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Mindoro, Agosto 2021
Carissimi Amici dell’OPAM,
vi scrivo con un po’ di ritardo ma il nostro anno scolastico, iniziato in momenti diversi e terminato in date diverse, si è concluso completamente soltanto da poco. Per decisione presa dalle autorità didattiche, tutti i ragazzi hanno ottenuto la promozione. Le difficoltà di comunicazione e di movimento non ci hanno permesso di realizzare le consuete letterine personalizzate. Faremo di tutto per farvele avere per fine anno, in occasione del Natale.
L’anno scolastico 2020-2021 sarà ricordato da tutti come l’anno Covid-19, l’anno dell’istruzione a distanza iniziato con tanta speranza di poter ritornare presto sui banchi di scuola, rivedere gli amici, insegnanti, riprendere le attività scolastiche, i giochi all’aperto. Non è stato così e anche il nuovo anno che inizierà a settembre sarà a distanza. In questi ultimi mesi c’è stata una forte crescita del numero di contagi e purtroppo di decessi. Attualmente, le Filippine sono il secondo paese del sud-est asiatico con il numero più alto di casi e decessi Covid-19 e quello che spaventa è la rapida diffusione delle varianti. Il governo ha quindi deciso nuove misure restrittive, riducendo ancora l’opportunità di lavoro e limitando gli spostamenti delle persone.
L’istruzione a distanza ha incontrato molti ostacoli, primo fra tutti l’impossibilità di tanti alunni ad accedere a internet, poi la difficoltà di raggiungere le abitazioni degli alunni per consegnare il materiale di studio e raccogliere i loro lavori, esercizi, esami. Tuttavia, fatica e impegno hanno portato frutti perché i ragazzi hanno realizzato l’importanza dello studio, della scuola, del ruolo dell’insegnante, dei testi da poter consultare e del miracolo della tecnologia che appiana le distanze. Gli insegnanti hanno avuto modo di riscoprire che il cuore della loro professione è far crescere non solo la persona singola ma anche la famiglia, chiamata a supplire la presenza fisica degli insegnanti e assicurando un’adeguata assistenza durante le ore di studio.
A Mindoro la necessità di provvedere connessioni internet ha coinvolto i responsabili dei villaggi che hanno cercato di collaborare per quanto era nelle loro possibilità. E sono riusciti ad agevolare lo studio a distanza in tanti modi diversi. Vi faccio l’esempio di quanto è stato fatto nel villaggio di Paclolo dove l’internet non è ancora arrivato ma alcuni abitanti possiedono un cellulare. Il segnale è debole e bisogna spostarsi nella parte più alta del villaggio, sui monti, per ricevere e inviare messaggi. Per facilitare la recezione, sono stati installati dei lunghi pali di bambù vicino alle case, con dei sacchettini di plastica e una corda vengono fatti salire i telefonini fino in cima a questi pali durante le ore convenute… e gli alunni riescono a ricevere messaggi ed indicazioni dagli insegnanti! Tutti, davvero tutti, hanno cercato di contribuire per favorire l’apprendimento, nonostante la situazione tanto povera e instabile.
Ci sono stati contagi nelle famiglie o nel vicinato che hanno richiesto l’isolamento totale. Mancando i centri appositi, le aree infette sono state circoscritte con dei cordoni che obbligavano le famiglie a rimanere chiuse in casa e a segnalare con delle bandiere rosse la presenza di ammalati o di decessi per Covid. Interventi drastici dettati dalla paura, dal dubbio di contagio e dalla consapevolezza della mancanza di risorse. Le famiglie in quarantena hanno passato momenti particolarmente difficili.
