Dicembre 2014

La sintesi dell'anno scolastico 2013-2014 e le notizie del nuovo anno da poco iniziato 

Loto 20-12-2014

Carissimi amici dell’OPAM,

a nome di tutti i seminaristi del Seminario Minore “San Kizito” di Loto, nella diocesi di Kole, dei professori, del Vescovo Amministratore Apostolico Mons. Fridolin Ambongo e mio personale ho la gioia di scrivervi questa lettera in segno di riconoscenza per tutti gli aiuti che la vostra generosità fa giungere da oltre 5 anni al nostro Seminario. Grazie a voi possiamo iniziare e terminare l’anno con sicurezza. Per questo voglio esprimervi all’inizio di questo anno scolastico la nostra gratitudine per tutta la vostra generosità, solidarietà, amicizia e sollecitudine. In questo Avvento che ci prepara alla venuta dell’Emanuele nei nostri cuori auguro che si rafforzino i nostri legami d’amicizia e la nostra unione nella preghiera. Ormai costituiamo con voi una famiglia al di là dell’assistenza materiale, perché ogni martedì e venerdì noi siamo in preghiera per voi.

E ora qualche notizia. L’anno scolastico 2014-2015 si è aperto il 5 ottobre scorso per i ragazzi dell’ultimo anno e l’ 11 ottobre per gli altri. I seminaristi quest’anno sono in tutto 150.

Il calendario scolastico va da ottobre a giugno con 177 giorni di lezione ed è suddiviso in 3 trimestri. Le vacanze con il ritorno in famiglia iniziano il 20 giugno.

 

RAPPORTO SUCCINTO DELL’ANNO SCOLASTICO 2013-2014

Il primo trimestre 2013-2014 ha avuto un inizio difficile a causa di un’epidemia di tifo che ha colpito i ragazzi del I e II anno che è costata la vita ad uno dei seminaristi, Patrice Mwembe, per un attacco di malaria che ha complicato il tifo.

E’ stato un momento molto difficile. Avevamo poche dosi di farmaco e il tempo perché arrivassero da Kinshasa troppo lungo. Nella foto mi vedete mentre compio l’estremo tentativo di portare in ospedale con la moto gli alunni più gravi: Patrick (davanti a me nella foto mentre da dietro Gustav lo tiene per le gambe) e Michael dietro di me. L’ospedale dista 25 Km percorribili solo con un mezzo a due ruote. Ma purtroppo non è servito a salvare la vita di Patrice che ci ha lasciati il 15 novembre.  La morte di questo seminarista di 12 anni è stato motivo di grande sofferenza per tutti, specialmente per i ragazzi.

Ma a parte questo episodio doloroso lo scorso anno scolastico è stato un anno pieno di grazie e di gioia. I risultati sono stati nell’insieme buoni e soddisfacenti: solo 5 su 150 ragazzi sono stati bocciati.

Durante l’estate l’Abbé Jean Bosco ed io siano venuti a Roma per un corso di formazione dei formatori dei seminaristi. Questa opportunità ci ha permesso di incontrare diverse persone e associazioni che ci aiutano in vari modi per la vita del Seminario, in particolare L’OPAM che non cessa di sostenerci con il suo aiuto. Senza questi interventi congiunti e grazie all’attività di Mons. Fridolin Ambongo che non si risparmia nel tessere relazioni, il Seminario non potrebbe continuare nella sua azione formatrice data l’estrema povertà delle nostre famiglie e l’isolamento della zona. Per merito dell’OPAM, in particolare del Gruppo di Pisa guidato da Maria Iacona, abbiamo terminato la costruzione di 6 aule scolastiche e fra poco sarà in funzione un refettorio degno di questo nome. Ringrazio gli alunni, gli operai, gli insegnanti e i formatori per il buon lavoro svolto e il clima di concordia instaurato (nella foto la cerimonia di inaugurazione con la benedizione delle nuove aule lo scorso giugno).

Per quanto riguarda l’aspetto religioso, la vita spirituale, che occupa più della metà delle attività quotidiane con le preghiere comunitarie, è particolarmente curata. Ogni fine mese si tiene un ritiro spirituale guidato da un prete, come pure dopo gli esami del 1° trimestre c’è una settimana di esercizi.

Sotto l’aspetto didattico la nostra più grande preoccupazione è data dalla mancanza in loco di personale qualificato. Ci sforziamo di trovare i migliori professori nei dintorni: abbiamo insegnanti laureati in Matematica, Francese, Latino, Inglese e sei preti formatori che oltre l’insegnamento hanno incarichi diversi: io, Abbé Blaise Pascal ELEMBE, Rettore; Abbé Jean Bosco MBOLO, Direttore spirituale; Abbé Justin ETOTSHI, Economo; Abbé Jean Marie IKONGA BOKELE, Professore: Abbé Augustin OHEMBA ESHIMA, Professore.

