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Materiale scolastico per 100 piccoli Aymara
CONTESTO. La Bolivia è il Paese più povero dell’America Latina e tra i meno sviluppati, nonostante i recenti progressi in campo economico. El Alto, sede della diocesi omonima e città satellite della capitale La Paz, è situata a 4.000 m. sull’altopiano andino e conta circa 1 milione di abitanti, il 75% dei quali vive in condizioni di povertà. La metà delle abitazioni della periferia sono prive di acqua corrente ed energia elettrica. Il territorio della diocesi si estende su 7 province rurali tra il lago Titicaca e le cime innevate della Cordigliera Real delle Ande, ed è abitato da circa 400.000 persone che vivono in piccole comunità di campesinos disperse in diversi villaggi, soprattutto di pesca, allevamento del bestiame e di un’agricoltura di sussistenza, coltivando mais, grano, patate. Il 90% appartiene all'etnia “Aymara”, un antico popolo indio delle Ande, con una propria identità, cultura, religione e costumi, che aveva dominato per secoli una estesa regione tra Bolivia, Perù e Cile, prima di essere sottomesso dagli “Incas”. L’inculturazione della religione cattolica, professata dall’82% degli abitanti, con la religione ancestrale e i costumi propri degli “Aymara” sono l’elemento culturale che caratterizza queste comunità che vivono in condizioni di povertà e marginalizzazione sociale che si sono aggravate nel tempo a causa della forte immigrazione in quest’area, che ha portato negli ultimi 20 anni al triplicarsi della popolazione senza un parallelo adeguamento delle infrastrutture, dei servizi e delle possibilità di lavoro.
Per far fronte a questa grave situazione sociale, cui il governo dedica poca o nessuna attenzione, la diocesi ha fondato 200 strutture che operano a beneficio dei gruppi di popolazione più vulnerabili: 100 scuole primarie, secondarie, professionali e superiori, presidi sanitari, centri infantili, centri educativi per bambini disabili, fondazioni religiose che assistono gruppi particolari, come i bambini di strada, orfani, vittime della droga, ecc. A supporto e guida di tali strutture è nato, nel 2014, il “Coordinamento delle Opere Sociali.”
PROGETTO. Il segretario di questo organismo diocesano, Cristóbal Bobka, di origini polacche, in Bolivia da oltre 20 anni, ci scrive: “Nel 2015 abbiamo avviato un importante progetto per l’istruzione e la difesa dai maltrattamenti dei bambini di El Alto, che prevedeva corsi di formazione rivolti al personale dei centri educativi e delle scuole, dei genitori e attività specifiche per i bambini. I buoni risultati ci hanno spinto a replicarlo anche nella provincia di Omasuyos, una zona rurale con un elevato tasso di povertà, alti indici di violenza domestica e maltrattamento infantile, assenza di politiche per l’infanzia. Nel progetto è coinvolta anche la scuola di Tahari, un villaggio di 800 abitanti a quasi 4.000 m. di altitudine. La scuola molto povera è l’unica della zona ed è frequentata da 240 alunni, tutti di etnia “Aymara” tra i 6 e i 18 anni, che vengono a piedi da sperdute comunità rurali percorrendo 2-3 ore di cammino ogni giorno. Eppure questi ragazzi sono felici di andare a scuola perché sanno che senza istruzione non c’è futuro. Ogni anno il 10% degli alunni lascia la scuola soprattutto perché le famiglie non possono affrontare i costi del materiale scolastico. Chiediamo per questo ai benefattori dell’OPAM un contributo di 3.000 € per dotare 100 bambini/e e adolescenti appartenenti alle famiglie più povere di Tahari, del necessario (quaderni, penne, matite, gomme, colori, astucci, fogli di carta e cartoncino, zainetti, ecc.). Vi ringrazio in anticipo per quanto farete perché questi ragazzi possano continuare la scuola.”