Marzo 2016 - Aperitivi pedagogici OPAM

 
 
 
 
EDUCARE ALLA DIVERSITA' "DIVERSAMENTE"

 

 

 

 

L’ambiente è differente da quelli in cui siamo soliti recarci per un corso di formazione. Non ci troviamo in un’aula scolastica o in una di quelle sale anonime di qualche collegio, ma in un locale pubblico, un bistrò, pieno di divanetti, poltroncine, tavolini pronti ad accogliere chi vuole trascorrere qualche momento di tranquillità sorseggiando un caffè, un thè, una bibita.

In questo originale contesto si è svolto il ciclo di tre incontri formativi dedicati al tema  “La diversità ci accomuna”. La scelta di un luogo conviviale e informale, è stata dettata dal desiderio di incontrarsi per condividere in modo più diretto esperienze e buone prassi e scoprire insieme le sfide a cui siamo chiamati nella nostra professione di educatori. Le tematiche affrontate riguardano i cardini di una educazione volta al riconoscimento della diversità come valore, all’abbattimento di stereotipi e pregiudizi e all’aspetto narrativo che aiuta persone di lingua diversa e di tradizioni diverse a un reciproco comune arricchimento.

Gli incontri formativi si sono svolti in una zona riservata del locale e i partecipanti si sono sistemati a gruppi attorno ai tavolinetti. Le relazioni di tutte le tre giornate sono state molto interessanti, così come le attività didattiche laboratoriali proposte ogni volta per essere sperimentate lì, tra adulti, e poi riportate nelle classi o nei vari ambiti educativi dei corsisti.

Gli insegnanti che hanno partecipato erano di vari ordini scolastici: primaria e secondaria di primo e secondo grado, e anche di diverse discipline: lettere, matematica, lingua straniera, a significare che argomenti relativi all’intercultura appartengono davvero a un curricolo trasversale. C’erano poi i volontari dell’OPAM e di altre realtà che a vario titolo si occupano di educazione alla mondialità.

La prima relazione tenuta dal prof. Luigino Bruni, docente di economia politica all’Università Lumsa di Roma e Palermo tratta il tema: “La diversità come valore”. Da un economista ci saremmo aspettati qualche dato sul PIL o sul debito dei Paesi in via di sviluppo e invece ci ha letteralmente “spiazzato”. Il Prof. Bruni è partito dal concetto che senza diversità non esiste scambio. Per dimostrare questa affermazione ci ha donato una splendida lezione prendendo spunto dalle origini del “mercato” come luogo di incontro, di scambio, di reciprocità e di fraternità fra culture diverse che è anche all’origine della molteplicità genetica delle nostre società. 

Il prof. Martin Nkafu Nkemnkia, docente di filosofia e culture tradizionali all’Università Lateranense, nella sua relazione “Stereotipi e pregiudizi” ha portato molti esempi di stereotipi presenti nelle varie culture ed ha sostenuto la tesi che il pregiudizio è un fatto ovvio, tutti noi appena osserviamo un fatto o una persona siamo portati in base alle nostre conoscenze a farci un pre-giudizio. Quindi in sé non è un fatto negativo, lo diventa solo quando non accettiamo di cambiarlo approfondendo la conoscenza di fatti o persone. E siamo portati così a creare delle fissità di giudizio, degli stereotipi.

Il prof. Gaetano Sabetta che insegna dialogo interreligioso all’Università Urbaniana, nel suo intervento “La narrazione nell’educazione interculturale” è partito dalla proiezione di varie immagini artistiche tratte dal libro “I temi cristiani nell’arte indiana” mostrando come artisti di differenti religioni rappresentando episodi e figure principali della fede cristiana apportino nuovi elementi capaci di arricchire la comprensione dei misteri rappresentati.

L’aperitivo, rigorosamente analcolico servito con fragranti pizzette, noccioline e patatine ha creato una piacevole occasione di scambio tra i partecipanti e ha fatto da ponte tra la parte teorica e l’esercitazione di laboratorio suggerita in modo simpatico e coinvolgente dalle professoresse Maria Vittoria Cavallari e Elena Fazi dell’UCIIM.

Le ore del corso sono state 6 e la valutazione dell’evento è stata molto positiva. Colgo l’occasione per rivolgermi a tutti voi che operate in ambito educativo e abitate a Roma e dintorni: mi auguro che dopo aver letto questo breve resoconto siate sollecitati a partecipare alle future attività che l’OPAM, ente accreditato alla formazione dal MIUR, organizzerà in futuro e perché no ad unirvi al gruppo che si occupa di formazione per collaborare alla preparazione di nuovi strumenti didattici ed eventi formativi.

Grazie ai relatori alle amiche dell’UCIIM, a tutti i soci che hanno reso possibile la realizzazione di questo evento.

Carla Degli Esposti

Responsabile del settore Formazione OPAM