In questi ultimi tre anni i salari degli insegnanti sono aumentati significativamente. Grazie all’OPAM abbiamo finora potuto integrare la misera paga che lo Stato concede agli insegnanti. Siamo tutti contenti delle condizioni che permettono a ciascuno di arrivare alla fine del mese.

Cerchiamo di stabilire con ciascun allievo un rapporto educativo di fiducia che ci permetta di conoscerli sempre meglio e di aiutarli a maturare intellettualmente, a crescere nella vita cristiana e nel cammino vocazionale. Ciò a cui teniamo molto è che i ragazzi acquisiscano una buona capacità di relazione e di attenzione alle esigenze della comunità. Particolare importanza viene data anche all’attività fisica, intellettuale, sportiva e al lavoro manuale.

Come rettore seguo da vicino gli insegnanti per cooperare con loro nell’impegno didattico ed educativo e attuare, quando necessario, correzioni e miglioramenti.  

Il Seminario, grazie ad una organizzazione europea, a breve disporrà di una connessione internet, indispensabile per superare l’isolamento in cui viviamo. Le antenne sono già state montate. Fra poco inaugureremo anche la cappella.

Le nostre finanze dipendono esclusivamente dai sussidi dell’Opera di S. Pietro Apostolo (che assicura 1/3 della copertura dei costi di ciascun seminarista) e, da alcuni anni, dalla solidarietà degli amici dell’OPAM, specie per quanto riguarda la scuola, ma anche in parte il cibo e le cure mediche. Nel tempo speriamo di raggiungere un’autonomia finanziaria ma ci vorrà ancora molto viste le condizioni di miseria nelle quali ci troviamo ad operare.

Anche le relazioni tra il Seminario e il villaggio di Loto sono eccellenti. La costruzione delle aule ha creato lavoro per tante persone: si è potuto dotare il  villaggio di una fontana e 8 persone hanno potuto acquistare una bicicletta, unico mezzo per trasporto di materiale che arriva a Lodja (250 Km da qui= 4 giorni di moto 8 di bicicletta) per via fluviale.

Per quanto riguarda la salute, dopo la morte di Patrice abbiamo aperto un piccolo ambulatorio e incaricato un infermiere per vigilare sulla salute dei ragazzi, ma  molto resta da fare in questo settore per mancanza di mezzi.

Per il cibo abbiamo avviato un piccolo allevamento di maiali e di polli ma dobbiamo fare i conti con le epidemie periodiche che ci costringono a ricominciare da zero ogni anno, non avendo i mezzi per pagare un veterinario che deve arrivare dalla capitale. Perciò per la carne dipendiamo dalla caccia in foresta. Ma la selvaggina, a causa dell’aumento della popolazione, diventa sempre più scarsa. Inoltre per impedire il diffondersi dell’epidemia di ebola che ha interessato la zona di Boende, nella parte Ovest del Congo, è stato emesso il divieto di consumare selvaggina. Ora l’emergenza ebola è fortunatamente terminata ma è stato duro, in  questi mesi, garantire ai nostri giovani un’adeguata alimentazione. La coltivazione della terra ci dà un certo apporto di cibo, ma occorrerebbe una manodopera esterna a pagamento per raggiungere buoni livelli produttivo, tanto che al momento risulta essere ancora più economico comprare i prodotti che pagare dei salariati. Solamente la palma ci fornisce in misura sufficiente l’olio necessario per il condimento.

Per concludere possiamo dire che grazie al concorso di più persone c’è stato un grande miglioramento nella vita del Seminario. Questo contributo di persone di razze, lingue e nazioni diverse ci ricorda il nostro dovere di vivere la comunione, la solidarietà, la fraternità, la carità che sono i valori universali della condizione umana e del messaggio cristiano di cui la nostra regione ha un forte bisogno per sconfiggere il tribalismo e l’esclusione.

Siamo contenti di ciò che con spirito di abnegazione e con sacrificio realizziamo a Loto, cercando di far meglio là dove scopriamo i nostri limiti. Contiamo sull’apporto di tutti per migliorare ancora. Vi auguro un felice Natale e un 2015 ricco di prosperità.

Abbé Blaise Pascal ELEMBE MUSONGELA

Rettore del Seminario Minore St. Kizito / Loto