Clicca sulla foto per vedere l'album
Insegnare la sartoria alle ragazze madri
Mbeya, capoluogo dell'omonima regione, è una città nel sud-ovest della Tanzania, situata a un'altitudine di 1.700 m. in una stretta valle circondata dai monti. Il territorio ha una popolazione di circa 2.500.000 abitanti di cui circa 489.000 cattolici. Mbeya è una delle città a più rapido sviluppo demografico del Paese. La sua popolazione, cresciuta al ritmo del 7% all'anno, è passata dai 280.000 abitanti del 2005 ai circa 900.000 di oggi, risultato dovuto alla continua migrazione dalle zone rurali e al forte incremento delle nascite. “Tra i tanti problemi generati da questo rapido e tumultuoso sviluppo, - ci informa Padre Boniface Kyalo, preside di una scuola professionale diocesana di Mbeya, la “Mbeya Trade School” - c'è quello delle ragazze-madri, in gran numero nelle zone più povere e periferiche della città, come i tre maggiori villaggi suburbani di Isanga, Ilemi e dell'Aeroporto. Queste ragazze sono tra le persone più vulnerabili della società: sono spose-bambine costrette dalle famiglie al matrimonio giovanissime, all'età di 15 anni o meno, quasi sempre vittime di violenze e abusi sessuali, fisici e psichici. Nessuna ha potuto studiare e quindi sono analfabete: senza un lavoro possono solo sperare nella benevolenza di un uomo da cui dipendono per vivere. Alcune finiscono col prostituirsi contraendo spesso l'AIDS. Nella nostra diocesi operiamo per aiutarle a migliorare la loro condizione e, tra le altre iniziative, è fondamentale quella di insegnare loro un mestiere. Sono tra gli allievi della nostra scuola professionale, fondata nel 1972 dai primi missionari bianchi arrivati in questa regione per educare giovani e adulti senza distinzione di condizione sociale, etnia, sesso o religione. La scuola, riconosciuta dallo Stato, si trova nella parrocchia di Mwanjelwa, una zona facilmente raggiungibile dai molti alunni, requisito necessario perché si tratta di una scuola aperta la mattina e il pomeriggio. Nata per migliorare le condizioni di vita di giovani vulnerabili, essa fornisce loro conoscenze e capacità pratiche per operare in settori quali la falegnameria, la sartoria, la meccanica automobilistica, le installazioni elettriche nelle case. L'insegnamento comprende altre materie generali con particolare attenzione a proporre valori spirituali, etici ed evangelici.”
Padre Kyalo ci raccomanda il progetto che gli sta particolarmente a cuore: aiutare le ragazze madri ad apprendere il mestiere della sartoria e metterle in grado di avere un lavoro per sé e le loro famiglie: “Nel nostro laboratorio abbiamo il problema delle vecchie macchine da cucire logorate dall'uso intensivo; alcune sono in riparazione ma molte devono essere sostituite. Ne occorrono 25 nuove. Il costo totale previsto per l'acquisto delle macchine è di 3.550 € (al prezzo unitario di 142 €), importo che chiediamo alla generosità degli amici dell'OPAM. Localmente avremo un contributo che servirà a pagare le spese di trasporto e altro materiale minuto (aghi, cancelleria, ecc.). Questo progetto coinvolge 150 ragazze-madri dei tre maggiori villaggi: 52 ragazze da Isanga, 38 da Ilemi e 60 da quello dell'Aeroporto. Saranno divise in gruppi di 30 e seguiranno corsi di 3 mesi, un gruppo la mattina e un gruppo il pomeriggio. Completato l’addestramento delle prime 150, altre ragazze prenderanno il loro posto e seguiranno i corsi con le stesse modalità. Le macchine da cucire acquistate con il vostro aiuto serviranno così a centinaia di ragazze-madri per imparare un mestiere che le aiuterà a trovare un lavoro e a migliorare il proprio stato sociale e le condizioni di vita proprie e delle loro famiglie. Vi ringraziamo di cuore.”