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10 Luglio 2021
Reverendo Don Robert, carissimi Amici dell’OPAM,
cosa sarebbe stato dei 70 ragazzi e delle loro famiglie di Santa Teresa senza il vostro sostegno?
E’ una domanda che mi sono posta spesso quest’anno. Nel piccolo villaggio di pescatori la pandemia ha portato via le scarse possibilità di guadagno limitando le uscite in mare e chiudendo l’accesso ad altri villaggi. Le scuole sono rimaste chiuse ed hanno cercato di adottare il sistema dell’insegnamento a distanza, per quanto possibile. L’anno scolastico 2020-2021 è iniziato a fine agosto e si prevedeva di poter riprendere la frequenza scolastica nelle classi in presenza dopo qualche settimana, non si pensava certo di giungere a giugno 2021 ancora dentro i confini dalla pandemia. Nelle Filippine la situazione si è aggravata con l’aumento del numero di contagi e vittime che hanno portato le autorità governative a mantenere i divieti di attività di gruppo e di spostamenti. Sono state decisioni imposte per controllare e prevenire possibili contagi nell’isola priva di adeguata assistenza sanitaria. Pur nei disagi, nell’aggravarsi della povertà e della sofferenza per tutti, queste misure hanno funzionato fino a marzo 2021 quando il numero delle vittime è iniziato a crescere di giorno in giorno, obbligando alla chiusura delle strade e alla sospensione totale dei viaggi. Questo tempo verrà ricordato come il tempo delle bandiere rosse perché, non avendo altro modo di prevenire contagi, quando in una famiglia c’era una persona positiva al Covid-19 veniva chiesto loro di mettere come segnale una bandiera rossa fuori dalla capanna cosicché la gente prendesse le precauzioni necessarie. Mancando gli ospedali, isolare gli ammalati e le loro famiglie per 14 giorni era l’unico modo. Grazie a Dio la situazione sta migliorando e tutti speriamo che non ci sia più bisogno di bandiere rosse. Per chi ha perso i propri cari è stato difficile trovare un luogo per la sepoltura, nei cimiteri non c’era più posto e non c’è possibilità di cremazione nell’isola.
Condivido queste fatiche per mettere in luce quanto è stato importante per le famiglie dei nostri ragazzi non solo non dover pensare al loro studio ma di ricevere anche un sostegno alimentare durante tutto l’anno. I testi scolastici che abbiamo fornito, l’assistenza nello studio a distanza grazie al fedele impegno delle nostre due insegnanti e la prontezza di accogliere i ragazzi nella Mensa ogni volta che è stato dato il permesso di farlo, hanno garantito un buon apprendimento, una certa continuità didattica e l’accettazione dei tristi eventi che hanno toccato le loro famiglie.
Le parole non possono esprimere la gratitudine per quello che state realizzando nella vita di tanti ragazzi e delle loro famiglie. Oltre ai testi, quaderni, penne, ai telefonini e laptop messo a disposizione nel Doposcuola, oltre all’aiuto delle insegnanti che hanno cercato di far giungere le lezioni anche oltre le bandiere rosse, oltre ai cestini pranzo e ai pacchi viveri, l’OPAM sa trasmettere l’invito di non fermarsi davanti alle fatiche e difficoltà, di mantenere la speranza e l’impegno quotidiano. Attraverso l’OPAM i ragazzi sanno di non essere soli, milioni di ragazzi vivono le loro stesse difficoltà e sono incoraggiati a raggiungerli con la preghiera e il desiderio che la pandemia giunga a termine per tutti.
Il Signore ricompensi il vostro lavoro e benedica tutti coloro che collaborano e sostengono l’Opam.
Suor Rosanna Favero
A nome di tutti i ragazzi vi invio la lettera di ringraziamento di Shien Leinard.
Sono Shien Leinard e vivo in Santa Teresa. Come state? Ho terminato il quinto grado e fra poco inizio il sesto. Ma non sappiamo ancora quando e se potremo finalmente andare a scuola. Quest’anno non siamo andati a scuola come eravamo abituati. Abbiamo studiato a casa, fatto i compiti e aspettato che dalla scuola arrivassero le nuove lezioni. Mi è dispiaciuto non poter andare a scuola e al nostro Doposcuola. Non ho potuto studiare e giocare insieme con i miei amici. Sempre a casa e molte volte non era possibile neanche uscire in cortile. Il virus è arrivato anche nel nostro villaggio e il sindaco ha dato ordine di chiudere tutto, la scuola, il Doposcuola, la Chiesa e ha proibito anche di giocare fuori casa o lungo la spiaggia. Sono triste per i tanti problemi che il virus ha causato. Mio papà non poteva andare a lavorare, qualche volta usciva per pescare anche se era proibito uscire di casa.
Quando è stato annunciato che la scuola riprendeva ero contento, poi ho realizzato che dovevamo studiare da soli. Non potevamo andare al Doposcuola ma quando è stato possibile le insegnanti sono venute ad aiutarci, ci hanno spiegato le lezioni e aiutato a fare i compiti. Le nostre capanne sono vicine e l’insegnante del Doposcuola parlava forte così era possibile seguire la lezione con i moduli anche per altri vicini. Tutto è stato strano, però alla fine abbiamo imparato tante cose e ottenuto la promozione. Il nostro impegno era studiare. I nostri genitori invece non potevano lavorare e hanno fatto tanti sacrifici. Per questo non mi sono lamentato come facevo nei primi mesi di lockdown. Ho capito che era difficile per loro trovare il denaro, quando non c’era da mangiare per tutti dicevano che non avevano fame. Quando dal Doposcuola ci mandavano i pacchi di viveri tutti erano contenti e per questo vi ringrazio perché anche se non era permesso viaggiare e visitare le famiglie, voi siete arrivati nelle nostre case. Ho ricevuto anche i testi di studio, leggendo le lezioni tante volte ho capito meglio e potevo fare anche tanti esercizi. Grazie tante perché siamo fortunati ad avere voi che ci aiutate. Preghiamo sempre per l’OPAM e per i bambini del mondo che come noi hanno bisogno di aiuto. Spero che l’OPAM possa aiutare tutti.
Con gratitudine,
Shien Leinard Doroteo