Sembra impossibile aver vissuto già sedici mesi in un clima diincertezza e chiusura che purtroppo non sembra lasciarci, anzi, nel nostro paese e in particolare a Mindoro questi ultimi mesi hanno destato molta preoccupazione per l’aumento di contagi e decessi. Speriamo che questa situazione passi presto perché sta diventando sempre più difficile specialmente per i più poveri. Molte famiglie che seguiamo hanno perso dei loro cari, fra i nostri ragazzi è aumentato il numero degli orfani e tante sono state anche le morti a causa del lockdown che non ha permesso di viaggiare e ricevere gli aiuti medici necessari. Anche tre dei nostri ragazzi ci hanno lasciato, rimane in cuore la sofferenza al pensiero che un ricovero ospedaliero avrebbe potuto salvare la loro vita.
Grazie ai vostri contributi abbiamo potuto continuare a dare un sostegno alimentare alle famiglie affinché potessero ricevere un aiuto per affrontare questa lunga pandemia.
L’anno scolastico 2020-2021 rimarrà indimenticabile con le sue tante novità, sacrifici, incertezze ma anche per aver sottolineato in tanti modi che l’educazione rimane un pilastro importante nella vita di ogni persona e società. Genitori impegnati a fare i compiti insieme ai figli, insegnanti instancabili nel far giungere lezioni, messaggi e compiti da fare, anche nei villaggi più lontani, affrontando fatica e rischio di contagio, studenti desiderosi di tornare a scuola... queste sono le immagini che emergono dagli scritti dei nostri ragazzi ai quali abbiamo chiesto di raccontare le loro esperienze di studio a distanza. L’assenza del vissuto a scuola, del rapporto con amici e insegnanti ha portato la consapevolezza del dono che è la scuola e dell’importanza di un impegno costante verso se stessi e verso gli altri.
In questi giorni ragazzi, insegnanti e famiglie stanno iniziando il nuovo anno scolastico. C’è in tutti maggior consapevolezza della fatica che lo studio a distanza comporta, tuttavia i messaggi che i nostri ragazzi ci inviano esprimono attesa, entusiasmo e volontà di riprendere il cammino. Ecco alcuni dei loro pensieri:
“Non vedo l’ora di tornare a studiare. Prima mi lamentavo di dover andare a scuola, adesso se mi dicessero che i cancelli della scuola sono aperti ci andrei in un attimo, solo per rivedere la scuola, gli alberi, il cortile e magari qualche compagno e giocare insieme...”
“E’ cambiato tutto da quando c’è il virus. Sono aumentati i problemi in casa e nel villaggio. A volte mi chiedo fino a quando dovremo vivere con le mascherine e tante proibizioni. Ho imparato a non lamentarmi, tanta gente sta male e muore. Ma sono certa che presto torneremo a vivere insieme e senza paura…”
“Ho provato tristezza per la notizia che tanti nostri benefattori si sono ammalati. Preghiamo per loro e per tutti i membri dell’OPAM che continuano ad aiutarci nonostante le difficoltà personali…”
“In questo nuovo modo di vivere sembra che abbiamo imparato a valorizzare di più alcune cose. Il dono della salute per esempio, il rispetto per gli altri, i frutti che la terra ci offre, l’amicizia, la preghiera, l’aiuto che posso dare in casa e non ultimo il tempo per leggere, conoscere nuove cose e, spero, per continuare il mio studio. Ho imparato a ringraziare per tutti questi doni “
“Mio fratello è morto perché non si poteva uscire a causa della quarantena. Non aveva il virus, non aveva la febbre, solo tanto male alle orecchie ed è morto. La mamma ha detto che ora è in cielo. Spero che presto qualcuno riesca a distruggere il virus…”
“Il virus uccide ed è un periodo così complicato. Spero che finisca presto e ringrazio davvero tutti coloro che ci aiutano ad andare avanti…”
Anche noi vi ringraziamo. Nonostante la pandemia, la vostra generosità non è mai mancata e ci ha permesso di continuare le nostre attività e adeguare i nostri interventi alle diverse necessità ed urgenze. Grazie per continuare ad accompagnare i nostri ragazzi e famiglie nel cammino verso un futuro che tutti speriamo possa essere migliore.
Sr. Rosanna Favero, AMSS
e collaboratori