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Tornare a scuola in sicurezza
CONTESTO. Gli amici dell’OPAM seguono da diversi anni l’opera delle “Suore di S. Giuseppe” nella regione del Plateau Batéké, un vasto altopiano situato a 150 km dalla capitale, al confine tra la provincia di Kinshasa e quella del Bandundu nella Repubblica Democratica del Congo. A Mokili Ngonga, uno dei numerosi villaggi che costellano l’altopiano, le Suore di S. Giuseppe dal 2004 hanno avviato la loro missione in una delle zone più popolate, povere e abbandonate della regione, affrontando la grave situazione che vi hanno trovato: malnutrizione, alta percentuale di mortalità infantile, grande miseria, mancanza di infrastrutture, di luce elettrica, di acqua e di quanto è indispensabile ad una dignitosa vita umana, oltre ad un tasso di analfabetismo molto elevato tra i piccoli come tra gli adulti. Così, tra le altre opere, sollecitate dalle famiglie che sognavano l'istruzione per i loro figli le missionarie avevano dato vita ad una scuola primaria. Dapprima le lezioni si svolgevano sotto gli alberi, poi via via è nata la scuola in muratura. L'OPAM sostiene questa preziosa istituzione educativa sin dal suo nascere, intervenendo sia con le adozioni scolastiche a distanza sia con progetti per arredare e far crescere la scuola. Questa, come sapete, negli anni si è sviluppata seguendo la crescita degli alunni e ora ha anche 4 livelli della scuola secondaria con due indirizzi: Pedagogia generale e Biologia/Chimica. L’ottima qualità dell’insegnamento e la possibilità per i bambini dei villaggi più lontani di ricevere vitto e alloggio nell’ostello della scuola fanno sì che le richieste di iscrizione crescano anno dopo anno. In quest’anno scolastico gli alunni sono 480.
PROGETTO. Ci scrive Suor Anna Alfreda Kumbi Kumbi, Consigliera Generale delle Suore di San Giuseppe: “Dai giovani di Plateau de Batéké la scuola è vista come un’ancora di salvezza. Tutti sono consapevoli che solo attraverso l’istruzione ed un’educazione di qualità potranno dare una svolta positiva alle condizioni di miseria in cui vivono e colorare di speranza il proprio futuro. La chiusura prolungata delle scuole a causa della pandemia di Covid-19 sta creando notevoli problemi. Nei villaggi manca tutto ciò che assicura una vita minimamente decorosa (acqua, luce, servizi sanitari…) e queste carenze diventano ancora più drammatiche in una situazione di emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo. In questo tempo cerchiamo di dare un supporto alimentare per facilitare il confinamento e impedire che i bambini e i ragazzi siano costretti ad andare a lavorare per aiutare le famiglie ad avere il necessario per sopravvivere. Ci auguriamo che a settembre la scuola possa riprendere normalmente, ma è importante utilizzare questo tempo per migliorare le condizioni igienico-sanitarie della struttura al fine di garantire la salute dei nostri ragazzi.
Nel 2018, grazie al sostegno dell’OPAM, abbiamo dotato la scuola e l’ostello annesso di un primo blocco di servizi igienici, ora è urgente costruire il secondo blocco di 3 toilette con fossa settica e 4 docce, con un costo totale di 8.400 €, in modo da aumentare il numero dei servizi e separare quelli delle bambine da quelle dei bambini. Ci auguriamo di ricevere dai nostri amici dell’OPAM una risposta positiva a questa nuova richiesta perché la chiusura delle scuole, in Paesi come il nostro, rappresenta un vero dramma con ripercussioni immediate e future che aggravano la fragile situazione sociale e umana di tutto il Paese.”