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Responsabile
Guglielmo Damioli, referente del progetto, è un volontario di origine bresciana da oltre 30 anni in Brasile; dopo essersi impegnato dell’integrazione degli indios Yanomani, da più di 10 anni opera a servizio della comunità di Bujaru, coadiuvato dalla signora Rosi Soares.
Contesto
Bujaru è un comune di circa 23.000 abitanti sparsi in 80 villaggi. Si trova nella foresta amazzonica nello stato brasiliano del Parà, una splendida regione tropicale tra le rive del fiume Bujarù e del fiume Guamà, a
L’agricoltura è la principale fonte di sussistenza ma le terre pur molto fertili, sono state sottoposte ad un saccheggio sistematico, che ha distrutto ettari ed ettari di foresta sostituendola con grandi latifondi utilizzati per monoculture di manioca, soia e palma di Dendé per ricavarne bio-carburante.
La popolazione è composta da indios, afro-discendenti, discendenti dei coloni portoghesi e nordestini. La gente vive in baracche di legno, in una situazione di grande povertà, sia nella cittadina di Bujaru che nei villaggi limitrofi. Abbandonati dal potere politico, analfabeti e incapaci di difendere i propri diritti e le proprie terre non riescono ad avere neppure il necessario per vivere.
Molti migrano nelle grandi città andando ad ingrossare le fila dei miserabili che popolano le favelas delle periferie urbane. Nella maggior parte dei casi sono gli uomini ad emigrare, lasciando moglie e figli a cercare di sopravvivere in qualche modo.
Per porre un freno a questa situazione a Bujaru nel 2010 è stata fondata un’associazione di agricoltori (ABAA) di cui Guglielmo e Rosi sono animatori, che raduna circa 50 famiglie per provvedere alla formazione umana e tecnica dei piccoli agricoltori ed avviare attività produttive basate sul rispetto e il recupero della foresta e garantire nel tempo un lavoro e una vita più dignitosa.
Progetto di adozione
Accanto alla formazione degli adulti per uno sviluppo duraturo è indispensabile garantire il diritto all’istruzione dei bambini.
La carenza di scuole e di insegnanti, unita alla povertà e all’analfabetismo degli adulti, favorisce l’evasione scolastica e il precoce inserimento lavorativo dei ragazzi. Molte scuole hanno pluriclassi affollate con un solo insegnante per 50 bambini. Motivare le famiglie sull’importanza dell’istruzione e contribuire a sostenerne i costi è una priorità per Guglielmo Damioli e dei suoi collaboratori.
I bambini in adozione vivono a Bujaru o nei villaggi limitrofi. Appartengono a famiglie in cui spesso manca il papà e in cui alla povertà si aggiungono condizioni di disagio sociale. I bambini in adozione frequentano tutti le scuole pubbliche comunali e vivono in famiglia. Attraverso le adozioni viene assicurato a ciascuno: materiale didattico, vestiti, un pasto al giorno e un rinforzo scolastico continuativo.
Calendario scolastico: l’anno scolastico va da marzo a dicembre (luglio è vacanza).
Visite: è possibile per gli adottanti recarsi a Bujaru per trovare i bambini ma è necessario che chi affronta il viaggio tenga conto delle precarie condizioni logistiche e sanitarie della zona.