Completiamo la scuola secondaria
Lo scorso anno, a settembre, Padre Paul Nkolombidzo, parroco della parrocchia di “St. Bernadette (Kadikira)” nell’arcidiocesi di Blantyre, raccomandava agli amici dell’OPAM un progetto per costruire una nuova aula della scuola secondaria di Chikuli, un villaggio del distretto di Mulanje nel sud del Malawi, in un territorio a 1000 m. di altitudine, molto densamente popolato. La scuola era nata sulla spinta della comunità cattolica del villaggio perché, dopo la scuola primaria, un gran numero di bambini non continuavano gli studi, la più vicina scuola secondaria era troppo lontana, a diverse ore di cammino a piedi, i ragazzi che riuscivano a trovare qualche alloggio vicino a quella scuola erano lasciati soli, senza controlli famigliari e supervisione scolastica diventavano facile preda di allettamenti e pericoli, alcune ragazze tornavano a casa incinte. La scuola secondaria di Chikuli, era ospitata nei locali della parrocchia, ma l’intenzione e le aspettative della comunità cattolica erano quelle di costruire nel tempo una vera scuola secondaria completa di tutte le classi e le altre strutture, laboratori, locali per lo staff, servizi igienici, alloggi per gli insegnanti. Così, con l’aiuto di alcuni benefattori che avevano fornito i materiali, era stato costruito un primo blocco di 2 aule che ospitava classi del secondo e del quarto livello, quelle al cui completamento gli studenti devono sostenere un esame statale, mentre le altre classi restavano nei locali della parrocchia. Il progetto che l’OPAM aveva finanziato era finalizzato alla costruzione di una nuova aula per ampliare il blocco scolastico già edificato. Nel frattempo, però, nuove esigenze e diverse considerazioni sul progetto complessivo e sul futuro della scuola ponevano il comitato dei genitori e i responsabili della parrocchia di fronte a nuove scelte. “Il blocco della aule già costruite – scrive Padre Paul Nkolombidzo nella sua relazione a quel progetto OPAM – si trova vicino a negozi e bar molto frequentati, con musica a tutto volume e rumori da mattina a sera, in un luogo poco adatto a una scuola e su un terreno limitato. La parrocchia, invece, dispone di un ampio terreno in un luogo molto tranquillo e vicino alla sede della scuola primaria, inoltre molti studenti vengono da villaggi anche distanti da noi. Così, il fatto di disporre di spazi più ampi, utili per la crescita della scuola e per lo sviluppo nel tempo di tutte le strutture e i servizi necessari per una formazione di qualità (laboratori, biblioteca, sala professori, servizi igienici, magazzino, ecc.), il luogo certamente più adatto per una scuola, la vicinanza alla scuola primaria che consentirà di configurare un plesso scolastico integrato, sono state considerazioni che ci hanno portato a cambiare idea e a decidere di costruire ex-novo un blocco di due aule sul nuovo terreno, anziché ampliare l’edificio esistente che potrà essere già da ora adibito ad alloggio per gli studenti che arrivano da lontano. Il nuovo progetto (due nuove aule invece di una aggiuntiva) ha naturalmente comportato una differenza nel costo preventivato che siamo riusciti comunque a contenere grazie al contributo locale. Per questo chiediamo ai benefattori dell’OPAM, che hanno già così generosamente contribuito al nostro progetto iniziale, di comprendere le ragioni che ci hanno portato a modificarlo e di aiutarci ancora con un contributo di 3.500 €, importo dovuto a saldo all’impresa che ha realizzato la costruzione. Confidiamo, con l’aiuto di voi tutti e della Provvidenza, di far crescere nel tempo la nostra scuola e rispondere positivamente alle speranze e alle attese della comunità di avere una vera e completa scuola secondaria. I suoi edifici resteranno di proprietà della parrocchia ma essa sarà sovvenzionata dallo stato, la scuola potrà così mantenere al minimo le rette e potrà accogliere molti bambini anche delle famiglie più povere e svantaggiate per un’educazione di qualità dei giovani e lo sviluppo della vita dei territori. Grazie per quanto potrete fare.”