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Costruzione del tetto della scuola primaria di Kembo
Kemba è un grosso villaggio del distretto di Mai-Ndombe, una delle zone più povere e isolate della Provincia del Bandundu, nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo. Si trova nella diocesi di Inongo, nata nel 1953 dalla missione fondata dai Padri della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria nel 1907, con una superficie di 100.000 kmq e con una popolazione di 823.000 abitanti, dei quali la metà cattolici. Il villaggio è in una zona completamente rurale: la città più vicina è Bokoro a 65 km. I suoi 5.000 abitanti, molto poveri, praticano un'agricoltura di sussistenza, coltivando con tecniche tradizionali mais e patate. Negli ultimi anni, mutamenti climatici e piogge stagionali non più regolari hanno sconvolto il ritmo delle piantagioni, per cui la maggior parte dei raccolti è andata persa. L’Abbé Joseph Monshengwo, parroco della parrocchia “Santa Croce” di Bokoro da cui dipende il villaggio di Kemba, ci illustra la situazione in quei territori: “Kemba era nata per diventare un modello di sviluppo sociale al centro di una vasta area, ma così non è stato e le condizioni sociali, economiche, educative e sanitarie degli abitanti sono deplorevoli: non c'è energia elettrica, l'acqua viene attinta dalle poche fontane o da un piccolo corso d'acqua che scorre a 10 km dal villaggio. La popolazione vive dei pochi prodotti delle proprie coltivazioni, scoraggiata nello sviluppare attività commerciali anche per lo stato pietoso delle strade e la mancanza di mezzi di trasporto: qui c’è solo la bicicletta. Così la gente vive miseramente. I matrimoni precoci e il lavoro minorile sono molto diffusi. La mancanza di formazione ostacola lo sviluppo, le gravi crisi passate e tuttora presenti nel Paese hanno progressivamente abbassato il livello dell'istruzione anche qui, le scuole sono poche e praticamente a carico delle famiglie per l'assenza quasi totale dello Stato nella loro gestione. L'analfabetismo è molto alto tra i giovani e, soprattutto, tra le ragazze, alle quali la povertà impedisce di frequentare la scuola. Kemba ha una sola scuola diocesana primaria e secondaria che non può accogliere tutte le richieste di iscrizione. Negli scorsi anni ne sono state respinte più di 100 e così i bambini esclusi dovevano frequentare scuole di altri villaggi percorrendo un’ora e mezza di cammino a piedi. Accadeva perciò che molti bambini iniziavano ad andare a scuola a 9-10 anni, quando erano in grado di percorrere tanta strada e difendersi dalle sue insidie. Così, decisi a dare un'istruzione ai propri figli, alcuni genitori hanno costruito da soli una scuola in “pisé” con un intreccio di rami e terra battuta, il tetto di paglia da rifare in continuazione, tronchi d'albero al posto dei banchi e senza finestre. La scuola primaria “Ntango”, la “scuola di paglia” come la chiamano qui, ha 102 alunni: quando piove il suo tetto non ripara, per cui non si fa lezione e i bambini tornano a casa sotto la pioggia; senza zaini anche i loro quaderni si bagnano”. L’Abbé Joseph chiede l'aiuto agli amici dell'OPAM per finanziare la costruzione del tetto perché diventi una scuola che non siscioglie con le frequenti piogge. “Per acquistare lamiere zincate e travi servono € 6.215. I genitori dei bambini lavoreranno trasportando sabbia, pietre e acqua e fabbricando i mattoni. Il parroco e i genitori della “scuola di paglia” vi ringraziano in anticipo per la possibilità che darete ai loro bambini di frequentare anch’essi una buona scuola e di ricevere un'educazione integrale. Potranno così superare il complesso di inferiorità che oggi hanno nei confronti di quei bambini fortunati perché alunni dell’unica vera scuola oggi esistente a Kemba. Grazie!”