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Carissimi Amici dell’ OPAM,
siamo dispiaciuti per la situazione triste in cui si trovano gli italiani, vi siamo vicini con la preghiera. Qui in Tanzania, come sapete, il problema è iniziato. Non danno tante notizie, sappiamo solo che i contagiati sono 20, tre sono guariti, uno è morto.
Il governo sta prendendo provvedimenti e misure restrittive. Le scuole sono chiuse. I bambini che hanno famiglia sono a casa, gli altri che non hanno nessuno, non sapendo dove andare, sono rimasti con noi alla missione.
Speriamo solo che il buon Dio ascolti la nostra preghiera e ci liberi da questa epidemia.
Tutti i passeggeri provenienti dall’estero vengono messi in quarantena per due settimane e, siccome alcuni sono fuggiti dalla quarantena, hanno deciso di portarli in un albergo dove vengono piantonati dalla polizia. In tutti i luoghi pubblici (negozi, uffici, chiese ecc. ) prima di entrare e di uscire è obbligatorio lavarsi le mani.
Si cerca di istruire tutti e prendere le precauzioni necessarie per ridurre il contagio.
Ma Dio ci salvi perché, se si propaga, la gente non morirà di coronavirus ma di fame.
Molti vivono vendendo un po’ di verdura o quattro pomodori che permettono loro di mangiare per quel giorno. Tantissimi hanno solo una capanna e mi chiedo: se dicono di stare a casa dove staranno? Sono proibite le assemblee ma nei mercati e nei mezzi pubblici continua ad esserci affollamento. Solo Dio può salvarci da questo pericolo.
Grazie per il vostro affetto.
Suor Caterina