Prog. 2115/Gennaio-Febbraio 2017

LOCALITA' : Oshwe (Rep. Dem. Congo)   
DIOCESI:   Diocesi di Inongo
TITOLO:  Una vera scuola per i bambini di Oshwe
COSTO:   7.000 € 
PROGETTO REALIZZATO

 

 

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Una vera scuola per i bambini di Oshwe 

CONTESTO. Oshwe è un grande villaggio, un capoluogo amministrativo del distretto di Mai-Ndombe, una delle aree più povere e isolate della Provincia del Bandundu, nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo. Situato nella diocesi di Inongo, il villaggio di Oshwe doveva diventare un modello di sviluppo sociale in una zona completamente rurale e in piena foresta sulle rive del fiume Lukenie, ma senza il sostegno e i progetti necessari lo sviluppo atteso non si è verificato. Le condizioni sociali, economiche, educative e sanitarie dei suoi 30.000 abitanti sono tuttora deplorevoli, le famiglie vivono dei pochi prodotti di un’agricoltura di sussistenza basata su tecniche tradizionali, scoraggiate nel promuovere anche piccole attività commerciali per lo stato pietoso delle strade e la mancanza di mezzi di trasporto: qui c’è solo la bicicletta, la via fluviale, essenziale per queste zone, non ha avuto sviluppi. La deforestazione in atto, nonostante le proteste delle comunità locali per le concessioni date alle multinazionali dell’industria del legno, è causa di un progressivo degrado della foresta pluviale che impoverisce ancora di più gli abitanti: senza alcun beneficio di ritorno essi vedono distruggere risorse preziose da cui dipendono. Così la povertà è diffusa e molto grande. Uno degli effetti anche in queste zone delle tante crisi attraversate dal paese, è il progressivo abbassamento del livello dell’istruzione: la mancanza di scuole, le poche esistenti sono praticamente a carico delle famiglie per l'assenza quasi totale dello Stato, è un grande ostacolo allo sviluppo delle comunità. Quasi il 60% della popolazione è analfabeta, lavoro minorile, matrimoni precoci, grande povertà, tengono lontani i giovani dalla scuola, soprattutto le ragazze tra le quali il tasso di analfabetismo è maggiore.

PROGETTO. Nella parrocchia Nostra Signora di Fatima di Oshwe, la scuola primaria “Lokala” affidata dallo Stato alla gestione della diocesi, si trova in una grave situazione di degrado e rovina. Il parroco, Abbé Franco Nekotjeke Lopembe, chiede agli amici dell’OPAM di sostenere il progetto di una nuova scuola: “La nostra parrocchia è in mezzo alla foresta in una zona di grande miseria. Lo stato in cui versa la nostra scuola è drammatico e sta compromettendo il futuro di tanti bambini. Alcuni anni or sono un violento uragano abbattutosi su Oshwe l’ha fatta crollare, i genitori, malgrado le condizioni di estrema povertà, decisi a non permettere l’interruzione degli studi e a favorire l’educazione dei loro bambini, hanno costruito una grande capanna di argilla e paglia dove poter continuare le lezioni. Ma il clima equatoriale e le piogge hanno ridotto a mal partito la struttura: i ragazzi siedono per terra e dove possono, stipati in aule con muri fatiscenti che non possono essere disinfettati neanche con la calce, ogni mese praticamente il tetto di paglia deve essere ricostruito. La scuola accoglie 250 bambini, ma potrebbero essere molti di più, ogni anno molte richieste vengono respinte, 50 lo scorso anno. Abbiamo avviato un progetto per costruire una vera scuola “normale”, in muratura, inizialmente con 4 aule, che garantisca ai bambini l’intero ciclo dell’istruzione primaria in un ambiente sicuro. Il costo stimato del progetto è di 7.824 €, alle famiglie, molto povere, non possiamo chiedere più di quanto hanno già fatto. Il contributo locale di 824 € coprirà le spese di trasporto dei materiali da Kinshasa, chiediamo perciò ai benefattori dell’OPAM un contributo di 7.000 € per l’acquisto di tutto il materiale necessario e per pagare il lavoro, la comunità locale parteciperà comunque alla costruzione. La scuola accoglierà anche tanti bambini dei villaggi vicini a Oshwe, il vostro aiuto restituirà alle comunità di questa zona rurale la possibilità concreta di un progressivo sviluppo iniziando dall’educazione dei propri figli. Noi tutti vi ringraziamo in anticipo per quanto potrete fare.”