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Natale 2021
Carissimi Amici dell’OPAM,
Menglaba!
Sono trascorsi più di nove mesi dal colpo di stato. La nostra speranza che le cose ritornino come prima è ora più debole ma, come spesso ci ricorda Suor Rosanna nei suoi messaggi, quando ci sentiamo deboli non dobbiamo mancare di affidarci al sostegno di tante persone che ci vogliono bene e ci sorreggono. Questo è un anno tragico per il nostro paese. Oltre all’incertezza e la violenza continua, il Paese soffre per il Covid-19 e non c’è famiglia che non abbia sperimentato la sofferenza e la morte dei propri cari. Nessuno di noi è esente dagli attacchi di questi nemici. Come proteggere la nostra gente e soprattutto i nostri ragazzi, le bambine di cui siamo responsabili? Da sole non è possibile ma ci siete voi e sentiamo la vostra presenza e solidarietà. Grazie per non lasciarci soli.
Nei primi mesi, come responsabile del Centro, provavo tanta paura quando i soldati erano nelle vicinanze della nostra casa o quando sentivamo sparare o gridare. Ora ciò che mi fa veramente paura è il pensiero di come sarà il nostro futuro. Fin dalla nostra prima formazione religiosa e di educatrici, abbiamo imparato a pensare al futuro come ad una strada verso la crescita, lo sviluppo integrale della persona e del contesto sociale. Far conoscere Gesù e far conoscere ai ragazzi i doni che hanno, le loro potenzialità per guardare e sognare il mondo in modo diverso. L’opera educativa che abbiamo iniziato qui in Loikaw, grazie al progetto sostenuto dall’OPAM, è stata per noi motivo di gioia e speranza. Papa Francesco dice “Non lasciatevi rubare la speranza” e per questo, anche se tutto sembra impossibile, anche se non abbiamo la libertà di muoverci e agire, anche se dobbiamo rimanere nascosti e vigili, noi continuiamo a dare ai nostri ragazzi e bambini occasione di apprendere dai libri e dall’esperienza che stiamo vivendo.
Grazie OPAM, grazie a quanti ci aiutano perché ci permettete di continuare a portare avanti i programmi scolastici anche se le nostre scuole sono chiuse ed il governo ha sospeso pure questo nuovo anno scolastico. Noi continuiamo ad insegnare e abbiamo anche l’aiuto di un’insegnante che è con noi come rifugiata. Nel limite del possibile proseguono le lezioni di musica e abbiamo iniziato una nuova attività che chiamiamo “raccontiamo le nostre storie”: invitiamo i ragazzi ad inventare racconti così da elaborare le loro paure e i traumi subìti. Ora è più difficile vederli sorridere, ma quando si sentono al sicuro ritorna in loro la voglia di giocare e di essere felici. E questo ci da tanta gioia.
Ringraziamo il Signore per averci fatto conoscere l’OPAM, il vostro sostegno ci permette di continuare a dare istruzione e alimentazione non solo alle 42 bambine e ragazze che vivono con noi ma anche ai circa 40 ragazzi del nostro vicinato. Organizziamo attività anche per i bambini dei rifugiati che abbiamo potuto accogliere nella nostra casa, per loro è difficile l’inserimento con il gruppo del Doposcuola perché rimangono con noi solo finché permane il pericolo nei loro villaggi. Ci rattrista non poter fare di più perché vediamo come la paura e l’incertezza influiscono in modo pesante sulla vita di grandi e piccoli. Tuttavia, al termine di ogni giornata abbiamo tanti motivi per ringraziare Dio che continua a proteggerci, che attraverso persone generose come voi ci offre l’opportunità di aiutare questa gente e ci dona la speranza di ottenere pace e giustizia.
Buon Natale a voi e le vostre famiglie.
Suor Emi Soe