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Banchi per la scuola materna
CONTESTO. L’Etiopia è uno dei Paesi più poveri del mondo, prostrato da guerre, lotte civili e conflitti interni. Alla situazione di grande povertà contribuiscono il rapido incremento demografico, i prolungati periodi di siccità, la carenza di tecnologie e infrastrutture e un elevato tasso di analfabetismo. Costituita da più di 70 gruppi etnici con oltre 200 tra lingue e dialetti, la popolazione vive in massima parte di agricoltura e di allevamento del bestiame, praticati ancora con metodi tradizionali e arretrati. Hosanna, a 235 km da Addis Abeba e a un’altitudine di oltre 2000 m, è il capoluogo della Zona di Hadiya, nel sud-ovest del Paese, ai margini della Rift Valley. La Zona di Hadiya, che prende il nome dal suo gruppo etnico principale, è un territorio rurale ad alta densità abitativa, in cui risiedono circa 1,6 milioni di persone. Come nelle altre aree più decentrate del Paese, la popolazione vive in condizioni di miseria e sottosviluppo, solo il 6% ha accesso all’elettricità; mancanza di acqua potabile e malnutrizione sono problemi quotidiani delle famiglie, oltre alla carenza di scuole e strutture sanitarie.
PROGETTO. L’educazione è un problema prioritario nell’area perché l’analfabetismo e il basso livello di scolarizzazione sono una delle cause della disoccupazione e della povertà. Le istituzioni scolastiche sul territorio non sono sufficienti per l’alta densità abitativa. Molte famiglie non riescono a sostenere le spese per l’educazione dei figli che, quando ci vanno, lasciano la scuola dopo le prime classi anche a causa della scarsa qualità dell’insegnamento. Le bambine soprattutto sono tenute fuori dalla scuola, discriminate dall’ignoranza e dalle tradizioni familiari e destinate a contrarre matrimoni forzati e precoci. In queste realtà ancor più occorrono scuole materne dove prendersi cura dei bambini nel periodo più delicato della vita, aiutarli a crescere e favorire il loro proseguimento negli studi. “L’educazione pre-scolastica è un grave problema – scrive Padre Assefa Makebo, il frate cappuccino responsabile della scuola materna cattolica “Holy Saviour” (San Salvatore) di Hosanna – è un problema sociale nel nostro territorio, quando c’è essa viene impartita in ambienti non adatti e con scarsa qualità per la mancanza di risorse. Per questo nel 2010, alla periferia della città, dove inizia la campagna, era nata la “Holy Saviour School”, per assicurare anche ai più poveri una formazione integrata e un’istruzione di qualità. La nostra scuola oggi conta 287 bambini, provenienti soprattutto dai villaggi rurali dei dintorni, 18 tra insegnanti e persone di staff, 7 uomini e 11 donne, e cresce di anno in anno il numero delle richieste di iscrizione. Oltre alle tre classi di scuola materna, abbiamo già le prime 2 classi della scuola elementare e la terza sarà pronta a breve. La materna è frequentata anche da molti bambini già grandicelli che necessitano comunque di basi fondamentali prima di accedere alla scuola elementare. Le famiglie, di religioni diverse, apprezzano la qualità delle scuole cattoliche e la possibilità che esse danno ai loro figli di acquisire le competenze necessarie per sperare in un futuro migliore. Ma la scuola ha urgente necessità di arredi per le 2 nuove classi, chiediamo alla generosità dei benefattori OPAM di aiutarci ad acquistare 48 banchi, 14 armadi e 7 lavagne. Il costo totale è di 6.340 €, il contributo locale che riusciamo ad avere dalle famiglie molto povere è di 175 €, per cui chiediamo all’OPAM un contributo di 6.165 €. Il pieno funzionamento della scuola renderà possibile anche ai bambini delle famiglie povere e disagiate, con priorità per orfani e bambine, di accedere all'educazione di base e acquisire la formazione necessaria per proseguire nella scuola. Vi ringraziamo in anticipo per il vostro aiuto.”