Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune importanti riflessioni del socio OPAM Prof. R. Roncati. Tutti credo siamo d’accordo sul fatto che l’istruzione sia uno degli strumenti più efficaci nella lotta contro la povertà. In particolare la formazione agraria. Se gli anni ’70 furono caratterizzati da un notevole interesse per questo settore formativo nei Paesi del Sud del Mondo, forse l’eccessiva fiducia che la rivoluzione verde avrebbe debellato per sempre lo spettro della fame ha fatto abbassare la guardia. Quanto sta accadendo sotto i nostri occhi, non solo nel Corno d’Africa dove letteralmente si muore di fame, dimostra quanto rischioso sia trascurare l’istruzione nelle zone rurali e quale impegno occorra rivolgere non solo all’istruzione per la produzione agricola in genere, ma al tema più vasto del rispetto e della salvaguardia della natura.
Il Presidente Don Aldo Martini, nella sua interessante ed esauriente relazione all’Assemblea annuale 2011 sulle attività svolte dall'OPAM, ha tenuto ad informare i soci, oltre quanto è stato fatto nell'attuazione dei progetti nel settore della istruzione elementare e di quelli delle adozioni scolastiche, quali "Adotta un maestro", "Adotta un infermiere", "Adotta un seminarista", anche su alcuni programmi relativi ai progetti nel settore dell'istruzione professionale.
L'OPAM pertanto, seguendo il pensiero del fondatore don Carlo Muratore, si apre sempre più all'istruzione in questo campo. Don Carlo ci narrava di un povero indio, il quale gli aveva portato steso sulle braccia il suo bambino morto a causa della fame e lo implorava: "Insegnaci a lavorare". Era evidente la richiesta di una migliore conoscenza tecnica nel settore agricolo, che desse modo di coltivare la terra in modo più razionale e con i prodotti di essa poter nutrire la famiglia e vivere dignitosamente.Don Carlo ci diceva che dare un pesce serviva soltanto per sfamare un giorno, mentre insegnare a pescare serviva per dare un alimento per tutta la vita.
E' risaputo che nei Paesi del terzo mondo vi è un deficit notevolissimo nel settore dell'istruzione professionale agraria. Mancano, purtroppo, trattoristi, meccanici per l'attrezzatura agricola, vivaisti, tecnici nel settore della potatura e della spollonatura. Manca altresì la conoscenza dell'uso degli aratri, delle seminatrici, dei concimi organici. Vi sono zone in cui la stessa attività agricola è ritenuta degradante, non utile, lavoro da schiavi.
A causa della siccità ben 15 milioni di esseri umani nel solo "Corno d'Africa" (Kenya, Somalia, Gibuti, Eritrea, Etiopia) soffrono la fame a causa della siccità e quindi il problema di un intervento nel settore agricolo è urgente. Continuare da parte dell'OPAM a seminare buoni semi anche per cercare di impedire tante sofferenze, tanti esodi, tanta ricerca di un po’ di cibo è doveroso.
Il contributo che può dare l'applicazione delle norme scientifiche e tecniche in agricoltura è enorme poiché può consentire di ottenere produzioni abbondanti e della migliore qualità. Il progresso tecnico e scientifico ha bisogno di giovani capaci e preparati nell'espletamento delle varie operazioni colturali (dalla semina alla raccolta, alla lotta antiparassitaria).Occorrono certamente scuole professionali agrarie che sensibilizzino gli allievi all'agricoltura, quale fonte di benessere e progresso sociale, e diano ai giovani approfondite conoscenze tecnico-scientifiche teoriche e pratiche. Solo in tal modo sarà possibile dare un contributo concreto alla lotta alla fame e consentire di ottenere migliori condizioni economico-sociali alle popolazioni agricole.
Remo Roncati