Arrediamo la scuola infermieri
CONTESTO. Mwene-Ditu è una città della Provincia di Lomami nel sud della Repubblica Democratica del Congo (RDC), importante per la sua posizione strategica in aree agro-pastorali non ancora sviluppate ma ricche di verdi pascoli. Qui vivono oltre 350.000 famiglie appartenenti a diverse etnie, molte delle quali profughe, fuggite dal Rwanda e da altri Paesi confinanti a causa delle grandi guerre che hanno insanguinato per anni questi territori con il loro seguito di degrado sociale ed economico, di disperazione. La popolazione vive soprattutto di un’agricoltura di sussistenza, basata ancora su tecniche tradizionali, e di piccolo commercio.
Nuovi sanguinosi conflitti in questa zona sono scoppiati recentemente con le milizie della tribù Kamwina Nsapu, così chiamata dal nome del loro capo che si opponeva al governo centrale. Iniziati nel 2016 come una ribellione contro le forze governative accusate del suo assassinio, i conflitti si sono trasformati in una guerra etnica estendendosi rapidamente alle province del Grande Kasai, Lomami compresa, seminando distruzione e terrore e causando oltre 3300 vittime in meno di tre anni. La situazione di insicurezza ha ulteriormente disgregato il tessuto sociale aggravando le condizioni di povertà e costringendo molte famiglie a trasferirsi altrove.
PROGETTO. Le suore della congregazione delle Servantes du Fils de Dieu (SFD) prestano la loro opera in questi territori a fianco delle comunità povere ed emarginate per promuoverne lo sviluppo integrale, soprattutto dei bambini e delle donne, svolgendo il loro apostolato in campo sociale, culturale, economico, sanitario ed educativo. Tra le diverse scuole fondate e gestite dalle suore, c’è l’Istituto Tecnico Medicale (ITM) di Mwene-Ditu, una scuola secondaria di formazione infermieristica. Suor Virginie Tshibangu, Superiora Generale della congregazione, ci scrive: “Fondata 5 anni fa, la nostra scuola ha iniziato la sua attività all’interno del Centro Ospedaliero. Lo scorso anno, con l’aiuto di amici belgi, abbiamo costruito 3 edifici, 2 dei quali con 3 aule ciascuno e il terzo per gli uffici. Lo scorso mese di giugno, 8 dei nostri 14 candidati hanno superato gli esami finali statali del ciclo degli studi. Così ora a livello nazionale operano anche gli infermieri licenziati dalla nostra scuola, che quest’anno è frequentata da 132 studenti.
Le strutture del nostro Istituto soddisfano gli standard per la formazione nel settore dell'assistenza sanitaria, ma devono ancora essere arredate: mancano banchi e scaffali nelle aule, mobili per gli uffici e per la biblioteca. Abbiamo alcuni arredi per gli insegnanti ma gli studenti devono portarsi una sedia da casa per non seguire le lezioni in piedi o seduti per terra. E queste condizioni non favoriscono la qualità e la dignità dell'insegnamento. Possiamo trovare del buon legname e dei bravi falegnami per costruire 132 banchi, 40 sedie, 18 tavoli, 15 scaffali, gli arredi minimi di cui abbiamo bisogno. Ma le nostre risorse non ci consentono di affrontare da soli il progetto, la situazione economica si è ancor più aggravata dopo i conflitti e le scorrerie delle milizie Kamwina Nsapu. Non abbiamo sovvenzioni dallo stato e i genitori contribuiscono già agli stipendi degli insegnanti. Ci rivolgiamo per questo alla generosità dei benefattori dell’OPAM, il costo totale del progetto è di 7.025 €, la nostra congregazione ne può coprire il 5% (351 €) per cui vi chiediamo di finanziare il restante importo di 6.674 €. Insieme con i rappresentanti della comunità locale e i genitori degli allievi vi ringraziamo per quanto potrete fare per aiutarci a dotare la nostra scuola di ambienti confortevoli e adatti per la qualità della formazione che essa intende offrire ai suoi studenti.”