Aprile 2013 - Global Action Week

 

 

"OGNI BAMBINO HA BISOGNO DI UN INSEGNANTE"

 

 

 

 

Dal 22 al 28 aprile 2013 si terrà la settimana di azione globale per denunciare la carenza numerica e di preparazione degli insegnanti nel mondo.

 

 

 

 

 

 

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Uno degli ostacoli più grandi al raggiungimento dell'”istruzione per tutti”, che è uno degli obiettivi del Millennio che dovrebbero essere raggiunti entro il 2015, è la carenza di insegnanti.

Se diamo uno sguardo alle ultime statistiche stilate dall'Unesco (2010) ci rendiamo immediatamente conto che, nonostante la bontà degli intenti, siamo ben lontani dalla possibilità di onorare questo impegno. Per assicurare almeno l'istruzione primaria per tutti mancano infatti in 114 Paesi del Mondo circa 6,8 milioni di insegnanti di cui:    

  • 1,7 milioni di nuovi insegnanti
  • 5,6 milioni di insegnanti in sostituzione di quelli anziani e senza qualifica

 

Per quanto riguarda i nuovi insegnanti, il fabbisogno per territorio è quello illustrato nel grafico:

% INSEGNANTI

 

 

Su un totale di 208 Paesi sono 114 quelli che devono aumentare il numero di insegnanti a causa del numero crescente di allievi; e in 94 di questi il numero è attualmente già insufficiente, mentre in altri, come ad esempio l'Italia, a causa della denatalità questo numero andrà riducendosi entro il 2015. Infatti mentre in Italia il rapporto insegnanti/alunni è di 1/10-11 nel Paesi in Via di Sviluppo, soprattutto nell'Africa Subsahariana, e nei Paesi arabi la situazione per difetto (perché in queste statistiche purtroppo mancano all'appello milioni di bambini "invisibili", che non essendo registrati ad alcuna anagrafe non esistono per nessuno, neppure per gli statistici) è  drammatica.

 

Rapporto insegnante/alunni in alcuni Paesi 

35-49

50-59

60-69

70-80

Kenya, Burkina Faso, Mali, Benin, Angola, Camerun, India, Pakistan, Togo, Madagascar, Guinea, R.D.Congo, Kazakistan

Rwanda, Zambia, Etiopia, Mozambico, Tanzania, Burundi

Ciad, Costa d'Avorio, Uganda

Rep. Centrafricana, Malawi

 

 

La realtà è però decisamente diversa e più grave nelle zone rurali. E si aggrava ulteriormente per quanto riguarda le scuole secondarie, dove il numero di alunni potrebbe arrivare ad una media di 100 per insegnante.

Inoltre per ridurre la disparità di genere ancora presente in molti Paesi è necessario aumentare il numero di insegnanti donne. In Italia il 95% degli insegnanti sono donne ma non è cosi in molti altri Paesi e questo rappresenta spesso un ostacolo alla frequenza delle bambine.   

 

Percentuale di insegnanti donne nella scuola primaria (Unesco 2010)

10-19%

20-29%

30-39%

Liberia, Rep. Centrafricana, Togo, Ciad, Somalia, Benin

Guinea-Bissau, Costa d'Avorio, Angola, Gibuti, R.D.Congo, Mali, Guinea

Senegal, Haïti, Gambia, Ghana, Burkina Faso, Mauritania, Etiopia, Sierra Leone, Mozambico, Timor Est

 

Per comprendere quanto sia importante l'alfabetizzazione delle bambine bisogna tener conto che l'aumento dell’1% del tasso di alfabetizzazione femminile determina un incremento dello 0,37% del reddito annuo pro capite, e del 2% della speranza di vita. Un solo anno in più di livello di istruzione di una donna è in grado di ridurre del 2% la mortalità dei suoi bambini entro i primi 5 anni di vita.

Ma garantire un insegnante ogni 20 bambini, come previsto, significa anche assicurare non solo la possibilità che un bambino sieda per qualche ora su un banco di scuola ma far in modo che possa ricevere un'istruzione di qualità.

Molti degli insegnanti utilizzati nei Paesi del Sud del Mondo non hanno una preparazione e una qualifica adeguata. Per rimpiazzarli occorrono circa 5,6 milioni di insegnanti, vale a dire il 63% dell'attuale corpo insegnante per quanto riguarda l'insieme dei Paesi dell'Africa Subsahariana, il 15% per l'America Latina e i Caraibi, il 7% per l'Asia e le Isole del Pacifico.

Il rapporto fra insegnanti in servizio e insegnanti abilitati nella scuola è estremamente basso con situazioni catastrofiche per alcuni Paesi:

  • <  5% Zambia e Togo, Guinea-Bissau, Mali,
  • <10% Tanzania, Etiopia, Rwanda, Capo Verde, Burkina Faso, Camerun, Niger, Mozambico, 
  • <20% Ciad, Malawi, Angola, Madagascar, Burundi.

 

Questa situazione deve fare i conti con le condizione di estrema povertà di molti Paesi che già ora non riescono ad assicurare formazione e stipendi adeguati agli insegnanti tanto che sono molti quelli che rinunciano all'insegnamento o devono continuare a coltivare piccoli appezzamenti di terra per avere il necessario per mangiare.

Per questo motivo l'OPAM da alcuni anni si sta occupando con una particolare attenzione degli insegnanti. Attraverso la campagna "Adotta un insegnante" riusciamo a sostenere la loro formazione e gli stipendi in diverse realtà assicurando così una buona qualità di insegnamento in classi che non siano superaffollate e con insegnanti gratificati per il lavoro prezioso che svolgono per il futuro del proprio Paese. Ma le richieste sono tantissime e ancora molto possiamo fare con il vostro aiuto.

Attualmente gli amici dell'OPAM che hanno scelto questa formula per offrire il loro sostegno continuativo ai nostri progetti a favore dei docenti sono 93, che sostengono continuativamente 131 quote. Li ringraziamo con tutto il cuore. Non si tratta di un’adozione nel senso classico, con una corrispondenza personale fra insegnante e sostenitore. La vita di questi insegnanti è già difficile senza che aggiungiamo loro altri compiti. Il contributo annuo di 180 € serve a coprire le voci di spesa per stipendi e formazione degli insegnanti dei progetti pubblicati sul giornale.

Assicurare un insegnante ad una classe significa assicurare un futuro migliore ad un Paese: insieme possiamo fare tanto, per molti.

Anna Maria Errera