Stipendi agli insegnanti dei Cunama
CONTESTO. L’Eritrea, dopo 30 di una sanguinosa guerra con l’Etiopia, dal maggio 1991 è indipendente. Eppure le condizioni della sua popolazione restano drammatiche a causa del regime dittatoriale che vige nel Paese e che lo ha isolato dal resto del mondo. Dal 1994 il servizio militare è obbligatorio e a tempo indeterminato a partire dai 17 anni sia per i ragazzi che per le ragazze.
La scuola in Eritrea non è obbligatoria e anzi l’istruzione viene ostacolata con ogni mezzo dall’attuale regime. L’unica università presente, creata dalla Chiesa cattolica, è stata chiusa nel 2006.
La gente cerca di scappare perché nel Paese la vita è impossibile.
Molte delle strutture sanitarie gestite dalla Chiesa sono state chiuse e restano solo le poche strutture statali. In attesa che qualcuno prenda seriamente a cuore le sofferenze del popolo eritreo, è indispensabile non far morire la speranza e assicurare ai bambini e ai giovani un’istruzione di qualità perché quando sarà possibile possano riprendere in mano le sorti del proprio Paese.
PROGETTO. Nella zona di Barentù, nel bassopiano occidentale, operano i Frati Cappuccini a servizio del popolo Cunama, una delle etnie più povere e discriminate del Paese che, pur essendo il gruppo etnico più antico dell’Eritrea, rappresenta oggi solo il 2% della popolazione nazionale. In una condizione di povertà diffusa provvedere a tutti i costi dell’istruzione è un’impresa ancora più ardua per coloro che, come i Cunama, vivono ai margini della società. Per questo l’OPAM da diversi anni, attraverso le adozioni scolastiche, sostiene i costi per assicurare la scuola a 87 bambini di Barentù.
I Cappuccini si occupano in modo speciale dell’educazione dei giovani Cunama assicurando un’istruzione di qualità dalla scuola materna al penultimo anno delle scuole superiori. L’ultimo anno i giovani eritrei lo frequentano durante la leva nelle scuole militari ma, una volta diplomati, non entrano in possesso del titolo di studio che resta nelle mani del governo.
Ci scrive P. Gabriel Tesfamicael: “Carissimi, mi rivolgo a voi per chiedere un aiuto per pagare gli stipendi agli insegnanti della scuola primaria diocesana “Dahani” di Boshoka, un villaggio di 6.000 abitanti al confine con l’Etiopia.
La scuola accoglie 152 alunni (85 maschi e 67 femmine). Molti di loro sono Cunama. Arrivano qui senza documenti di identità. Noi provvediamo a registrarli all’anagrafe e li inseriamo a scuola.
Alla scuola Dahani insegnano 6 maestri che percepiscono uno stipendio mensile di circa 84 €.
Come Cappuccini sosteniamo i costi degli insegnanti di tre scuole nostre e di tre diocesane, per un totale di circa 86.000 € l’anno ma le offerte che riceviamo sono inferiori a questo importo.
Non potendo chiedere nulla alle famiglie che vivono con meno di due euro al giorno, vi chiediamo di aiutarci a tenere aperta la scuola Dahani contribuendo allo stipendio dei nostri maestri con un importo di 6.025 €. Vi ringraziamo anticipatamente di cuore e non dimenticate di pregare per noi.”