I bambini di Kagheri

LOCALITA':           Kagheri (Rep. Dem. del Congo)
RESPONSABILE:   P. Dieudonné Kahindo Tsongo
N° ADOTTATI:       300
NUOVE ADOZIONI: SI
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Responsabile locale:

Padre Dieudonné Kahindo Tsongo, parroco della Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù di Kagheri (Diocesi di Butembo-Beni) e responsabile del Consiglio Pedagogico per la gestione delle scuole. 

Contesto

Il territorio su cui si estende la Parrocchia di Kagheri è quello di Lubero, un comune del Nord Kivu nell'est della Repubblica Democratica del Congo, da cui dista 30 Km.

Qui le condizioni di vita sono drammatiche. A causa della ricchezza di risorse naturali, soprattutto di coltan, materiale ricercatissimo perché utilizzato per fabbricare cellulari e computer, la popolazione è sottoposta a continui attacchi da parte di diversi gruppi armati che cercano di appropriarsi dei territori in cui vi sono miniere. La violenza sulle donne è sistematicamente utilizzata come arma da guerra. Molti sono i minori rapiti e arruolati da questi eserciti irregolari che operano razzie e distruzioni nei villaggi mietendo sofferenza e morte. Milioni sono le vittime e tantissimi i profughi  costretti ad abbandonare i villaggi e le città a causa della crescente insicurezza. 

A questa situazione si è da qualche mese aggiunta l’epidemia di ebola che ha già provocato circa 300 morti  e che a causa della grande mobilità della gente è estremamente difficile da arginare.

Tutto ciò ha reso le già precarie condizioni di vita della popolazione ancora più drammatiche.

Agricoltura e allevamento, fonti principali di guadagno, non sono neppure sufficienti a garantire il sostentamento delle famiglie.

Ma in quei villaggi dove è possibile, la vita deve continuare. E l’istruzione rappresenta per il Paese l’unica speranza di un futuro e un deterrente per ridurre il numero di minori in balia di se stessi, che a causa della povertà si arruolano spontaneamente nelle bande armate per sopravvivere alla fame.

In Congo l’analfabetismo è ancora molto elevato e la frequenza scolastica estremamente bassa, specialmente nelle zone rurali sia per la mancanza di scuole sia per la difficoltà delle famiglie a sostenerne i costi. Sebbene infatti la scuola primaria dovrebbe essere obbligatoria e gratuita, tutte le spese (tasse, materiale scolastico, integrazione allo stipendio degli insegnanti) restano a carico delle famiglie. 

Progetto pilota di adozione autosostenibile

Per arginare questa situazione è importante assicurare l’istruzione a tutti i bambini e inserire in un normale percorso scolastico quelli che lo hanno interrotto. Nelle 11 scuole primarie del territorio di Kagheri lo scorso anno il 22% degli alunni dai 7 ai 12 anni ha interrotto la frequenza scolastica a causa della povertà per un totale di 666 bambini.

Si è pensato di avviare quindi un progetto pilota di adozione scolastica che possa diventare auto-sostenibile in breve tempo  corresponsabilizzando contemporaneamente le famiglie e i bambini.

Per questo invece che assicurare la copertura totale delle spese scolastiche, l’OPAM attraverso l'adozione scolastica assicurerà il pagamento delle tasse scolastiche dei primi 2 trimestri e sosterrà  le spese per l’acquisto del materiale didattico e il pagamento della “prime” (importo integrativo) degli stipendi agli insegnanti per tutto l’anno scolastico. L’importo delle tasse scolastiche del terzo trimestre servirà invece ad acquistare una gabbia e una coppia di conigli che verrà affidata alle cure di ogni bambino. Oltre ad essere facili da allevare i conigli si moltiplicano rapidamente.

Si calcola che una coppia produrrà in un semestre in media 7-8 coniglietti. Poiché ogni coniglio viene venduto a 1,155 €, avviare questo circolo virtuoso consentirà ai bambini di raggiungere entro il primo anno l'autosufficienza per il pagamento delle tasse scolastiche di un trimestre (7 €) e nel secondo anno raggiungere la completa autosufficienza.

L’OPAM ha deciso di supportare in tal modo la scolarizzazione  di un gruppo di 300 bambini per almeno 2 anni. 

Calendario scolastico: da settembre a giugno. 

Visite: sì, con preavviso ed accordi tramite l’OPAM con il referente. Considerati i disagi logistici e i problemi di sicurezza, è un viaggio che richiede adeguata preparazione.