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Acqua per due scuole
CONTESTO. La regione di Kagera si trova nel nord-ovest della Tanzania, al confine con Uganda, Burundi e Rwanda sulla sponda del lago Vittoria. Bukoba è il suo capoluogo. E’ una regione fertile, densamente coltivata. Conta 1,6 milioni di abitanti, distribuiti in 550 villaggi con densità variabili da 25 a 100 persone per km2. La metà della popolazione ha meno di 15 anni. L'agricoltura di sussistenza ha dominato l'economia coinvolgendo in questa attività l’80% della forza lavoro.
La carenza di infrastrutture e la notevole distanza dei terreni coltivati dalle strade principali rendono difficile la commercializzazione dei prodotti. Inoltre il caffè, primo prodotto di esportazione, viene pagato una miseria dalle multinazionali del settore.
Il rapido incremento della popolazione, di oltre il 40% negli ultimi anni, causata dal massiccio afflusso di profughi dagli altri Paesi della regione dei Grandi Laghi, scenari di guerre continue per l’accaparramento delle risorse naturali, ha frenato in modo drammatico il lento sviluppo che la Tanzania stava avviando. L’80% delle famiglie vive in condizioni di povertà e il 40% non ha neppure cibo a sufficienza. La maggior parte delle famiglie non ha accesso all’acqua potabile e non dispone di elettricità.
La Tanzania aveva sempre mostrato una grande attenzione all’istruzione considerata essenziale per lo sviluppo, ma, dopo aver raggiunto uno dei tassi di alfabetizzazione più alti dell'Africa, oggi sta facendo passi indietro e l’analfabetismo è tornato a crescere per la drastica riduzione delle risorse trasferite ad altri settori dell’economia. Tasse scolastiche, materiale didattico, divise scolastiche e altre spese a carico delle famiglie, specie nelle zone rurali rendono assai difficile far studiare i figli. Le scuole sono spesso lontane dai villaggi, i ragazzi dovrebbero trasferirsi in città, ma sono poche le scuole che offrono vitto e alloggio e le famiglie non hanno le risorse necessarie. Dall’80% della primaria la percentuale di iscritti alla scuola secondaria scende al 26% (al 24% per le ragazze), pochi ragazzi continuano gli studi. Dal 1986 il governo ha così coinvolto le diverse istituzioni religiose e laiche nel settore educativo e sanitario. Le scuole secondarie private, cattoliche e musulmane, non hanno però sussidi statali e si sostengono con le rette scolastiche, i contributi delle famiglie e di donatori.
PROGETTO. La Diocesi di Bukoba ha fatto dell’educazione dei bambini e ragazzi poveri una delle priorità della sua opera missionaria e di evangelizzazione, aprendo molte scuole primarie e secondarie soprattutto nelle zone rurali. A Ngarama, nei pressi del lago Vittoria a circa 55 km dalla città di Bukoba, sorgono la scuola materna e primaria parrocchiale, “Bishop Nkalanga”, con 85 bambini, e la scuola secondaria, “St. Augustine”, frequentata da 210 ragazzi, che gli amici dell’OPAM conoscono per averla sostenuta in precedenti progetti. “La parrocchia – scrive Padre Achilleus Rwehumbiza, direttore delle scuole – conta circa 26.500 abitanti di cui il 42% sono cattolici, il 36% musulmani e il 20% di altre fedi cristiane. La popolazione vive in condizioni di estrema povertà. L’analfabetismo è molto diffuso, inoltre la comunità cattolica soffre per un senso di inferiorità verso quella musulmana le cui 3 grandi scuole, riservate soltanto ai bambini musulmani, godono del forte aiuto economico degli stati Arabi. Abbiamo per questo aperto le due scuole, per garantire l’istruzione a tutti i bambini e i ragazzi senza distinzione di fede religiosa. Le nostre scuole sono in crescita ma abbiamo il problema della carenza di acqua potabile. Vi chiediamo un aiuto per l’acquisto di due serbatoi in ferro-cemento di 45.000 litri ciascuno per la raccolta dell’acqua piovana. Il costo totale del progetto è di 6.500 €, disponiamo di un contributo locale di 1.400 €, e chiediamo alla generosità degli amici dell’OPAM di finanziare il restante importo di 5.100 €. Vi ringraziamo anticipatamente per quanto ci permetterete di realizzare.”