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Un piccolo magazzino per il materiale didattico della scuola
Salak è un villaggio nell’estremo nord del Camerun a 15 km dalla città di Maroua, sede della diocesi di Maroua-Mokolo. Questa zona, confinante con la Nigeria, è soggetta a frequenti attacchi, violenze e distruzioni da parte dei Boko Haram nigeriani, che seminano terrore e generano estrema insicurezza nelle popolazioni e nelle comunità cristiane dei villaggi. Il volto e il clima sociale della regione sono completamente stravolti, le popolazioni dei villaggi attaccati fuggono nelle pianure intorno a Maroua, commercio e scambi con la fiorente economia nigeriana sono cessati, molti cristiani sono stati uccisi e moltissimi giovani si lasciano attrarre dalle promesse di denaro e potere e finiscono per arruolarsi nelle file dei Boko Haram. Alcuni missionari sono stati rapiti e tutti sono stati invitati, dai loro rispettivi Paesi, a lasciare la regione e rientrare in patria. Le missionarie italiane della “Congregazione delle Suore di S. Giuseppe di Cuneo”, che operano in quelle regioni del Camerun dal 1985, sono dovute rientrare per evidenti motivi di sicurezza, ma 4 suore, camerunensi e congolesi, continuano, con coraggio e determinazione, a rimanere sul posto e a lavorare nella missione e nella parrocchia. Nello spirito della Congregazione che ha tra le sue priorità la formazione delle nuove generazioni per una società più giusta e pacifica, esse operano soprattutto nelle scuole primarie fondate dalle stesse suore a Mora e a Salak. I bambini che le frequentano sono di varie etnie e praticano religioni diverse, sono cattolici, protestanti, musulmani e animisti e, pur essendo scuole cattoliche, l’educazione viene impartita nel rispetto delle fedi religiose degli alunni. Anche l’aspetto sociale è seguito con attenzione, trovando il modo perché anche i bambini delle famiglie più povere possano accedere alle scuole cattoliche che sono molto apprezzate per la qualità e la serietà dell’insegnamento, la regolarità delle lezioni, l’organizzazione delle attività scolastiche e la disponibilità di strutture adeguate. Lo sviluppo di queste scuole è stato possibile grazie all’aiuto di tanti benefattori, associazioni, amici che hanno sostenuto i vari progetti finalizzati a farle nascere, crescere e funzionare al meglio. Suor Lucia Gallo, segretaria generale della Congregazione che ci scrive a nome di Suor Astrid Zenga, congolese, prima insegnante e ora direttrice della scuola primaria di Salak, ci ricorda che: “…Anche l’OPAM ha contribuito, negli anni scorsi, ai progetti della nostra scuola, in particolare alla costruzione dei servizi igienici tuttora funzionanti e utilizzati da circa 350 alunni…” Suor Lucia e Suor Astrid si rivolgono ancora ai benefattori dell’OPAM per un nuovo progetto: “La scuola di Salak, situata al centro della parrocchia, ha iniziato le sue attività nel 2006 e accoglie ora le 6 classi del ciclo completo di scuola primaria. Gli edifici scolastici sono ormai quasi completati, mancano però alcune strutture comunque importanti specialmente in questi tempi così insicuri e poco tranquilli: non abbiamo un muro di cinta di protezione ma una semplice recinzione, mancano locali dove conservare e proteggere attrezzature e altro materiale. Per questo abbiamo definito un progetto iniziale per costruire un magazzino di 25 mq, in mattoni e cemento con un tetto la cui struttura è in legno e la copertura in lamiera, fornito di corrente elettrica e nello stesso stile degli altri edifici della scuola. Il magazzino servirà a custodire il materiale scolastico e didattico e le altre attrezzature necessarie al buon funzionamento della scuola. Il costo complessivo stimato per il progetto è di 4.912 €. Ci rivolgiamo a voi chiedendo di finanziare il progetto poiché né la missione né le famiglie locali hanno le risorse per farlo. Vi ringraziamo in anticipo dell’aiuto che potrete darci nel migliorare l’efficacia e l’efficienza della nostra opera per la formazione dei bambini della nostra scuola. Grazie!”