Da anni in tutti gli ordini di scuola si studia almeno una lingua straniera e bambini e ragazzi grazie a internet sono sempre più abituati a mettersi in contatto con amici lontani.
Perché allora non prendere al volo l' opportunità che l'OPAM offre: gemellarsi con una classe di un Paese dell'Africa, dell'Asia o dell'America Latina?
Inglese, francese, spagnolo sono le lingue con le quali si può scegliere di comunicare con studenti di pari livello, ma che vivono in modo tanto differente dal nostro.
Comunicare per aprirsi al nuovo, al diverso, per arrivare in luoghi irraggiungibili, impensabili eppure così pieni di umanità.
Il gemellaggio è un'emozione continua per la classe italiana e per la sua gemella straniera.
I responsabili all'estero ci dicono con quale gioia i loro allievi ricevano lettere e materiale dall'Italia, quel minuscolo stivale al centro del Mediterraneo e gli insegnanti italiani raccontano come si ampliano le conoscenze dei loro studenti da questo rapporto diretto con i loro coetanei che hanno esperienze, tradizioni, culture così diverse dalle nostre.
I gemellaggi che l'OPAM segue non sono molti, ma le richieste che arrivano dall'India, dalla Thailandia, dalla Tanzania, dalle Filippine, da Messico, Camerun, Sudan, Perù… sono tante e aspettano solo che qualche insegnante abbia voglia di lanciarsi assieme ai suoi allievi in questa avventura entusiasmante e ricca di sorprese.
Desidero rivolgere un invito a tutti coloro che stanno leggendo queste pagine e che in qualche modo hanno a che fare con il mondo della scuola: fate leggere gli articoli dedicati ai gemellaggi in questo numero della rivista ai vostri colleghi, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti dei vostri figli... Nella programmazione scolastica si fa tanta fatica a trovare attività didattiche stimolanti, diverse dal solito, che facciano appassionare gli studenti: il gemellaggio con una classe che parli la lingua che i ragazzi studiano a scuola risponde a queste esigenze.
Le nuove generazioni di tutti i Paesi del mondo hanno bisogno di conoscersi, di confrontarsi, di rispettarsi, di amarsi: solo così riempiranno di significato la parola Pace.
Perché allora non prendere al volo l' opportunità che l'OPAM offre: gemellarsi con una classe di un Paese dell'Africa, dell'Asia o dell'America Latina?
Inglese, francese, spagnolo sono le lingue con le quali si può scegliere di comunicare con studenti di pari livello, ma che vivono in modo tanto differente dal nostro.
Comunicare per aprirsi al nuovo, al diverso, per arrivare in luoghi irraggiungibili, impensabili eppure così pieni di umanità.
Il gemellaggio è un'emozione continua per la classe italiana e per la sua gemella straniera.
I responsabili all'estero ci dicono con quale gioia i loro allievi ricevano lettere e materiale dall'Italia, quel minuscolo stivale al centro del Mediterraneo e gli insegnanti italiani raccontano come si ampliano le conoscenze dei loro studenti da questo rapporto diretto con i loro coetanei che hanno esperienze, tradizioni, culture così diverse dalle nostre.
I gemellaggi che l'OPAM segue non sono molti, ma le richieste che arrivano dall'India, dalla Thailandia, dalla Tanzania, dalle Filippine, da Messico, Camerun, Sudan, Perù… sono tante e aspettano solo che qualche insegnante abbia voglia di lanciarsi assieme ai suoi allievi in questa avventura entusiasmante e ricca di sorprese.
Desidero rivolgere un invito a tutti coloro che stanno leggendo queste pagine e che in qualche modo hanno a che fare con il mondo della scuola: fate leggere gli articoli dedicati ai gemellaggi in questo numero della rivista ai vostri colleghi, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti dei vostri figli... Nella programmazione scolastica si fa tanta fatica a trovare attività didattiche stimolanti, diverse dal solito, che facciano appassionare gli studenti: il gemellaggio con una classe che parli la lingua che i ragazzi studiano a scuola risponde a queste esigenze.
Le nuove generazioni di tutti i Paesi del mondo hanno bisogno di conoscersi, di confrontarsi, di rispettarsi, di amarsi: solo così riempiranno di significato la parola Pace.
Carla Degli Esposti
docente di matematica e socia OPAM