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Le ragazze di Saaba sognano di andare a scuola
CONTESTO. Saaba è un comune della provincia di Kadioco nella regione centrale del Burkina Faso a 14 km di distanza da Ouagadougou. Distribuita in 22 villaggi vi risiede una popolazione di 51.000 abitanti e il cui numero è in continuo aumento a causa del massiccio esodo dalle zone rurali di persone che giungono in città in cerca di migliori condizioni di vita.A Saaba i loro sogni si infrangono in una realtà di grande miseria. Chi possiede un po’ di terra vive di agricoltura, altri di allevamento, ma in maggioranza la gente vive dei miseri guadagni di lavori occasionali con un reddito di poco superiore ad 1 € al giorno. Le strade pullulano di bambini e giovani che cercano in ogni modo più o meno lecito di sopravvivere alla miseria e spesso diventano manovalanza per la malavita. In tali condizioni la scuola resta un lusso per la maggior parte dei bambini e per quasi tutte le bambine. Molto è stato fatto per assicurare almeno l’istruzione primaria, ma le scuole sono ancora poche, insufficienti, in strutture precarie, con materiale didattico quasi inesistente e insegnanti poco preparati. Nel comune di Saaba solo 1 ragazzo su 3 può proseguire gli studi dopo i 12 anni: le scuole secondarie sono solo in alcuni villaggi, in maggioranza private, con rette inaccessibili, classi sovraffollate, senza ostelli per accogliere gli allievi provenienti dai villaggi lontani. Tra i pochi ragazzi che proseguono gli studi, ancor meno sono le ragazze, penalizzate da pregiudizi arcaici, matrimoni precoci e dalla scarsa importanza data dalle famiglie all’istruzione. Al dramma sociale si aggiunge quello ancora maggiore della situazione femminile: le donne sono discriminate, sono sovraccariche di doveri, i bambini, la casa, la famiglia, il lavoro nei campi… tutto è sulle loro spalle. La donna non è libera di scegliere il proprio marito, neanche se è questi a chiederla in sposa, deve sottostare agli interessi del clan che la costringe a matrimoni forzati spesso combinati sin dalla loro più tenera età.
PROGETTO. Le Religiose di Maria Immacolata da 32 anni svolgono il loro servizio in Burkina, impegnate nell’apostolato e nella promozione dello sviluppo attraverso l’educazione, con un’attenzione particolare alle donne perché possano uscire dalle condizioni di marginalità e discriminazione nelle quali vivono.Per questo hanno avviato alcuni Centri di Promozione Femminile in diverse parti del Paese e l’ultimo dei quali nel 2017 proprio a Saaba. Scrive Sr Antonia Ubenda Galera responsabile del Centro: “Il futuro di un Paese inizia dalla promozione delle donne. Una donna istruita sarà motore di sviluppo per la sua famiglia e per l’intero villaggio. Forti delle esperienze di centri di promozione per le donne a Bobo Dioulasso e a Nasso abbiamo avviato anche qui a Saaba un Centro in cui le giovani hanno la possibilità di seguire diversi percorsi formativi a seconda del livello di partenza. Seguono corsi di alfabetizzazione e educazione in varie materie (Moore, Ouga, Francese, matematica, storia, geografia, scienze, educazione civica e religiosa, morale) con la possibilità di ottenere un certificato di istruzione primaria. Per quante non desidereranno proseguire gli studi secondari abbiamo organizzato corsi professionalizzanti di ricamo, taglio e cucito. Attualmente le giovani allieve sono 40. Appena avremo la possibilità di aumentare il numero delle aule e creare un Foyer potremo accogliere le tante richieste che ci arrivano anche dalle ragazze dei villaggi più distanti.. I costi per il funzionamento del Centro oltre che i salari del personale (2 insegnanti, una direttrice e una segretaria), riguardano le spese generali (utenze, materiale di consumo...), il materiale scolastico (libri, penne, quaderni, ecc.), l’acquisto di attrezzature (1 macchina da cucire, stoffe, fili, ecc.) per un importo totale annuo di 6.240 €. Il contributo che possiamo ottenere attraverso le misere rette richieste alle ragazze è di 1.240 € per cui ci rivolgiamo agli amici dell’OPAM perché ci aiutino a continuare a realizzare i sogni di un futuro migliore per le ragazze di Saaba.”