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Cucire la speranza
CONTESTO. Il popolo congolese vive una paradossale e drammatica situazione che si protrae ormai da molti anni e che sembra non trovare fine. Nonostante le immense risorse naturali di cui è ricca la Repubblica Democratica del Congo oltre l'80% della popolazione vive sotto la soglia di povertà con meno di un dollaro al giorno. Gli interessi stranieri per lo sfruttamento delle risorse congolesi sono all’origine delle continue guerre, del dilagare della corruzione e della cattiva gestione politica ed economica. Carenza di infrastrutture, disoccupazione, lavoro minorile, elevato numero di minori abbandonati, reclutamento forzato di bambini nelle bande di ribelli, negato accesso al servizio sanitario e all’educazione sono le manifestazioni più evidenti della miseria in cui la popolazione è costretta a vivere.
Le donne, assieme ai bambini sono quelle che pagano il prezzo più alto di questa tragedia umanitaria, per molte l’accesso all’istruzione resta un miraggio e, sebbene sulle loro spalle gravi il peso della famiglia e della vita sociale, sono discriminate ed emarginate, spesso sono vittime di abusi e violenze di ogni genere.
PROGETTO. A favore dell’educazione e della promozione sociale delle donne opera la congregazione diocesana delle Sœurs de Marie au Kwango che gestisce il complesso scolastico “Mére Wemboniama” a Kikwit, una città di poco più di un milione di abitanti, sede dell’omonima Diocesi. Qui più del 90% delle famiglie non hanno abbastanza soldi per mandare i figli a scuola.
I 700 studenti di primaria e secondaria che frequentano quella scuola, nata proprio per favorire l’istruzione delle bambine e delle ragazze che rappresentano l’80% degli iscritti, provengono dai quattro comuni della città. Nelle ore serali la scuola offre anche corsi di taglio e cucito a 70 ragazze madri. Scrive la direttrice, Suor Martine Matiala: “La nostra scuola offre un’educazione di qualità con costi molto contenuti per favorire la frequenza delle ragazze che, a causa della povertà, sono maggiormente escluse dal diritto all’istruzione. A chi può viene chiesto di contribuire allo stipendio dei nostri 32 insegnanti con un importo mensile di 8 euro. Ma la maggior parte delle famiglie non riesce neanche a dare questa cifra e quindi i costi restano quasi tutti a nostro carico. Abbiamo anche corsi serali di taglio e cucito gestiti da volontari e destinati alle ragazze madri perché possano apprendere un mestiere per avviare attività generatrici di reddito. Purtroppo disponiamo solo di 4 vecchie macchine da cucire. Abbiamo provato ad affittarne otto ma devono usarle a turno e questo influisce sui tempi di apprendimento e addestramento. Inoltre le macchine sono usate anche la mattina dalle 100 ragazze dell’indirizzo professionale che frequentano la scuola secondaria.Vorremmo per questo acquistare 35 macchine da cucire meccaniche e 20 elettriche. Il costo totale del progetto è di € 8.385. La comunità locale contribuisce con € 1.385. Chiediamo agli amici dell’OPAM di aiutarci con un contributo di € 7.000: un investimento importante per il futuro di tante giovani. Grazie di cuore!”