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Gli inizi. Come i nostri amici ricorderanno, nel 2009 l'OPAM avviava il progetto per l’adozione di infermieri in una delle zone più povere e difficili della Repubblica Democratica del Congo (RDC): il territorio della diocesi di Bokungu-Ikela, una zona di foresta equatoriale di 42.000 kmq, isolata e con una situazione sanitaria di vera e propria emergenza. L’OPAM iniziava così il suo sostegno e la collaborazione con la Scuola Infermieri di Bokungu, una scuola secondaria fondata due anni prima dalla diocesi per dare una risposta al grave problema della mancanza di infermieri. Il governo aveva affidato alle diocesi la gestione di gran parte delle strutture sanitarie statali. Per cui il“Bureau Diocésain des OEuvres Médicales” (BDOM), organo della diocesi di Bokungu-Ikela responsabile per la sanità, si era trovato a dover gestire un complesso di 48 dispensari, 15 ambulatori di zona, 15 centri nutrizionali e 2 ospedali generali, uno a Bokungu e l’altro a Ikela. Lo Stato contribuiva esclusivamente allo stipendio degli infermieri con 10 € al mese, che la diocesi era costretta ad integrare per evitare che il personale si trasferisse a Kinshasa o all’estero. Inoltre occorrevano almeno 276 infermieri per garantire il servizio minimo a tutte le strutture sanitarie, ma ce n’erano solamente 60 molti dei quali autoformati. Le scuole per infermieri erano lontane, oltre 200 km, in una regione priva di strade percorribili con automezzi. L’isolamento geografico del territorio e l’arretratezza delle sue condizioni di vita inoltre scoraggiavano il personale specializzato a trasferirsi in quei luoghi da altre province, e inviare i giovani nella capitale per la formazione significava investire risorse che non sarebbero tornate a vantaggio del territorio: una volta diplomati avrebbero esercitato la loro professione altrove.
I progressi. Nasceva quindi la scuola infermieri (ITM, Institut Technique Médical) di Bokungu, ospitata inizialmente in alcune aule del liceo Bonsomi, una scuola che l'OPAM aveva già contribuito a ristrutturare, con l’obiettivo ambizioso di diplomare 25 infermieri l’anno. Nel tempo l’ITM, definita e perfezionata la sua struttura, è diventato un polo di riferimento per il territorio. I suoi corsi durano 4 anni, nei primi tre si studia molto e la pratica occupa il 35% delle ore di insegnamento, il 4° anno, invece, è quasi totalmente dedicato alla pratica nelle diverse strutture sanitarie del territorio, sotto la guida e la supervisione degli insegnanti che identificano i bisogni formativi di ciascuno studente. Il titolo di studio finale, diploma di infermiere A2, è riconosciuto ufficialmente dal Ministero della Sanità e dà accesso alla formazione di livello superiore in scienze e tecniche mediche della durata di 2 anni con laurea in infermiere A1. La scuola è aperta a tutti senza discriminazioni di sesso, etnia, religione. Tutti gli studenti provengono da famiglie molto povere e accettando il sostegno scolastico contemporaneamente assumono l’impegno di spendere i primi 5 anni della professione nelle strutture sanitarie del territorio. Vista l'estrema povertà delle famiglie, il sostegno delle spese per la formazione è un bisogno di primaria importanza. Nei primi tre anni l'OPAM ha sostenuto attraverso i suoi donatori la formazione dei ragazzi e ha proposto alla Fondazione Rita Levi Montalcini di sostenere le ragazze. Dal 2013 l'OPAM sostiene anche alcune ragazze. Il numero degli alunni distribuiti nei 4 anni di studi si è ormai stabilizzato intorno ai 50, nonostante le crescenti richieste. Il limite all'incremento di alunni è dettato dalla disponibilità di risorse per il loro sostegno scolastico. Per questo motivo i test di ingresso sono molto impegnativi. Le famiglie degli alunni, fortemente motivate all'istruzione dei propri figli, collaborano attraverso un comitato di gestione al funzionamento della scuola stessa.
Oggi, successi e problemi. L’ITM di Bokungu è oggi riconosciuto come una delle migliori scuole per una formazione di qualità. Nel corrente anno scolastico 2014-2015, gli allievi sono 53 nei 4 anni di corso e di questi 30 sono ragazze proseguendo la tradizione della scuola che, a parità di requisiti, favorisce la formazione delle ragazze, qui, come in tutto il Paese, discriminate rispetto al diritto alla istruzione. La scuola ha già diplomato più di 40 infermieri A2, 11 nello scorso anno scolastico. Tutti sono in servizio nelle strutture delle 5 zone sanitarie del territorio. Da quest’anno i corsi, finora ospitati nelle aule del liceo Bonsomi, si sono trasferiti nel nuovo edificio scolastico la cui costruzione è quasi terminata anche se mancano ancora le finestre, le porte e la luce (gli studenti, la sera per leggere e studiare vanno nei locali della Caritas che dispone di un gruppo elettrogeno). La pratica si svolge presso l’Ospedale di Bokungu. Gli studenti provengono da più di 15 villaggi e le distanze sono tali da costringere i ragazzi a grandi sacrifici per trovare una sistemazione a Bokungu. L’alloggio degli studenti è uno dei problemi più grandi e per questo la scuola, in attesa di trovare le risorse per costruire un internato, deve affidarsi alle famiglie di Bokungu disposte a ospitare i ragazzi. Capita così che ogni anno molti studenti lasciano perché la famiglia ospitante non può più dare questo servizio.
