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Futuro per le ragazze di Nasso
CONTESTO. Nasso è un villaggio che sorge in una zona conosciuta come “zona delle sorgenti” nel sud-ovest del Burkina Faso a circa 15 km da Bobo-Dioulasso; è circondato da una quindicina di villaggi satellite sparsi fra brousse e foresta in un raggio di 40-70 km con una popolazione totale di 20.000 abitanti, che vive dei pochi prodotti di un’agricoltura di sussistenza. Metà degli abitanti di Nasso è costituita da giovani di età inferiore a 15 anni. Il problema della loro istruzione rappresenta una vera emergenza se si considera che a Nasso ci sono soltanto due scuole pubbliche: una scuola primaria in grado di accogliere 350 alunni e, dal 2014, una scuola secondaria di insegnamento generale che ancora soffre per la scarsità delle aule, per la mancanza di libri e materiale didattico e per la carenza di insegnanti. Le scuole private restano accessibili soltanto a pochi. L’analfabetismo dunque continua ad essere un problema. Solamente il 28,5% della popolazione adulta è alfabetizzato. Soltanto il 70% dei ragazzi ed il 64% delle ragazze completano gli studi della scuola d’obbligo. Tali cifre sono ancora più drammatiche nei villaggi più isolati e per le ragazze l’istruzione superiore è un vero miraggio. L’ignoranza, le tradizioni culturali e religiose (animismo e islam sono le religioni principali) continuano a tenere la donna in una posizione d’inferiorità e di emarginazione. La vita delle donne burkinabé è difficile. Nonostante le leggi lo vietino il Burkina è fra i Paesi con il numero più elevato di matrimoni forzati di bambine e dove le pratica delle mutilazioni genitali femminili è purtroppo ancora estremamente diffusa (70%).
PROGETTO. Per aiutare le ragazze burkinabé ad uscire dalla condizione di emarginazione l’istruzione è fondamentale. Per questo le Religiose di Maria Immacolata, in prima linea nel promuovere lo sviluppo delle donne, hanno fondato a Nasso nel 1998 un “Centro per la Promozione Femminile” che è cresciuto nel tempo e ha formato tante giovani. Qui ragazze che non sono mai andate a scuola o che sono state costrette ad interrompere gli studi hanno l’opportunità di frequentare corsi triennali di due tipi: 1. alfabetizzazione, con l’insegnamento di materie quali francese, matematica, storia, geografia, scienze, istruzione civica, religiosa e morale, e accesso finale al Certificato di studi primari, indispensabile per proseguire negli studi secondari; 2. formazione professionale, in settori quali taglio e cucito, ricamo, maglia, uncinetto con un possibile ulteriore anno di perfezionamento. Suor Antonia Ubeda Galera, una Missionaria spagnola, dopo 28 anni di Missione in Mali dal 2013 è la direttrice del Centro: “Le richieste di iscrizione - ci scrive -crescono di anno in anno, e attualmente abbiamo 65 ragazze, tra gli 11 e i 23 anni. Per favorire la frequenza delle allieve provenienti dai villaggi più distanti abbiamo aperto un ostello che oggi accoglie 45 ragazze. I costi di funzionamento delle nostre strutture non ci consentono di accogliere tutte le richieste: poche famiglie possono pagare la pur piccola retta, meno di 70 € l’anno, altre aiutano offrendo i prodotti della terra, ma molte non riescono a coprire neanche le spese per le esigenze più elementari (sapone, scarpe, vestiti, uniformi e materiale scolastici...) e per le spese mediche. Con i contributi locali riusciamo a coprire alcuni costi, ma per altre spese straordinarie, ad esempio la manutenzione della residenza, dobbiamo cercare l’aiuto di benefattori esterni. All’inizio dell’anno scolastico un’inondazione ha danneggiato l’ostello che necessita di riparazioni urgenti. La comunità locale si è subito data da fare con quel poco che possiede per permettere alla scuola di continuare a funzionare ma restano ancora da riparare i danni nei dormitori delle giovani. Per questo chiediamo agli amici dell’OPAM un contributo di 2.350 € per le riparazioni Vi ringraziamo in anticipo per quanto potrete fare!”