Prog. 2062 Marzo 2015

LOCALITA' : Niono (Mali)   
DIOCESI:   Diocesi di Segou
TITOLO:    Istruzione per imbastire un futuro diverso
COSTO:   4.260 € 
PROGETTO REALIZZATO

 

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Istruzione per imbastire un futuro diverso 

Un vecchio proverbio Maliano recita: "Meglio vedere una volta con i propri occhi che ascoltare cento volte" e nulla è più vero in questo Paese. Del Mali sappiamo poco e quel poco che i media diffondono è abbastanza confuso. La sua realtà è troppo complessa per essere compresa dal di fuori. Il Paese, mosaico di tribù e di culture antichissime, è luogo strategico in cui si intrecciano rotte transhaariane sulle quali gli interessi del nord e del sud del mondo viaggiano senza sosta. Un tempo tali rotte erano percorse da mercanti di spezie, di oro, di sale, di pelli e di schiavi; oggi è cambiata la mercanzia: i traffici sono quelli di droga ed armi. Gli schiavi hanno cambiato volto ma quello degli esseri umani ridotti in schiavitù è un traffico che sembra non aver fine... come pure la guerra. L'odierna Repubblica del Mali nasce come stato indipendente nel 1960. Dopo un governo militare durato 23 anni, i governi successivi hanno tentato di costruire una democrazia, seppur estremamente fragile. Il suo territorio è diviso in due: il Nord, deserto, quasi interamente popolato da diverse tribù di pastori nomadi e il Sud dove risiede il 90% della popolazione, circa 13 milioni di abitanti che vivono di agricoltura. L'avanzare del deserto con la progressiva desertificazione del Sahel che occupa la parte centro sud e la vendita della maggioranza delle poche terre fertili alla Libia e all'Arabia Saudita, la crisi economica mondiale, le primavere arabe sono stati tutti cofattori che hanno riacceso antichi desideri di autonomia delle popolazioni del Nord. Politicamente isolate, ridotte spesso alla fame per la moria di bestiame a causa della siccità, i nomadi del nord identificati come Tuareg (in realtà si tratta di una infinità di tribù diverse alle quali si aggiungono altre nomadi quali Peul, Sarakollé, Soninké...), sono diventate facilmente manovrabili e utilizzabili per le attività illecite di frontiera e come truppe mercenarie. Inoltre l'indebolimento dei confini ha favorito la penetrazione e l'occupazione del Nord da parte di diversi movimenti jihadisti che tentavano l'espansione verso sud, frenati dall'intervento militare della Francia nel 2013.

Niono è una città di 103.187 abitanti alle porte del deserto, a 340 km dalla capitale Bamako e capoluogo di una provincia di 242 villaggi divisi in 12 comuni. Qui le Religiose di Maria Immacolata dal 1976 sono impegnate a fianco della Diocesi di Segou nell’educazione dei ragazzi e nella promozione della donna. La superiora, Suor Cándida Guillen Valencia, ci scrive: “La popolazione è costituita in massima parte da poveri contadini analfabeti, che soffrono della scarsità di cibo e sono in balia di commercianti che approfittano della loro ignoranza. L'analfabetismo del Paese è il più alto del mondo (82%). E le bambine sono quasi tutte escluse dal diritto all'istruzione e destinate a sposarsi precocemente (il 75% prima dei 16 anni). L'ignoranza continua a tenere le donne emarginate e vittime di pratiche tradizionali di sottomissione, quali la mutilazione genitale, che seminano sofferenza e morte. La scuola è l'antidodo più efficace contro la discriminazione delle donne e così le suore hanno avviato diverse istituzioni educative fra cui una scuola materna; la “Residenza Maria Immacolata”, un collegio che offre un'educazione integrale a 50 ragazze, dai 9 ai 22 anni. Inoltre hanno avviato un“Centro di Promozione Femminile”, dove 30 ragazze non scolarizzate seguono corsi triennali di alfabetizzazione e di sartoria. Alle ragazze è chiesta una piccola retta (16 € per il Centro Femminile, 92 € per il convitto). Gran parte delle famiglie, però, non è in grado di pagare e spesso neanche fornire il necessario per la scuola. Per questo vi chiediamo di aiutarci ad assicurare il vitto (2.825 €) e a pagare gli stipendi ai 2 istruttori di sartoria (1.435 €). Il vostro sostegno è prezioso per il futuro del Paese perché come dice un saggio proverbio tuareg "la donna è il pilastro della tenda" . Grazie!”