenga, 7.122 € per il Centro di Zoorè) per sostenere i costi di 5 formatori (aggiornamento, salario, vitto e alloggio), l’arredo delle aule dei Centri e la fornitura di materiale didattico. Con il vostro aiuto, tante donne verranno alfabetizzate, impareranno un mestiere e potranno avere un lavoro che le aiuterà a uscire dalla povertà. Beneficiari indiretti del progetto saranno circa 2.400 persone se consideriamo la ricaduta sulle famiglie delle allieve che oggi vivono in situazioni precarie. Grazie per quanto potrete fare.”