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Istruzione: un messaggio di vita
CONTESTO. L’OPAM sostiene da anni il progetto “Peyam-e-Zingdee” (Messaggio di vita) che una giovane cristiana pakistana, Clare Abid Barkat, ha avviato nel 2008 a Raza Abad, località molto povera alla periferia di Multan. Qui, dal 1983 una comunità cristiana fondata da Padre Dereck Misquita, ha aiutato molte famiglie sfrattate dal centro della città a ricostruirsi una casa e una vita. La popolazione oggi è costituita per il 50% da cristiani e per il 50% da musulmani. Nella zona la situazione educativa e scolastica in genere è molto arretrata come in tutto il Paese. Uno studio del 2011 condotto a livello nazionale dal governo e da diverse ONG evidenziava come nelle aree rurali solo una ragazza su tre frequentasse una scuola, due persone su tre, di età compresa fra 6 e 16 anni, erano analfabete, il 31% degli uomini e il 41% delle donne tra i 15 e i 24 anni non sapevano leggere né scrivere. Nel territorio intorno a Multan, in particolare, è molto difficile trovare un lavoro, non ci sono scuole professionali, una scuola delle suore Domenicane, l’unica accessibile ai poveri, ha dovuto adeguarsi a nuove regole governative per allinearsi a un ordinamento di tipo inglese (divise, nuovi insegnanti, nuovi libri di testo…) con conseguente aumento dei costi. Sono sempre meno le famiglie che possono mandare a scuola i propri figli non potendo pagare le rette e quanto serve per la scuola. Molti bambini vivono per strada o sono costretti a lavorare, sfruttati per poche rupie. La giovane Clare Abid Barkat, collaborando a un’indagine sui bambini e giovani disabili fisici e mentali della zona, aveva potuto verificare che tanti, troppi bambini e ragazzi, anche fra quelli senza disabilità, non erano mai andati a scuola o l'avevano lasciata troppo presto. Decise così di dar vita al progetto “Peyam-e-Zingdee”, un programma educativo e di formazione professionale rivolto a ragazze e ragazzi, bambini lavoratori, ragazzi di strada, affetti da disabilità, per dar loro un’istruzione e metterli in grado di avere un lavoro.
PROGETTO. Quel programma ha avuto successo e continua a crescere, diventando una concreta speranza di vita migliore per il gruppo di ragazzi e ragazze che lo seguono, gruppo che si rinnova man mano che gli studenti che completano il ciclo di studi lasciano posto ai nuovi. Il sostegno dell’OPAM contribuisce a coprire i costi per le diverse attività: cicli di istruzione diretta, sostegno agli studi nelle scuole ordinarie, formazione professionale in informatica, sartoria, cucina. Clare Abid Barkat ci scrive: “Il numero di ragazzi seguiti finora è ormai superiore ai 300, tra cui 113 sono le ragazze, più di 40 hanno completato l'istruzione primaria, 15 frequentano la scuola secondaria pubblica, altri giovani e anche donne sposate, fuori limiti di età, continuano la scuola superiore presso di noi: nell’ultimo anno 2 ragazzi, completato il livello 8°, hanno trovato lavoro. Attualmente il nostro gruppo è costituito da 86 ragazzi poverissimi, di cui 57 ragazze. Abbiamo avviato i corsi di informatica per i ragazzi che hanno superato gli esami del 10° livello, molti dei quali si preparano per l’accesso alla scuola tradizionale. Diverse ragazze seguono corsi di taglio e cucito sotto la guida di altre ragazze ormai esperte. Per tutti loro "Peyam-e-Zingdee" rappresenta la sola speranza di iniziare e proseguire un percorso educativo. Chiediamo agli amici dell’OPAM di sostenerci anche nel nuovo anno scolastico con la loro generosità. Il costo totale previsto è di 5.203 € per libri e materiale scolastico, stipendio insegnanti, affitto locali e costi delle utenze. Dalle rette scolastiche potremo ricavare 265 €, per cui vi chiediamo un contributo di 4.938 € ringraziandovi con tutto il cuore per il vostro supporto e il vostro affetto.”