Riara Ridge: Natale 2015

Dal Centro adozioni di Riara Ridge Sr. M. Evelia Restrepo ci invia le ultime notizie del gruppo di bambini dell'Allamano Children's Hope e le impressioni dopo la visita di Papa Francesco in Kenya

Carissimi Benefattori,

grazie al vostro prezioso aiuto, siamo riusciti a portare avanti l’anno scolastico 2015 con successo. Mentre ringrazio il Signore per l’assistenza  che avete dato quest’anno a tutti i nostri bambini, vi do con piacere notizie sulla nostra scuola.

I nostri scolari di 7-14 anni, aumentano ogni anno per l’ammissione alla pre-elementare. Tutti sono disposti a camminare ogni giorno per 1 ora e 30 minuti, per arrivare al nostro centro.

La giornata comincia con l’assemblea alle 7,30 a.m. per pregare, condividere la parola di Dio, notizie e impegni. Le lezioni iniziano alle 8,00 a.m.

Conoscendo la situazione precaria di salute dei bambini e dei loro familiari, abbiamo creato - in collaborazione con l’ospedale vicino - il PROGRAMMA DELLA SALUTE, per offrire insegnamenti utili per la prevenzione, servizio medico e medicine necessarie sia per i bambini che per i loro familiari.

Inoltre sapendo che le situazioni delle famiglie sono molto complesse abbiamo organizzato un PROGRAMMA PSICOLOGICO per i bambini ed i loro familiari, con l’aiuto professionale di un’assistente sociale, coadiuvata da un team.

La nostra piccola biblioteca si arricchisce ed i bambini sono felici di andare a prendere i libri per leggere. Senza dubbio si sta promovendo l’abitudine alla lettura e la piccola biblioteca sta diventando il cuore della scuola.

  • Siamo state fortunate, perché ci hanno regalato un computer vecchio modello ma in buona condizione, così i bambini stanno imparando ad usarlo ed un po’ per volta entrano nel mondo della tecnologia digitale, come è previsto dai programmi scolastici governativi.

Facciamo incontri con i genitori o tutori, per condividere le nostra attività, programmi scolastici, bisogni vari, per favorire la cooperazione delle famiglie con la scuola. Ho fiducia che questi programmi aiuteranno  a migliorare le condizioni di vita dei nostri bambini e delle loro famiglie.

Poiché i tetti della scuola sono fatiscenti e vi sono dappertutto infiltrazioni, stiamo facendo attività di autofinanziamento per poterli sostituire quanto prima. Con l’aiuto della Provvidenza e della gente sensibile e di buon cuore, penso che ce la faremo.

La scuola ha potuto svolgere bene le varie attività, grazie alla collaborazione di tre maestre molto motivate.

I bambini uscenti sono 19 e dobbiamo ancora scegliere 25 bambini per il prossimo anno. In generale i bambini si sono comportati bene, hanno studiato con impegno e hanno avuto buoni risultati nell’anno scolastico, fatta eccezione per 5 di loro, con alle spalle situazioni familiari molto difficili, che dovranno ripetere l’anno. 

Il 25 Novembre abbiamo avuto la gioia della visita di papa Francesco.  Alcune di noi suore sono riuscite ad incontrarlo, altre lo hanno potuto seguire attraverso la televisione. La visita del Papa rimarrà  nel  cuore della gente a lungo e ci auguriamo che sarà seguita da cambiamenti capaci di portare Pace, uguaglianza , accoglienza tra le diverse etnie e religioni.

Tutti, dalle autorità al più piccolo  Keniota, hanno notato l’umiltà, la povertà, la semplicità e l’atteggiamento  paterno del Papa.

Le autorità lo hanno accolto veramente bene riuscendo a garantire la sua sicurezza e quella della gente che ha affollato i suoi incontri. Il Papa ha espresso al governo la sua gratitudine ma allo stesso tempo, dopo aver visto come vivono milioni di persone negli slums, ha richiamato le autorità e i ricchi a fare qualcosa per migliorare le condizioni di vita di tanta gente perché la disuguaglianza e le ingiustizie rappresentano una vergogna per il Paese.

Ci siamo tanto commossi durante l’incontro con i religiosi/e, i sacerdoti ecc, quando dopo aver espresso parole di apprezzamento per il servizio svolto ci ha esortati  a vivere  il  Vangelo  e a testimoniarlo con una vita coerente.

Nell’incontro con i giovani accorsi numerosi e pieni di entusiasmo, il Papa ha ascoltato le loro richieste: la possibilità di ricevere un’istruzione, le prospettive di lavoro dignitoso, il desiderio di vivere in unità nella diversità etnica e religiosa. Al termine papa Francesco ha rivolto un appello accorato affinché nessuno usi mai più  il NOME DI DIO per uccidere come è  accaduto a Mombasa, a Garissa, a Mandera e ha affidato alle nuove generazioni la responsabilità di cambiare  il Kenya incominciando da se stessi.

Certamente la visita del Papa ha rinnovato la fede dei credenti e ha lasciato la scintilla della fiamma accesa in tanti altri.

Con piacere ho cercato di mettervi un po’ al corrente di quanto accade nella nostra scuola e nel nostro Paese.

Ringrazio Voi tutti amici dell’OPAM per la generosità dimostrata nell’aiutare tanti bambini bisognosi e vi porgo i più sinceri saluti  e gli auguri  per un sereno e santo Natale.

Con riconoscente affetto

                                              Suor Maria Evelia