Aprile 2020

 
LE ULTIME NOTIZIE DA SUOR KUMBI KUMBI

 

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Carissimi Amici dell’OPAM,

vi scrivo da Kinshasa dove sono bloccata a causa della pandemia di coronavirus, essendo stati annullati tutti i voli verso l'Europa e verso l'interno del Paese fino a data da destinarsi. 

Innanzitutto un grosso grazie per il messaggio inviatomi, nel quale leggo in modo evidente l'attenzione che sempre avete avuto e avete tutt'ora nei confronti dei bambini che si trovano nelle nostre diverse missioni... e in un momento in cui il mondo è duramente colpito da questo virus mortale. Attraverso lo scritto ho sentito la vicinanza di tutti voi e ne sono profondamente colpita, interpellata e riconoscente. 

Tutti ormai sappiamo che i Paesi africani sono quelli più a rischio di un’ampia diffusione dell’epidemia. Per questo motivo, come negli altri Paesi africani, anche in Repubblica Democratica del Congo le autorità, sia politiche che religiose, stanno provando ad attuare misure precauzionali per evitare la diffusione del virus che creerebbe una catastrofe per l’Africa, soprattutto per noi qui a Kinshasa, città di 12 milioni di abitanti afflitti da povertà e miserie di ogni genere.

Tra le tante misure adottate, dal 18 marzo è stata dichiarata e imposta la chiusura di tutte le attività scolastiche. 

Fin dal primo caso di malattia verificatosi il 2 marzo, la notizia ha cominciato a divulgarsi di bocca in bocca, da orecchio ad orecchio ed ha portato noi suore di San Giuseppe ad interrogarci con grande preoccupazione: che cosa fare per evitare il panico, la paura, la preoccupazione delle famiglie e dei nostri bambini al Plateau di Batéké? Là non ci sono mezzi di trasporto per raggiungere la città per il rifornimento alimentare, per un soccorso in caso di urgenza... 

Vista la distanza che separa la città di Kinshasa dal Plateau di Batéké, specie in caso di confinamento prolungato, ci è parso opportuno far rientrare, con una certa urgenza, i ragazzi nelle proprie famiglie. Sono rimasti alla missione, presso le suore che se ne fanno carico, solo alcuni bambini orfani che non hanno altri punti di riferimento che noi.

Naturalmente continuiamo a seguire l'evoluzione della situazione e con regolarità lo stato di salute dei piccoli ritornati in famiglia. Li affidiamo alla vostra preghiera e vi assicuriamo del nostro ricordo, essendo a conoscenza della gravità della situazione in Italia. 

Qui da noi in Congo i casi di coronavirus confermati aumentano lentamente, ma tutti i giorni e in modo esponenziale. Ufficialmente 200 casi e 20 morti ad oggi, la maggior parte nella capitale… ma certamente sono già molti di più. Nonostante ciò, la popolazione ha difficoltà a attuare in modo serio le misure di protezione: "nous vivons au taux du jour", “noi viviamo alla giornata” ripetono. “Come possiamo restare a casa” senza casa? Come possiamo fare provviste? Dove le mettiamo e come le conserviamo senza elettricità e quindi senza frigoriferi? E come possiamo comprare ciò che ci serve se ogni giorno non usciamo per guadagnare ciò che basta a sopravvivere appena per quel giorno? Come possiamo lavarci le mani a lungo e più volte al giorno se manca l’acqua in casa e come possiamo mantenere le distanze di sicurezza se per prenderla dobbiamo ammassarci davanti ad un unico rubinetto per centinaia di persone? Non denaro, non acqua, non elettricità, non sapone, non disinfettanti e spesso anche non casa...

Per la maggior parte della gente la vita continua come sempre e i contagi si moltiplicano.

Inizialmente il Governo pensava di obbligare la popolazione ad un confinamento che alternava 4 giorni di "tutti in casa" e 2 giorni di "si può circolare" con una certa libertà, ma il procedimento non è stato fortunatamente attuato. Hanno chiuso Gombe, il centro politico ed economico della città … perché lì si concentrano la maggior parte dei contagi. Ma a Gombe ci sono tante persone dei quartieri più poveri che lavorano lì e quotidianamente diventano possibili portatori del virus nelle loro famiglie e nelle comunità del loro quartiere.

Prevedendo che il peggio sta per arrivare ci raccomandiamo alle vostre preghiere. Affidiamo tutto e tutti nelle mani del Signore, Lui il Maestro della vita combatte con noi. 

Restiamo in comunione sempre e ancora grazie. 

I nostri saluti più cordiali, uniti a tanta riconoscenza, per i tanti Amici e Benefattori dell'OPAM e con loro anche a voi un grande augurio per questa speciale Santa Pasqua. 

Per i bambini del Plateau di Bateke

Suor Anna Alfreda KUMBI KUMBI