Prog. 2087 (India)

 

LA SCUOLA PUO' CONTINUARE

 

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Cari Amici dell’OPAM,

scrivo a nome del responsabile del progetto che ho sostituito a motivo della sua salute.  Siamo molto felici di informarvi  che il vostro aiuto è stato di grande importanza, perché ci ha permesso di pagare gli stipendi agli insegnanti della Jeevan Jyoti Middle School di Satia.

Come sapete questa scuola è nata come iniziativa dei  gesuiti della provincia indiana di Dumka Raiganj, ai quali nel 1980 sono stati affidate l’evangelizzazione e la promozione dello sviluppo integrale della comunità indigena Maltos Paharia, una delle tante popolazioni tribali (Adivasi), che risiedono nei villaggi sulle colline di questo territorio.

Appartenere alla popolazione Paharia significa vivere ai margini della società, in condizioni subumane,  privati di ogni diritto e della propria dignità. 

I Paharia sono circa 95.000. Vivono principalmente dei prodotti della foresta e da poco qualcuno di loro trova lavoro come bracciante agricolo, pagato esclusivamente con miseri prodotti della terra da usare come merci di scambio.

La miseria di questa gente è grande. Solo il 10% della popolazione è alfabetizzata. Delle donne solamente il 3% sa leggere e scrivere. Le scuole governative in quest’aera sono poche e sovraffollate e  i bambini Paharia per raggiungerle devono percorrere tanti chilometri a piedi. Inoltre la qualità dell’insegnamento è pessima e  questo disincentiva ulteriormente le famiglie a far studiare i propri figli.

Il nostro primo intervento è stata la creazione di un Centro Sociale a Satia, luogo raggiungibile in un raggio massimo di di 30 km da tutti i villaggi. Nel centro era operativo anche un ambulatorio per  fornire le cure mediche e in cui era integrata anche la medicina tradizionale dei Malto. Una ambulanza ci ha permesso di trasportare in ospedale i malati più gravi, salvando così molte vite. Abbiamo avviato una formazione agraria per le famiglie e fornito un’assistenza per aiutarli a conoscere i propri diritti e a dialogare con le istituzioni pubbliche. Avendo conquistato la loro fiducia e amicizia abbiamo dunque aperto  una scuola con annesso ostello dove accogliere i bambini. E’ stato un lavoro non facile, ma ora abbiamo circa 300 studenti di cui il 40% sono bambine. Essi possono così ricevere una buona educazione che li aiuti a conoscere la loro storia, a recuperare le proprie tradizioni, ad acquistare fiducia nelle loro capacità e nel loro valore personale, ma anche nel valore della collaborazione.

Oggi, grazie al vostro sostegno, la nostra scuola può continuare a svolgere il proprio servizio perché possiamo assicurare uno stipendio adeguato e sicuro ai nostri insegnanti. Grazie all’aiuto ricevuto ora non sono più costretti, finite le lezioni, a  lavorare nei campi  per avere di che vivere ma possono continuare con maggior impegno e entusiasmo la loro missione educativa. Il Signore vi ricompensi!

P. Nishtamani Toppo

 

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