Prog. 2107 (Bangladesh) --- pubbl. Lugl./Ago. 2017

 

 COMPLETATO L'OSTELLO PER I PICCOLI JUMMA

 

 

 

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Carissimi amici dell'OPAM,

a nome mio e di tutta la popolazione voglio inviare a ciascuno di voi i ringraziamenti più sinceri per il sostegno al progetto in favore della scolarizzazione dei piccoli Jumma.

Come forse sapete con il termine Jumma si indica l' insieme delle 11 popolazionie indigene di discendenza cinese e tibetana con una molteplicità di lingue, religioni e culture diverse che vivono sulle colline di Chittagong (CTH, Chittagong Hills Tracts) nel sud-est del Bangladesh. Il loro nome deriva da "Juhm", la tecnica di rotazione agraria che usano per coltivare le ripidissime colline. La parrocchia di Tanchi, di cui sono parroco,  è divisa in 3 sotto parrocchie; una di queste è Tindu. Dista da Tanchi 8 ore di cammino, o 3 ore in barca sul fiume. L'area di Tindu comprende 11 villaggi in massima parte di etnia Khumi, una tribù animista di origine mongola. Essa è discriminata dai coloni bengalesi musulmani che si stanno appropriando anche delle poche terre in loro possesso. Tra le cause della loro estrema povertà, dell'emarginazine e dell'incapacità di far valere i propri diritti, c'è anche l'analfabetismo.

Gli 11 villaggi distano tra loro 1-2 ore di cammino e non vi sono scuole perché il numero dei bambini per ciascun villaggio è troppo esiguo. Al momento c'è un'unica scuola a 2 ore da Tindu. Per facilitare la frequenza scolastica è stato creato un Centro, a 40 minuti dalla scuola, dove i bambini possono apprendere il bangla, che è la lingua ufficiale, e ricevere un'educazione integrale. Grazie al vostro aiuto ora abbiamo un ostello con 2 grandi camerate per i bambini e le bambine, 2 stanze per gli insegnanti, locali per la mensa e lo studio. L'ostello è stato inaugurato e benedetto e ha già 50 piccoli ospiti. Due maestri e un cuoco si prendono cura dei bambini e la gestione è a carico del comitato di responsabili locali. Speriamo ora di riuscire a costruire quanto prima una scuola accanto all'ostello.

Grazie ancora dal profondo del cuore.

Padre Bikash Rebeiro

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