Prog. 2103 Ottobre-Novembre 2016

LOCALITA' : Mihango (Kenya)   
DIOCESI:   Diocesi di Nairobi
TITOLO:   Arrediamo una scuola per i bimbi degli slum
COSTO:   4.100 € 
PROGETTO REALIZZATO

 

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Arrediamo una scuola per i bimbi degli slum  

CONTESTO. Nairobi, città tra le più grandi dell’Africa con una popolazione di circa 4,5 milioni di abitanti è la capitale del Kenya. Situata nei pressi dell’equatore ma a un'altitudine di 1661 m., la città gode di un clima mite tutto l’anno, con molti e ampi spazi verdi (è detta anche “città verde al sole"), prestigiosi quartieri residenziali, meta e centro di tutti i circuiti turistici nel Paese. Ma Nairobi, la cui popolazione ha un tasso di crescita doppio rispetto alla media del paese, è anche tristemente famosa per le oltre cento baraccopoli (slum) che la circondano dove vivono oltre 2,5 milioni di persone. Allontanate dalle loro terre di origine, vendute soprattutto ai bianchi, e nella speranza di trovare lavoro e fortuna, migliaia di persone finiscono per accamparsi accanto alle discariche della città. Private di tutti i diritti essenziali perdono ogni identità culturale. Gli abitanti degli slum subiscono un vero processo di disumanizzazione, vittime di abusi e soprusi di ogni genere che colpiscono soprattutto i più deboli, le donne e i bambini. La discarica diventa l’unica fonte di sopravvivenza, vi trovano residui di cibo, materiali di recupero che servono a costruire le loro baracche e a fare piccolo commercio. La criminalità, il consumo di sostanze stupefacenti, sono diffusissimi, il numero dei sieropositivi all’AIDS raggiunge il 60% (la media del paese è del 7%). Negli slum trovano rifugio dagli 80.000 ai 100.000 bambini di strada, qui chiamati chocorà (= spazzatura), un popolo di invisibili ignorato dalle cifre ufficiali governative. Per chi non vi abita, andare negli slum tra montagne di spazzatura, nei viottoli attraversati da rigagnoli di liquame, dove valgono solo le leggi delle bande che li controllano, è pericoloso e spesso possibile solo con la scorta di poliziotti. Qui, tra i distretti di Kasarani, Embakasi e Njiru, nella periferia orientale della città, opera una missione delle Suore Collegine della Sacra Famiglia, attiva principalmente nell’assistenza e nella promozione sociale con scuole, case- famiglia per ragazzi malati di AIDS, laboratori di sartoria, falegnameria, presidi sanitari.

PROGETTO. Suor Lucia Martorano, fondatrice con un’altra suora nel 2001 della missione nel villaggio di Mihango, ci raccomanda il progetto di una scuola: “In questa zona ci sono circa 350.000 bambini tra i 5 e i 17 anni in condizioni di vita e di igiene pessime: mancano acqua potabile e infrastrutture, molte baracche non hanno elettricità, neanche l’ombra di una rete fognaria. Adulti e bambini rovistano nelle discariche cercando cibo per sfamarsi, separando i rifiuti e recuperando materiali. Si vive nella paura di sfratti e demolizioni perché gli insediamenti non sono riconosciuti dal governo per il quale quei terreni sono suolo pubblico da mettere in vendita e privatizzare. In queste condizioni scuola e istruzione sono l’ultimo dei pensieri dello Stato e delle famiglie, un privilegio di pochi fortunati. La nostra missione, nata con l’obiettivo di togliere dalla strada i ragazzi, aveva avviato subito una scuola materna e primaria a Mihango, la “Corradini School” che, cresciuta nel tempo, ha ora 256 allievi dai 3 ai 13 anni di età, nella materna  e in 8 classi della scuola primaria, provenienti dagli slum di Kasarani, Embakasi e Njiru. La scuola ha urgente necessità di nuovi arredi per 5 aule. Il costo complessivo per i materiali e la costruzione dei mobili (30 banchi, 1 armadio, 1 cattedra per ciascuna aula) è di 4.100 €. Non abbiamo risorse per affrontare questa spesa e chiediamo ai benefattori dell’OPAM di aiutarci. La nostra scuola è impegnata su più fronti per prevenire l’abbandono scolastico, organizza corsi di recupero per ragazzi usciti dalla scuola, sostiene i bambini fino alla licenza primaria, e in alcuni casi per proseguire negli studi superiori o nella formazione professionale, si occupa di realizzare corsi professionalizzanti per le ragazze madri. Così, oltre ai bambini, beneficeranno del progetto anche 50 ragazzi vulnerabili, 40 ragazze-madri giovanissime, tutti provenienti dalle baraccopoli e indirettamente le famiglie che troveranno aiuto e conforto concreti. Con tutti loro vi ringraziamo in anticipo per la vostra generosità.”