Prog. 2077 Ottobre 2015

LOCALITA' : Simdega (India)   
DIOCESI:   Diocesi di Simdega
TITOLO:    Corsi di aggiornamento per 255 insegnanti
COSTO:   4.545 € 
PROGETTO REALIZZATO 

 

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Corsi di aggiornamento per 255 insegnanti 

La diocesi di Simdega, nello stato di Jharkand nell’India nord-orientale, copre l’intero territorio dell’omonimo distretto che, nel 2006, era stato classificato dal governo indiano tra i 250 distretti più arretrati del Paese, con un’alta concentrazione di “tribali” (le cosiddette scheduled tribes”) che però in massima parte convivono pacificamente con il resto della popolazione. L’urbanizzazione è molto scarsa: su circa 600.000 abitanti poco più del 6% vivono a Simdega, la sola città che ha un certo sviluppo. Fondata nel 1993, la diocesi è impegnata particolarmente nel campo dell’educazione e dello sviluppo della popolazione senza distinzione di etnie, religione, casta o stato sociale. In 42 parrocchie ci sono circa 185.000 cattolici che convivono con indù e musulmani sparsi nei 451 villaggi di un territorio collinoso di circa 3.800 kmq, di cui il 32% coperto da foreste. Mancano vere strade di collegamento per cui i villaggi sono piuttosto isolati. I servizi pubblici, quali l’elettricità e il telefono, sono molto carenti anche in città. Il 90% degli abitanti vivono di un’agricoltura di sussistenza, praticata ancora con metodi arcaici. Il 60% della popolazione totale vive al di sotto della soglia di povertà. Mancano le strutture sanitarie di base, sostituite per quanto possibile da presidi e servizi della diocesi. Quanto all’istruzione, il tasso di alfabetizzazione è nettamente al di sotto della media nazionale, non ci sono scuole tecniche o professionali. Le iscrizioni alla scuola primaria sono aumentate dopo i programmi avviati dal governo, ma i livelli superiori e professionali dell’educazione sono ancora un sogno per i ragazzi dei villaggi. Il vescovo della diocesi, Mons. Vincent Barwa, ci raccomanda un progetto particolare che ha molto a cuore: “Da molti anni, nelle mie visite nelle nostre scuole, parlo con i bambini, con gli insegnanti e con i genitori: gli insegnanti mi dicono che i bambini e i ragazzi non hanno interesse allo studio e i genitori non se ne occupano, i genitori  dichiarano di non riuscire a farsi obbedire dai figli, a farli studiare e lamentano lo scarso impegno degli insegnanti. Ma i bambini delle nostre scuole appartengono ormai alla terza o quarta generazione e, se non si riesce più a educare loro, l’analfabetismo continuerà a crescere. L’educazione è un passo indispensabile per il loro sviluppo e per noi deve avere la massima priorità. La mia esperienza mi ha purtroppo reso evidente come gli standard di qualità nell’insegnamento si siano persi non solo a livello delle materie accademiche ma anche nella spinta a impartire e diffondere i valori del buon vivere. Di fatto gli insegnanti non svolgono interamente i programmi e non seguono i libri di testo, e questo è il problema principale. Le 115 scuole primarie della diocesi hanno circa 575 insegnanti, essi devono riacquistare un corretto orientamento e una giusta motivazione, devono sviluppare capacità di guida e autorevolezza per trasferire ai bambini le conoscenze e il piacere dello studio, i valori cristiani e sociali. Per questo abbiamo un progetto per avviare subito corsi di aggiornamento mirati, inizieremo con 255 insegnanti e con un seminario che comprende: a) un programma di 3 giorni per sviluppare capacità di guida e leadership, basate sulla fiducia e sull’autorevolezza; b) un programma di 2 giorni sui metodi e il giusto approccio con i bambini per un insegnamento e un rapporto efficaci, per accompagnarli con amore e attenzione nel loro percorso di studi. Il costo del progetto è di 7.025 €, di cui 2.480 € a carico degli insegnanti per il viaggio e le iscrizioni ai corsi. Chiediamo alla generosità dei benefattori dell’OPAM di aiutarci con un contributo di 4.545 € per vitto e alloggio, materiali didattici e salario degli istruttori. Il giusto orientamento e la qualità degli insegnanti delle scuole primarie è fondamentale perché questa è l’età in cui ciò che i bambini apprendono, e quanto di buono riusciamo a insegnare e trasmettere, resterà loro per la vita. Grazie per quanto potrete fare per noi.”