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Dicembre 2016
Carissimi,
vi porto il saluto grato e l’augurio dei bambini e ragazzi del gruppo Doposcuola di Santa Teresa. Sono cento, divisi in due gruppi, frequentano la scuola elementare e media, vivono nei villaggi di Santa Teresa, Irog e Tilaga. Quando la campana della scuola elementare suona il termine delle lezioni del mattino, decine di piccoli siu avviano verso la parrocchia dove, vicino alla Chiesa sorge la Mensa e il Doposcuola. Il pasto che le mamme hanno gia’ preparato nei grandi tavoli e’ presto consumato, poi si lavano piatti, posate, bicchieri e si prepara per i piu’ grandi, i ragazzi delle medie. Per poco piu’ di un’ora la Mensa, il cortile ed il porticato della Chiesa sono luogo di incontro, gioco e anche per un breve riposo. Poi, quando la campana annuncia che e’ ora di ripartire per la scuola, ritorna pian piano il silenzio. Le mamme di turno finiscono di riordinare e preparare per i ragazzi del Doposcuola. Anche per questa attivita’ i ragazzi sono divisi in due gruppi. Prima delle tre arrivano i piu’ piccoli, insieme alle due educatrici che li aiutano a fare i compiti e ripassare le lezioni, seguiti dopo un’ora dagli studenti delle medie. Tutti i ragazzi hanno ricevuto il materiale didattico ed uniformi all’inizio dell’anno scolastico, pacchi doni ed alimentari, vestiario e medicinali in differenti occasioni.
In Santa Teresa da alcuni mesi c’e’ il parroco, risiede nella canonica e ogni giorno e’ testimone delle attivita’ svolte grazie all’Opam. Ci ha detto che e’ molto grato per quello che si sta realizzando a favore dei bambini, e’ stato sorepreso anche di notare la collaborazione responsabile e generosa delle mamme. Vedere tanti bambini attorno alla Canonica - ha detto - mi riempie il cuore di gioia e speranza. Sono il futuro di questa parrocchia e del paese, sono contento di vedere che qui si sentono “a casa”, la loro presenza da’ significato al mio sacerdozio, mi sfida a prendermi cura di loro con la consolazione di sapere che facciamo questo servizio insieme.
In Santa Teresa si e’ sperimentato quest’anno tanta scarsita’ d’acqua potabile. Il villaggio si affaccia sul mare, durante le piogge o il maltempo le onde portano l’acqua dentro le tante capanne lungo la riva causando disagi per l’eccesso d’acqua. Eppure l’acqua potabile rimane una grave carenza e fatica per gli abitanti del villaggio che possono usufruire solo di una sorgente ai piedi dei monti e che purtroppo quest’anno ha offerto meno acqua. Per provvedere all’acqua necessaria per uso domestico bisogna recarsi in un’altra isola con piccole canoe. Questa difficolta’ ci ha motivate a promuovere nei piccoli e in particolare nelle mamme, la consapevolezza dell’importanza della pulizia personale ed igiene come prevenzioen di malattie. Infatti, i villaggi dove manca l’acqua potabile sono quelli con il numero piu’ alto di malattie della pelle, infezioni intestinali, colera e tubercolosi. E’ stato interessante vedere il frutto del nostro lavoro. La comprensione di quanto presentato non si e’ lasciata sopraffare dalla poverta’ dei mezzi, un papa’ falegname ha suggerito di creare dei lavatoi portatili per i bambini in modo che possano lavarsi le mani prima di mangiare. Insieme ad altri papa’ si e’ messo al lavoro ed il risultato e’ stato cosi’ apprezzato che anche qualche scuola ha voluto adottarlo. Il lavatoio e’ provvisto di rubinetti e di sacchettini con il sapone fatti con vecchie zanzariere, ha poi due serbatoi, uno con l’acqua pulita e quello che raccoglie l’acqua usata e che puo’ essere poi adibita ad altre necessita’. Quando manca l’acqua anche una sola goccia e’ un bene prezioso e questo i nostri ragazzi lo stanno sperimentando grazie anche alla creativita’ degli adulti.
Certo guardando i piccoli sfilare a turno in attesa di godere dell’attimo in cui aprire il rubinetto e sentire il profumo del sapone e la carezza dell’acqua sulle proprie mani, il mio pensiero va a quanti non sono consapevoli o rimangono sordi all’invito di non sprecare questa risorsa di vita.
Alla bella iniziativa dei lavatoi e’ seguita quella dei contenitori per l’acqua e anche questa e’ nata in Santa Teresa grazie all’Opam.
Sr. Rosanna Favero