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La luce oltre il buio
CONTESTO. Nei Paesi dell'Africa sub-sahariana la cecità colpisce milioni di persone e rappresenta una vera emergenza sia dal punto di vista sanitario che da quello sociale. Molte di queste persone sono affette da cecità evitabile. Cataratta congenita, tracoma, glaucoma, oncocercosi o “cecità dei fiumi” potrebbero ridurre i loro effetti invalidanti attraverso programmi di prevenzione, diagnosi e cure precoci. Ma in questi Paesi dove la povertà è endemica i programmi di prevenzione sono praticamente inesistenti, come impossibile è l’accesso alle cure mediche e chirurgiche necessarie sia per carenza di strutture specializzate, di personale (67 oculisti per tutto il Congo, 45 dei quali operano solo nelle tre città principali del Paese) e sia per la povertà delle famiglie.
Per far fronte a questa emergenza nel 2011, la diocesi di Wamba, in collaborazione con le diocesi di Isiro-Niangara e Duruma-Dungu, con l’aiuto della ONG internazionale CBM (Christian Blind Mission), ha fondato a Isiro, una città di 100.000 abitanti, il Centro Oftalmologico SILOE, un complesso sanitario, per prevenire e curare la cecità evitabile ed educare la popolazione locale. Il Centro serve la Provincia dell'Alto Huele, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, vale a dire un territorio grande come tutta l’Italia del Nord con una popolazione di oltre due milioni di abitanti. Il centro inoltre ha organizzato anche una “clinica mobile” per portare assistenza nei villaggi più isolati.
Per i bambini ciechi e ipo-vedenti la scuola è un miraggio sia per la mancanza di centri scolastici specializzati, sia perché, a causa della miseria, le famiglie non investirebbero le poche risorse disponibili per far studiare un figlio disabile. In questa zona vi sono molti bambini ipo-vedenti a causa di malattie congenite come l’albinismo, infezioni prenatali e neonatali, la cui incidenza è favorita anche dall’endemica malnutrizione e da condizioni igieniche drammatiche.
PROGETTO. Suor Roseline Ulenga, una religiosa delle “Petites Sœurs de l’Evangélisation”, che lavora da 5 anni nel Centro come ottico ed economa, ci scrive: “Il Centro, oltre alle attività mediche fa oggetto della propria missione anche il sostegno agli studi dei bambini e ragazzi ipo-vedenti e con malformazioni che ha in cura, in particolare, di quanti, a causa della povertà, non potrebbero andare a scuola. I ragazzi che seguiamo hanno diversi livelli di disabilità, alcuni, come gli albini, sono autosufficienti e in grado di studiare con profitto, altri devono essere assistiti più da vicino e altri ancora la cui la cecità si associa a deficit psicomotori e non autosufficienti necessitano di programmi speciali. Ci rivolgiamo a voi per chiedere un sostegno per 17 dei nostri ragazzi che frequentano la scuola professionale per imparare un mestiere che, completate le cure e riacquistata una buona qualità della vista, potrà aiutarli a inserirsi nella società. Il costo complessivo per un anno è di 6.927 € per pagare le tasse d’iscrizione, le rette scolastiche, acquistare le uniformi e il materiale scolastico necessario. Le famiglie riescono a dare un contributo minimo di 627 €, chiediamo quindi ai benefattori dell’OPAM di aiutare i nostri ragazzi con un contributo di 6.300 €. Il vostro sostegno servirà a garantire la possibilità a questi giovani, usciti dal buio della cecità, a sconfiggere anche le tenebre dell’ignoranza. Grazie infinite!”