La scuola elementare “Giorgio Franceschi” di Roma è una delle più attive nei gemellaggi, con numerose classi. L’insegnante coordinatrice, Filomena Amori, anche a nome delle colleghe Montoro, Pannunzio, D’Elia, Ferrazza, Melorio e Rufo, ci manda un prezioso pacchetto di lettere dall’India, che hanno suscitato commozione ed entusiasmo negli insegnanti e negli alunni impegnati in questa corrispondenza.
Il referente in India è P. Francis Jeyabathi che dirige la scuola-ostello gemellata con Roma.
Ma chi sono questi amici lontani, e dove stanno?
Vivono ad Andichioorani, nel distretto di Sivagangai, nello Stato del Tamil Nadu, nel sud dell'India, ospiti di un orfanotrofio chiamato “Annai Home for Children” (guarda le foto)
Avendo perso uno o tutti e due i genitori, si sentivano soli, non avevano più né interessi né gioia di vivere. Desideravano tanto amare ed essere amati. Per questo la proposta di corrispondere con loro coetanei italiani è stata accolta con gratitudine e, man mano che avveniva lo scambio di lettere, cominciavano a sentirsi più amati e rispondevano con impegno sempre maggiore. Riprendevano gusto alla vita, cominciavano anche a capire con quale cura erano seguiti nell’orfanotrofio e studiavano con rinnovata alacrità.
Spigoliamo dalle loro lettere alcuni pensieri. Di solito i bambini hanno l’impressione che il tempo non passi mai; ma uno scrive:“Il tempo vola così in fretta e di nuovo l’intero anno è quasi passato. Sono felice di esser in questa Annai Home: qui la mia vita è molto bella, tra studi, preghiere e altre varie attività”.
Un altro scrive: “Sono felice di essere qui e del vostro sostegno amorevole e delle preghiere. Anch’io prego per voi e per le intenzioni delle vostre famiglie. Come vanno i vostri studi? I miei vanno bene e ottengo buoni voti. Vi voglio bene e vi mando tanti baci”.
Alcuni si presentano delicatamente: “I miei amici mi dicono che sono molto dolce, e così tutti mi vogliono bene. Anch’io vi voglio molto bene e vi mando tanti baci”. Altri sono più concreti: “Sono forte e non sono mai malata. Ma ora arriva il freddo in India e io ho paura di fare il bagno”.
“Ora in India abbiamo freddo e nebbia”, precisa un altro.
Alcune frasi sono incorniciate con molto buon gusto: ”Il tè è pieno di zucchero. Il cielo è pieno di stelle. Ma il mio cuore è pieno di amore per te.” “Il rosso è per il sangue. Il sangue è per il cuore. Ma il mio cuore è solo per te”.
I bambini di Andichioorani sono approdati alla Annai Home dopo vicende tragiche, che li hanno riempiti di tristezza. Eppure le letterine adesso abbondano di bellissimi disegni: soprattutto fiori dagli splendidi colori.
Anche i bambini italiani sono molto contenti: a distanza di tante miglia, sono nate molte simpatiche amicizie. I ragazzi della III A della Scuola “G Franceschi” ci hanno mandato questa loro riflessione.
“Anche quest’anno i nostri “amici di penna” che vivono in India ci hanno mandato per Natale i loro auguri. Che emozione per noi aprire quella busta e osservare con quanta cura avevano eseguito i loro disegni! In seguito abbiamo ricevuto una mail con una foto in cui mostravano il loro presepe vivente con i loro costumi tradizionali! Noi ci siamo un po’ vergognati dei nostri disegni così pasticciati e delle poche frasi in inglese che avevamo imparato con il maestro Fabio, ma tant’è: ormai avevamo spedito i nostri auguri e speriamo che li abbiano graditi. Intanto in classe commentiamo con le maestre la situazione dei nostri amici dell’India e li guardiamo attraverso le foto che ci hanno inviato e che abbiamo esposto nella nostra aula.
Inoltre ci siamo tassati di 1 € al mese (tolto dalla nostra paghetta) per mandare per la fine dell’anno un piccolo contributo per il loro materiale didattico.
Quanto ci piacerebbe conoscerli di persona e condividere, anche se il nostro inglese è alquanto povero, pensieri, giochi ed emozioni!
Comunque questa amicizia ci sta veramente arricchendo perché ci fa conoscere una realtà completamente diversa dalla nostra, ma soprattutto ci aiuta a ridimensionare i nostri desideri e a dare valore alle cose importanti e a trascurare quelle superflue.”
A cura di Anna Maria Palmieri e Bona Torre
(volontarie settore Gemellaggi OPAM)
(volontarie settore Gemellaggi OPAM)