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November 2016, Occidental Mindoro
Carissimi Amici,
ed è di nuovo Natale. Il tempo sembra sfuggire di mano, il calendario ci ricorda di aggiornare le pagine che si assottigliano sempre di più ed ecco che quando ci avviciniamo all’ultima, ci accorgiamo che è passato un altro anno.
L’arrivo dei bustoni con i biglietti augurali giunti dai 56 villaggi dell’isola di Mindoro, dove vivono i vostri bambini e ragazzi, ci contagiano dello spirito natalizio e gratitudine che contengono e dell’attesa di ricevere l’ultimo dono dell’anno: vestiario, alimentari e altre cose utili per la casa e l’intera famiglia. Se i giorni che ci separano al Natale diminuiscono, aumenta invece il lavoro di completare gli acquisti, discernere i bisogni a cui dare priorità, preparare i pacchi tenendo conto per quanto possibile delle richieste delle famiglie e di quanto è emerso durante le visite ai villaggi e dialogo con le famiglie. Tutto questo è possibile grazie al Sostegno a Distanza, ai gruppi e Onlus che promuovono e gestiscono quest’opera di solidarietà e carità e a ciascuno di voi: grazie per la fiducia, per la generosità, per il sacrificio quotidiano che siete impegnati a vivere per continuare a sostenere i nostri bimbi e ragazzi.
È molto consolante per noi vedere i ragazzi crescere, guarire, sognare una vita migliore per se stessi e per i loro cari. Ci riempie il cuore di commozione constatare quanta dignità dona un vestito nuovo, una cartella completa di tutto ciò che lo studio richiede, piatti e pentole nuove, un cesto di alimentari per i giorni di festa e per i bisogni ordinari. Stuoie, lenzuola e tende colorate che adattate alle diverse necessità familiari, sono usate come divisione fra una stanza e l’altra, decorano luoghi per celebrazioni di festa o di lutto o abbelliscono l’altare di famiglia, luogo di preghiera e rifugio nei momenti di pericolo.
I loro messaggi augurali risuonano quasi come ritornelli di gratitudine e di promesse di pregare per tutti voi che contribuite a migliorare la loro vita. Scrivendovi, qualcuno ha raccontato la gioia dei buoni risultati scolastici, l’arrivo di un nuovo fratellino, la guarigione del nonno, l’attesa delle feste natalizie, l’interesse per le nuove materie di studio e la partecipazione nelle attività parrocchiali. Ma ci sono anche le notizie tristi, come la morte del papà o della mamma. “Quello che mi è ancora difficile accettare” da detto Ermo, il cui papà è stato ucciso, “è la tristezza che mi prende quando ho voglia di vederlo e quando devo ripetere ai miei fratelli più piccoli che il papà non tornerà più a casa...” Contesti di dolore dove la vostra presenza tiene accesa la luce della speranza.
È bello ricordare anche le parole di incoraggiamento, l’affetto, l’invito a sognare e la promessa di sostegno espressi nei vostri saluti e messaggi diretti ai ragazzi e loro famiglie. I vostri scritti sono a volte accompagnati da foto ricordo di momenti di festa, matrimonio, la nascita di una nuova vita, la prima comunione, la vacanza al mare o ai monti, la gioia della vittoria dopo una gara... Sono occasioni che spesso trasformate in gesti di solidarietà attraverso la scelta di rinunciare ai doni, bomboniere o altre scelte di sobrietà per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di tanti fratelli. Quest’anno grazie alle vostre iniziative si è provveduto a dare sostegno a bambini ammalati di tubercolosi, malnutriti e fornire recipienti per l’acqua potabile nelle Mense e Centri Accoglienza. Una mamma ci ha scritto “Essere attenti ai bisognosi vicini e lontani non toglie nulla alla nostra vita, ma l’arricchisce e ci aiuta ad educare i nostri figli alla condivisione e alla fraternità”.
Giungono anche comunicazioni dolorose, esperienze di malattia spesso purtroppo incurabile, la faticosa lotta per la morte di una persona cara, la solitudine, una gravidanza che non giunge a termine, problemi familiari e di lavoro. Sentimenti nati dalla sofferenza, perle preziose condivise con la fiducia di essere accolte e portate in preghiera.
Ricordare i tanti eventi e persone incontrati durante l’anno mi fa pensare al grande Presepe della Vita di cui tutti siamo parte. Ognuno procede nel cammino con i propri doni, attese, speranze, incertezze e sofferenze. Partiamo da realtà e contesti sociali diversi, percorriamo cammini differenti portando il peso dei fardelli della nostra quotidianità, delle fatiche, ferite e sogni dell’umanità a cui apparteniamo. Non posso dimenticare il particolare contesto di violenza, paura e morte presente oggi il nostro paese; per molti il cammino si ferma dove viene stroncata la vita, e la possibilità di conversione e perdono. Altre strade passano attraverso i luoghi di guerra, persecuzioni, migrazioni, povertà... E’ in questo Presepe della Vita che il Bambino Gesù continua a nascere, lasciandosi adagiare nelle nostre povertà per trasformarle con la sua presenza, amore, speranza.
Là dove nasce Dio, nasce la speranza... è verso questo orizzonte di vita che siamo diretti, dove ci viene affidata la luce della speranza e l’impegno di condividerla con gli altri.
A nome delle nostre Comunità e collaboratori, insieme ai bambini, ragazzi, famiglie dell’isola di Mindoro e alle bambine accolte nella nostra Casa della Pace in Myanmar vi ringraziamo e auguriamo Buon Natale!
Sr. Rosanna Favero, AMSS
Andiamo a Betlemme: è un viaggio difficile, ma è l'unico viaggio che può farci progredire sulla strada della felicità. - Tonino Bello