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Un muro di recinzione per il Centro Professionale
ll Burundi è un piccolo Stato molto povero con un territorio collinoso su un altopiano a circa 1.700 m. di altitudine, nella regione dei Grandi Laghi, fra Ruanda, Tanzania e Repubblica Democratica del Congo. Gitega, sede dell’omonima arcidiocesi, è la seconda città del Paese e nella sua parrocchia di Mushasa si trova il “Centro di Arte e Liturgia Beato Angelico” (CALBA) fondato dalla diocesi per l’alfabetizzazione e la formazione professionale di giovani e donne della parrocchia. A Gitega, come in tutto il Burundi, l’istruzione è ancora un grave problema, il tasso di alfabetizzazione nel Paese è intorno al 67%, i bambini sotto i 6 anni sono il 24% della popolazione ma solo il 5% di loro ha accesso alla scuola materna. L’istruzione primaria obbligatoria è gratuita, ma i costi di materiale scolastico, uniformi, ecc. restano a carico delle famiglie, molte delle quali non possono sostenerli per cui un gran numero di bambini resta fuori dalla scuola. Il 90% della popolazione vive di un’agricoltura di sussistenza. Gitega raccoglie un gran numero di persone rientrate alla fine dei conflitti armati che hanno insanguinato il Paese per molti anni (e che ancora periodicamente si riaccendono…), molti profughi provengono da altre zone del Paese, tante famiglie sono divise, soffrono la fame, la povertà e la discriminazione sociale, e tanti bambini orfani o abbandonati vivono per strada. Malnutrizione cronica, AIDS, disabilità costituiscono un serio problema sanitario e sociale al quale si aggiungono i danni provocati dalla malaria, dalle malattie infettive. Da Gitega ci scrive Suor Cecile Miburo, responsabile della comunità delle “Suore Bene Maryia” e del Centro CALBA, per raccomandare ai benefattori dell’OPAM un progetto per la messa in sicurezza delle strutture di quest’ultimo:“Il nostro Centro opera per l’alfabetizzazione e la formazione professionale di giovani e donne attraverso l’insegnamento di tecniche di taglio e cucito, pittura, scultura e arti ornamentali. A Gitega ci sono 175 scuole primarie e 46 secondarie, 4 istituti superiori e gestiti dallo stato, da diversi ordini religiosi e da privati e un’università privata, ma il tasso di abbandono scolastico è elevato per la mancanza di insegnanti preparati, il sovraffollamento delle classi e l’ignoranza di genitori poco sensibili al problema dell’istruzione dei figli. Il nostro Centro, che si rivolge a giovani e donne povere che non hanno avuto la possibilità di studiare, è diventato un punto di riferimento per coloro che vogliono acquisire gli strumenti per la costruzione del proprio futuro e la cura delle famiglie. I nostri giovani seguono corsi di alfabetizzazione mentre apprendono un mestiere. Attualmente nel laboratorio di sartoria abbiamo 30 donne e 3 uomini, i corsi di pittura e scultura sono frequentati da 30 ragazzi di età tra i 13 e i 35 anni. La struttura comprende 5 locali, un cortile con il deposito dell’argilla e un forno per la cottura dei lavori finiti, ma è completamente aperta, manca un muro di cinta e di protezione con un unico ingresso che renda possibile una vera ed efficace sorveglianza rispetto a quanto i nostri guardiani riescono a fare oggi. Siamo ai margini di un bosco e negli ultimi anni abbiamo subito molti furti di materiali e di opere con notevoli danni economici, continue interruzioni nelle attività e conseguenti riflessi negativi sul morale dei nostri allievi e delle loro famiglie. La costruzione del muro di cinta e delle altre opere (infissi, cancello, ecc.) a protezione della struttura è ormai diventata urgente, ma le nostre risorse non ci consentono di affrontare da soli il progetto il cui costo totale è stato stimato in circa 15.000 €. Il CALBA riesce a coprire costi fino a 8.000 €, per cui chiediamo alla generosità dei benefattori OPAM un contributo di 7.000 € per completare il finanziamento del progetto. La messa in sicurezza del nostro Centro e dei giovani che vi lavorano e vi studiano è una vera emergenza. Vi ringraziamo in anticipo per il vostro aiuto.”