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Istruzione per 200 piccoli profughi
E’ venuto a trovarci Padre Abdo Raad, un sacerdote libanese amico di vecchia data dell’OPAM, noto per il suo impegno in molteplici iniziative di carattere umanitario, sociale ed educativo per la popolazione locale e le tante migliaia di rifugiati in fuga dalle guerre. Dall’incontro è nato un nuovo progetto OPAM in territori così tormentati e dilaniati, crocevia degli interessi contrapposti degli Stati vicini e dei potenti del mondo. Speriamo vivamente che gli amici dell’OPAM possano dare il loro sostegno anche a quest’opera così importante.
CONTESTO. Il Libano, un Paese di soli 4,4 milioni di abitanti, ospita da tempo sul suo territorio milioni di profughi, soprattutto palestinesi e siriani in fuga dalle guerre e dagli orrori che affliggono i loro Paesi. Pur essendo il più piccolo Stato confinante con la Siria, il Libano ospita il maggior numero di rifugiati siriani: oltre 1,5 milioni secondo il Rapporto UNHCR del 2015, in Libano una persona su quattro è un esule siriano. Ci sono circa 500 mila ragazzi siriani in età scolare, cioè quasi il 30% in più del numero degli studenti libanesi. La loro scolarizzazione è uno sforzo che, nonostante gli aiuti internazionali, il piccolo Libano non può affrontare. Nel Paese, il settore dell’istruzione, già in crisi per il basso livello di investimenti, le scarse strutture, la mancanza di insegnanti qualificati, ha visto aumentare i problemi sotto la pressione dell'afflusso dei rifugiati: per oltre 200 mila ragazzi siriani non c’è posto nella scuola pubblica libanese e questi piccoli vivono nelle strade chiedendo l’elemosina o trascorrono le giornate nelle discariche alla ricerca di qualcosa di utile da usare o rivendere. Fra gli organismi governativi e non che operano a sostegno dei rifugiati c’è anche “Annas Linnas”, un’associazione fondata da Padre Raad nel 2000 e attiva in tutto il Libano, opera in molti settori a sostegno delle famiglie dei rifugiati (distribuzione di beni di prima necessità, finanziamento per ricerche di lavoro e accesso alle cure, formazione, patrocini legali), promuovendo l’educazione e l’integrazione dei bambini nelle scuole, la coesione sociale e lo spirito di solidarietà tra comunità locali e rifugiati.
PROGETTO. Durante un recente incontro Padre Raad ha condiviso con noi le sue preoccupazioni: “Abbiamo bisogno di voi per una realtà che ci sta particolarmente a cuore. Si tratta di Naameh, un insediamento a 15 km. da Beirut, in cui vivono 15.000 libanesi e 10.000 rifugiati siriani. Qui, nel 2015, Elie Fadel, un anziano insegnante libanese, ha fondato la “Maison de Charité”, un centro educativo per i bambini delle famiglie rifugiate siriane che non riescono ad accedere alle scuole libanesi, con l’obiettivo, tra gli altri, di favorirne l’integrazione nella comunità locale. Il centro accoglie bambini e personale senza distinzione di nazionalità o confessione religiosa e attualmente ospita 200 bambini siriani di età compresa tra 3 e 14 anni. La scuola non ha sostegni pubblici e gli insegnanti sono di fatto dei volontari che non ricevono un vero salario. I programmi però sono quelli ministeriali e qui i bambini ricevono un’educazione di qualità e ottengono un diploma che consentirà loro di proseguire gli studi, appena possibile, in Libano o in Siria o dovunque dovessero spostarsi. I costi per il suo funzionamento (stipendio personale, scuolabus, materiale didattico, utenze e affitto, materiale di consumo) sono di circa 87.500 € l’anno. I genitori contribuiscono come possono e Annas Linnas copre in parte le spese, ma le risorse non sono sufficienti. Ci rivolgiamo a voi, amici dell’OPAM, perché possiate farvi carico dei costi del materiale scolastico e del compenso annuo di almeno uno dei 12 insegnanti anch’essi in gran parte profughi. Ci aiuterete così a togliere dalla strada questi bambini, a dare loro un’educazione e le basi del loro futuro in attesa che una Pace duratura consenta loro di far ritorno nell’amata terra.”