L’OPAM… Da circa 25 dei primi anni, il numero degli studenti che l’OPAM sostiene è passato a 37 negli ultimi anni. Uno dei primi studenti sostenuti dall'OPAM, Arthur Eyenga-One-Nkombe, ha potuto proseguire negli studi, si è specializzato in management sanitario a Kinshasa e oggi è il direttore della scuola. Il sostegno dell’OPAM copre le spese del vitto, del materiale didattico, delle attrezzature necessarie alla pratica ,per l'acquisto dei libri di testo e per il trasporto. Dalle relazioni e i rendiconti annuali che puntualmente arrivano, il sostegno degli amici dell’OPAM appare fondamentale per la vita e il successo della scuola: “Amici dell'OPAM vi ringraziamo per il vostro sostegno nella riuscita delle attività della Scuola Infermieri e vi informiamo che dalla valutazione fatta dall'ispezione sanitaria, la nostra scuola è stata dichiarata una delle migliori scuole con una formazione adeguata”, testimonia il Direttore della scuola.
…e l’importanza del sostegno dei suoi benefattori. Il numero degli amici dell’OPAM che hanno accolto l’invito ad adottare un infermiere, che ringraziamo per la loro generosità, è passato dai circa 15 dei primi anni a 20 e ora a 21. Qualcuno di loro sostiene più di un allievo. E' un numero significativo che, speriamo, cresca e continui a crescere per l’importanza della causa e del progetto che le donazioni sostengono. Le brevi considerazioni fatte in precedenza mostrano come ci siano ancora diversi problemi da affrontare, ad esempio il completamento della nuova struttura, l’internato per gli studenti, la fornitura di energia elettrica... Ma, a parte questo, la formazione degli infermieri rimane ancora un’esigenza prioritaria per un territorio così vasto, povero e isolato, sia per assicurare il funzionamento di tutte le strutture sanitarie (dispensari, ospedali, centri sanitari), sia per condurre importanti programmi di medicina preventiva. A tal proposito il Direttore dell’ITM ci ricorda che: “E’ proprio grazie a una buona azione di informazione e prevenzione che la recente epidemia di ebola, che qui nella RDC ha interessato una zona sanitaria limitrofa al nostro territorio, è rimasta confinata a un solo villaggio e non si è diffusa.” E aggiunge: “L’aiuto dei benefattori dell’OPAM ha effetti che vanno ben oltre a quanto si pensa o si può immaginare…”
E questo dimostra come la scuola, con grande soddisfazione dell’OPAM e dei suoi benefattori, stia raggiungendo uno dei suoi più importanti obiettivi: il miglioramento della qualità delle cure e una riduzione del tasso di mortalità annua. Come i nostri amici sanno bene, l’OPAM è da sempre promotrice dello sviluppo professionale dei giovani nei Paesi in Via di Sviluppo e opera perché essi possano poi restare e prestare la loro opera in favore delle popolazioni locali. E in Africa e in particolare nella RDC, dove la situazione sanitaria è tuttora critica, la mortalità infantile è molto alta e si muore a causa di malattie banali per mancanza di un'educazione igienico sanitaria e di cure adeguate.
Proprio quello della sanità è uno dei settori in cui è più forte l’esodo dei giovani che, formatisi nelle poche scuole professionali del proprio Paese, vengono chiamati all’estero o se ne vanno in zone più favorevoli.
Come aderire. In considerazione delle cose dette vi chiediamo di continuare nel vostro sostegno alla campagna OPAM di adozione a distanza dei futuri infermieri, di propagandarlo e farlo conoscere ai vostri amici perché si consolidi il successo dell'ITM di Bokungu e possa crescere il numero degli infermieri che si diplomano ogni anno. L’importo dell’adozione è di 30 € al mese (360 € l’anno). Tale somma può essere versata dall'adottante in un'unica soluzione, in rate mensili o con periodicità a sua scelta.
Poiché si tratta del sostegno ad un gruppo di ragazzi l'adottante riceverà, almeno due volte l'anno, da parte del direttore notizie sull'andamento della scuola.