Prog. 2102 Luglio-Agosto 2016

LOCALITA' : Horipur (India)   
DIOCESI:   Diocesi di Bongaigaon
TITOLO:   Una nuova scuola per i piccoli tribali
COSTO:   7.015 € 
PROGETTO REALIZZATO

 

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Una nuova scuola per i piccoli tribali 

CONTESTO. La diocesi di Bongaigaon, con un territorio di circa 14.000 kmq, comprende 7 distretti dell’Assam, stato dell'India nordorientale. La diocesi, eretta nel 2000, ha 29 parrocchie e una popolazione di circa 6.450.000 abitanti di cui quasi 69.000 cattolici. Gli abitanti, in maggior parte di origine mongola, appartengono a diversi gruppi tribali: Bodo, l’etnia più numerosa, Santhals, Adivasi, Garos e Rabhas.Conflitti sanguinosi si susseguono da sempre tra i diversi gruppi etnici e, negli ultimi anni, soprattutto tra i Bodos e i musulmani immigrati dal vicino Bangladesh. Migliaia di persone vivono nei campi profughi dove i bambini non hanno alcuna possibilità di ricevere un’istruzione, sia per l’assenza di scuole sia per la mancanza di mezzi economici e la terribile precarietà delle condizioni di vita. In questa difficile situazione i sacerdoti della diocesi operano con le altre Chiese per la conciliazione dei conflitti, discutendo nelle scuole con i bambini e con i giovani degli aspetti importanti del vivere insieme da fratelli, approfondendo la storia e le tradizioni di ciascuna etnia, cercando ed evidenziando i mezzi e i modi per una convivenza civile in pace ed armonia. Il tasso di alfabetizzazione è basso e le scuole statali sono poche e di scarso livello soprattutto nelle aree rurali. Le 42 scuole della diocesi, con almeno 2.500 studenti, sono ricercate per la loro qualità e si trovano soprattutto nei villaggi dove maggiore è l’esigenza di educazione e promozione dello sviluppo per migliorare le condizioni sociali delle comunità. In esse sono accolti tutti i ragazzi senza distinzione di etnia o religione, e vi si svolgono anche programmi serali per l’alfabetizzazione degli adulti.  

PROGETTO. Ci spiega il vescovo della diocesi, Mons. Thomas Pulloppillil, in visita all’OPAM: “A 90 km. dalla nostra sede si trova il villaggio di Horipur, nel distretto di Barpeta che nel 2001 era stato classificato tra i 250 distretti meno sviluppati del Paese, con la maggior parte dei suoi circa 1.700.000 abitanti dediti a un’agricoltura di sussistenza. Con mezzi e metodi ancora primitivi coltivano riso, mais, grano, semi oleosi, iuta... Essi appartengono alle diverse etnie, le religioni principali sono quelle cristiane e l’induismo, ma tanti sono i musulmani e gli animisti. Horipur è anche un centro amministrativo cui fanno capo altri villaggi principali, che possono avere da 700 a 800 famiglie, ed ha un mercato dove ogni giorno i contadini si recano per i loro piccoli commerci. L’analfabetismo è elevato e le famiglie sono molto povere, la scuola più vicina a Horipur è a 11 km., la zona è soggetta ad alluvioni che provocano danni ingenti. Per soddisfare le esigenze di istruzione in quest’area rurale e remota ma importante per la sua posizione centrale, avevamo avviato a Horipur una scuola primaria e due ostelli, uno femminile e uno maschile, tutti ospitati in strutture temporanee, con i muri fatti di bambù, le coperture di lamiere. Ma i tetti reggono male, le strutture devono essere riparate ogni anno. Servizi quali elettricità, trasporti e comunicazioni sono assai carenti, per cui insegnanti, sacerdoti e suore operano in condizioni difficili. E’ stato così avviato un progetto per costruire una vera scuola con 4 aule in un nuovo edificio in muratura, il costo dell’intero progetto è di 22.985 €, il contributo locale di 8.955 €, per cui chiediamo all’OPAM un contributo di 7.015 € per aiutarci a finanziare la costruzione delle prime due aule della nuova scuola. I bambini tribali di tanti poveri villaggi potranno così avere un’educazione di qualità, fondamentale per lo sviluppo socio-economico delle comunità locali. Riconoscenti per il grande aiuto già avuto dai benefattori dell’OPAM per la realizzazione dei nostri centri per l’educazione dei bambini e l’alfabetizzazione degli adulti, li ringraziamo in anticipo per quanto potranno ancora fare per i nostri piccoli tribali.”