Prog. 2121/Gennaio-Febbraio 2017

LOCALITA' : Karadi (India)   
DIOCESI:   Diocesi di Belgaum
TITOLO:   Toilettes per l’ostello “Bala Yesu” 
COSTO:   7.500 € 
FINANZIATO

 

 

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Toilettes per l'ostello "Bala Yesu" 

CONTESTO. Karadi si trova a 225 km da Belgaumsede della diocesi. E’ un territorio popolato da circa 5.000 persone distribuite in diversi piccoli villaggi. Le persone vivono di agricoltura lavorando come braccianti. Molte sono le persone che hanno lasciato Karadi emigrando in cerca di migliori condizioni di vita. La diocesi di Belgaum, a cui appartiene il territorio di questo villaggio, è fra le più povere e copre 5 diversi distretti appartenenti a tre differenti Stati: Maharashtra, Goa e Karnataka. Le lingue parlate sono: Hindi, Konkani, Marati, Kannada, Malayam, Telugu, Tamil. La missione di Karadi è una delle più vecchie della diocesi, creata nel 1926 da missionari tedeschi, ed è parrocchia dal 1997. Oltre il 73% della popolazione è induista. Il sistema delle caste, legato a questa religione, rappresenta uno dei freni principali allo sviluppo perché mantiene i poveri in una condizione di miseria ed esclusione sociale e in un rapporto di sudditanza nei confronti della gente di casta alta. I fuori casta lavorano come braccianti di grandi proprietari terrieri o svolgono i lavori più pesanti e ritenuti “impuri” (conciatura di pellame, scavo di tombe, rimozione di carcasse di animali e di rifiuti, pulizia di latrine e fogne…). Il reddito medio annuo pro capite è di 5.000 rupie (70 euro). Le condizioni di miseria e di emarginazione creano un circolo povertà-ignoranza difficile da interrompere. Il tasso di alfabetizzati è appena del 30%. Gli adulti sono quasi tutti analfabeti e anche i loro figli hanno difficoltà ad accedere all’istruzione e vanno a lavorare sin da piccolissimi. La vita già tanto triste per i Dalit e i fuoricasta è drammatica se si ha la sfortuna di nascere bambina. Discriminate sin dalla nascita, promesse spose dalle famiglie e costrette a matrimoni forzati e precoci, offerte come prostitute sacre (devadasi), ridotte in schiavitù con lavori pagati ancor meno delle misere paghe offerte agli uomini. Se poi una donna resta vedova, ed accade spesso visto che di frequente sono forzate a sposare uomini molto più grandi, non può risposarsi e sopravvivere per lei e per i suoi figli è una scommessa con il futuro.

PROGETTO. Per mettere un freno al lavoro e allo sfruttamento minorile, facilitare l’accesso alla scuola delle bambine e ridurre nel tempo l’analfabetismo e la discriminazione legata al sistema delle caste, è necessario creare le condizioni migliori per favorire la frequenza scolastica. Per questo i missionari hanno deciso di aprire un ostello, il “Bala Yesu Boarding” per ospitare, durante il periodo scolastico, i bambini più poveri dei villaggi più isolati del territorio di Karadi. Padre Melvyn d’Souza, direttore dell’ostello, ci racconta: “Attualmente accogliamo 64 bambini e 25 bambine, quasi tutti dalit. Qui da noi i piccoli possono ricevere un’educazione, cure mediche e quanto necessario per la loro crescita e per il loro sviluppo fisico, psicologico e spirituale. Il problema più grande che ci troviamo ad affrontare è quello di dotare la struttura di un blocco con 10 nuovi servizi igienici e toilettes. Quelle esistenti sono insufficienti e in cattive condizioni. Il costo previsto per l’intero blocco è di 15.000 €. Chiediamo a voi amici dell’OPAM di aiutarci a coprire la metà di questo importo. Il progetto è importante anche perché la mancanza di toilettes separate per bambini e bambine è uno degli ostacoli per molte famiglie ad accettare di mandare le loro figlie nel Boarding. Il Signore vi ricompensi.”