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Manjakuttai
Diocesi di Salem
India
Cari amici e benefattori,
come segretario della “Salem Social Service Society” (SSSS), voglio ringraziarvi di cuore per l’aiuto che avete dato alla scuola primaria San Giuseppe di Manjakuttai, a Alagapuram, nella diocesi di Salem. Il villaggio si trova in una regione montagnosa a 35 km dalla sede della diocesi.
La scuola primaria San Giuseppe riceve dallo stato soltanto gli stipendi per gli insegnanti. La scuola accoglie attualmente 91 bambini, appartenenti alle caste e tribali, figli di contadini lavoratori a giornata nelle piantagioni di caffè o in piccolo appezzamenti di terreno che, per mancanza di sistemi di irrigazione e utilizzando mezzi di tecniche agricole antiquate, danno un solo raccolto l’anno.
La scuola era in cattive condizioni, freddo e umidità nei locali a causa dei tetti rovinati, senza banchi e sedie e senza strutture per far giocare i bambini. Parlando con i bambini questi hanno espresso il desiderio di poter avere uno spazio all’aperto con i giochi, e all’interno sedie e banchi dove poter studiare. Gli insegnanti inoltre hanno richiesto di poter rendere più agevole il loro lavoro potendo utilizzare dei dipinti sulle pareti, rappresentanti gli elementi base dell’insegnamento.
Con il vostro aiuto (Prog. 2063 aprile 2015) abbiamo potuto, usando pannelli isolanti, impermeabilizzare i soffitti. Abbiamo acquistato 100 tavolini e sedie, e per il parco giochi altalene, scivoli e dondoli. Le pareti delle aule, tinteggiate, sono state dipinte e ricoperte con pannelli decorati, è stato acquistato inoltre materiale didattico per facilitare i processi di apprendimento dei bambini.
I giochi hanno migliorato il morale dei bambini che sono diventati più capaci di comunicare e di aiutarsi a vicenda. Migliore è diventato anche il rapporto insegnanti alunni che insieme hanno contribuito alla sistemazione del materiale acquistato, rafforzando il loro senso di appartenenza alla scuola.
Per tutto questo a nome dei bambini, delle loro famiglie e degli insegnanti voglio ringraziarvi ancora di cuore.
Padre A. Arockiasamy